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Umberto Zoccoli con «Napoli: un cerimoniale per la città» svela fascino e complessità di una professione

19-10-2021 19:19 - Persone
La copertina La copertina
Umberto Zoccoli Umberto Zoccoli
GD - Napoli, 19 ott. 21 - Il fascino e la suggestione, ma anche le complessità di Napoli, città dalle molte e controverse anime, portano quest'ultima ad essere una affascinante vetrina che richiama i protagonisti non solo locali, appartenenti ai più diversi settori e varie provenienze. E attese. In questo contesto l'epicentro di ogni iniziativa è Palazzo San Giacomo, sede del Municipio del capoluogo partenopeo. A svelare le molte storie, le talvolta curiose pretese e i giochi di una sottile regia che eviti di rompere l'armonia e le regole, il protocollo del cerimoniale, è Umberto Zoccoli, dirigente del servizio cerimoniale e relazioni internazionali del Comune. Ha appena dato alle stampe il libro «Napoli: un cerimoniale per la città», edito dalla Libreria Dante & Descartes di Napoli.
Umberto Zoccoli, classe '56, si è laureato nel 1981 in Scienze Politiche all'Università L'Orientale di Napoli e quattro anni dopo è stato assunto con concorso pubblico al Comune di Napoli ed è da anni il dirigente del servizio cerimoniale e relazioni internazionali del Municipio. Nella sua attività ha collaborato con i quattro Sindaci che si sono succeduti nel governo della città ed ha accolto numerosi ospiti e visitatori illustri venuti da ogni parte del mondo. È stato nominato, inoltre, Cavaliere al Merito della Repubblica.
Zoccoli in questa sua opera editoriale, ben scritta e articolata, con i fatti racconta l‘importante funzione di un ufficio cerimoniale nelle istituzioni pubbliche e svela regole e consuetudini, ma richiama anche a quella duttilità, ossia quella fantasia tipicamente napoletana, nell'agire dettata dalla conoscenza del protocollo e dal buon senso. Si realizza così un delicato cocktail di buone maniere e di regole nello svolgere un'attività sensibile e articolata e, allo stesso tempo, indispensabile per il buon funzionamento armonioso delle istituzioni e delle relazioni con i vari protagonisti, spesso prime donne.
Trattandosi del cerimoniale di una grande e storica città, il dosare ogni azione significa cercare di difendere e consolidare il ruolo di Napoli nel contesto nazionale e internazionale di grande capitale europea.
«Da Sophia Loren a Maradona, trent'anni di retroscena» ha ben intitolato un giornalista in una ampia intervista a Umberto Zoccoli in cui si entra in tanti, molti e divertenti backstage.
Sarebbe ingiusto per il lettore di «Napoli: un cerimoniale per la città» svelare qui quanto è accaduto e come Zoccoli si sia destreggiato a gestire le situazioni e a contenere, senza clamori, capricci e pretese, errori e ritardi, agendo da ottimo e navigato cerimoniere, chiamato a gestire umori e imprevisti. Una dimensione che molto spesso sfugge all'attenzione e si svolge dietro le quinte affinché tutto proceda al meglio e senza stridori.
Con precisione, anche con spruzzi di storia, l'autore nel suo libro compie pure una meritevole azione didattica e si sofferma su aspetti spesso non considerati, come le precedenze. E ad un certo punto del suo libro, quasi pensando a quanti tra i giovani vorrebbero intraprendere l'affascinante carriere di cerimonialista, Zoccoli scrive: «Guai a rilassarsi e a pensare che, finalmente, una volta iniziata una cerimonia, un evento, uno spettacolo, tutto sia finito. Perché l'imprevisto è in agguato». Parole sante!
Non mancano, tra l'altro, interviste, anzi "Domande" ai sindaci a cui Zoccoli ha prestato le sue cure e abilità: Antonio Bassolino, Riccardo Marone, Rosa Russo Iervolino e Luigi de Magistris. Il nuovo primo cittadino, Gaetano Manfredi, è appena arrivato.
Il libro è impreziosito anche dalla prefazione di Nino Daniele nella quale definisce l'autore «cerimoniere democratico del suo tempo». Nell'introduzione storica, il prof. Guido D'Agostino getta un ponte tra passato e presente descrivendo, tra fine Medioevo e prima età moderna, «l'esistenza e il funzionamento in Napoli nel Regno, in età aragonese e, poi spagnola, di un preciso cerimoniale, di marca castigliana, inteso quale quel peculiare 'complesso di riti, consuetudini e regolo che presiedono allo svolgimento di atti pubblici di particolare solennità (e rilievo), sia civili sia religiosi».
Quello che Zoccoli percorre è un garbato e mai morboso racconto dell'applicazione di regole e consuetudini, in cui richiama anche a quella versatilità nell'agire dettata da una innata capacità di destreggiarsi di fronte ad ogni imprevisto, sempre dietro l'angolo, nello svolgere un'attività delicata e complicata e, allo stesso tempo, fondamentale per l'armonioso funzionamento delle istituzioni.
Trattandosi del cerimoniale di una importante e storica città, insomma, la professione di Zoccoli consiste, come il direttore di un'orchestra, di concertare in ogni cerimonia l'armonia difendendo e consolidando il ruolo di Napoli, una grande metropoli europea, nel contesto nazionale ed internazionale.

«Napoli: un cerimoniale per la città» di Umberto Zoccoli - Libreria Dante & Descartes - 2021- pag. 146 - 16,00 €.

Dario de Marchi


Fonte: Dario de Marchi
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