Trattandosi del cerimoniale di una grande e storica città, il dosare ogni azione significa cercare di difendere e consolidare il ruolo di Napoli nel contesto nazionale e internazionale di grande capitale europea.
«Da Sophia Loren a Maradona, trent'anni di retroscena» ha ben intitolato un giornalista in una ampia intervista a Umberto Zoccoli in cui si entra in tanti, molti e divertenti backstage.
Sarebbe ingiusto per il lettore di «Napoli: un cerimoniale per la città» svelare qui quanto è accaduto e come Zoccoli si sia destreggiato a gestire le situazioni e a contenere, senza clamori, capricci e pretese, errori e ritardi, agendo da ottimo e navigato cerimoniere, chiamato a gestire umori e imprevisti. Una dimensione che molto spesso sfugge all'attenzione e si svolge dietro le quinte affinché tutto proceda al meglio e senza stridori.
Con precisione, anche con spruzzi di storia, l'autore nel suo libro compie pure una meritevole azione didattica e si sofferma su aspetti spesso non considerati, come le precedenze. E ad un certo punto del suo libro, quasi pensando a quanti tra i giovani vorrebbero intraprendere l'affascinante carriere di cerimonialista, Zoccoli scrive: «Guai a rilassarsi e a pensare che, finalmente, una volta iniziata una cerimonia, un evento, uno spettacolo, tutto sia finito. Perché l'imprevisto è in agguato». Parole sante!
Non mancano, tra l'altro, interviste, anzi "Domande" ai sindaci a cui Zoccoli ha prestato le sue cure e abilità: Antonio Bassolino, Riccardo Marone, Rosa Russo Iervolino e Luigi de Magistris. Il nuovo primo cittadino, Gaetano Manfredi, è appena arrivato.
Il libro è impreziosito anche dalla prefazione di Nino Daniele nella quale definisce l'autore «cerimoniere democratico del suo tempo». Nell'introduzione storica, il prof. Guido D'Agostino getta un ponte tra passato e presente descrivendo, tra fine Medioevo e prima età moderna, «l'esistenza e il funzionamento in Napoli nel Regno, in età aragonese e, poi spagnola, di un preciso cerimoniale, di marca castigliana, inteso quale quel peculiare 'complesso di riti, consuetudini e regolo che presiedono allo svolgimento di atti pubblici di particolare solennità (e rilievo), sia civili sia religiosi».
Quello che Zoccoli percorre è un garbato e mai morboso racconto dell'applicazione di regole e consuetudini, in cui richiama anche a quella versatilità nell'agire dettata da una innata capacità di destreggiarsi di fronte ad ogni imprevisto, sempre dietro l'angolo, nello svolgere un'attività delicata e complicata e, allo stesso tempo, fondamentale per l'armonioso funzionamento delle istituzioni.
Trattandosi del cerimoniale di una importante e storica città, insomma, la professione di Zoccoli consiste, come il direttore di un'orchestra, di concertare in ogni cerimonia l'armonia difendendo e consolidando il ruolo di Napoli, una grande metropoli europea, nel contesto nazionale ed internazionale.
«Napoli: un cerimoniale per la città» di Umberto Zoccoli - Libreria Dante & Descartes - 2021- pag. 146 - 16,00 €.
Dario de Marchi