05 Maggio 2024
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NATO 2023: a Farnesina fatto punto in vista del 75° della fondazione

10-10-2023 12:13 - Ambasciate
GD – Roma, 10 ott. 23 - Al Ministero degli Esteri si è svolta una conferenza di alto livello sul tema "NATO 2023: Balancing the priorities after the Vilnius Summit” (“Trovare un equilibrio tra le priorità dopo il vertice di Vilnius”), organizzata dalla NATO Defense College Foundation in cooperazione con il Ministero degli Esteri, il NATO Defense College e Fondazione Compagnia di San Paolo.
Alla riunione hanno partecipato figure di spicco nel settore della difesa, tra cui rappresentanti di aziende leader come Leonardo e MBDA, insieme a rappresentanti della NATO, del MAECI e del mondo accademico. La presenza di esperti ha contribuito a fornire un quadro completo delle questioni in discussione e delle sfide che l'Alleanza, e l'Italia, devono affrontare.
Hanno portato il loro contributo alla discussione l'amb. Alessandro Minuto-Rizzo, presidente della NATO Defense College Foundation; l'amb. Riccardo Guariglia, segretario generale del Ministero degli Esteri; Florence Gaub, direttore Divisione Ricerche del NATO Defense College; Nicolò Russo Perez, responsabile Affari Internazionali della Compagnia di San Paolo; amb. Stefano Pontecorvo, presidente di Leonardo; Oana Lungescu, distinguished fellow Royal United Services Institute, già portavoce NATO; Karl-Heinz Kamp, associate fellow del German Council on Foreign Relations; Eric Terzuolo, professorial lecturer alla School of International Service nella American University; Roberto Menotti, direttore Aspenia Online, consigliere per le attività internazionale dell'Aspen Institute; Giovanni Soccodato, managing director, MBDA Italy; am. Marco Peronaci, Permanent Representative of Italy to the North Atlantic Council, NATO HQ; Flavia Giacobbe, giornalista e direttore di Formiche e Airpress; Ian Lesser, vice presidente e direttore dell'Ufficio di Bruxelles de The German Marshall Fund of the United States; Abdulaziz Sager, presidente del Gulf Research Center; amb. Sen. Giulio Terzi di Sant'Agata, presidente Commissione Politiche 'Unione Europea del Senato della Repubblica.
Il vertice della NATO a Vilnius, svoltosi di recente, si è concluso con l'impegno ad intensificare gli sforzi in termini di deterrenza, difesa comune e cooperazione con i paesi partner. Durante le discussioni a Vilnius, sono stati affrontati diversi temi cruciali, tra cui l'allargamento della NATO alla Svezia e alla Finlandia, il sostegno all'Ucraina e la possibilità di un suo futuro ingresso nell'Alleanza, le relazioni con la Cina e la situazione nel Mediterraneo. Inoltre, la NATO ha avviato una revisione strategica per affrontare le incognite che si presentano nello scenario globale attuale. Questa revisione sarà oggetto di discussione nel 2024, in occasione del 75º anniversario dell'Alleanza, che si terrà a Washington DC. Sarà un momento cruciale per riflettere sul futuro e per individuare le migliori strategie per far fronte alle sfide emergenti.
Attualmente, sono in corso riflessioni sul futuro della NATO e sulla sua evoluzione per far fronte alle crescenti incertezze nel contesto internazionale. L'Alleanza si sta adattando alle nuove dinamiche geopolitiche e cerca di sviluppare approcci innovativi per preservare la sicurezza dei suoi membri. L'Italia, in tale contesto, svolge un ruolo di primo piano essendo un membro attivo della NATO e potrebbe puntare ad un ruolo ancor più strategico, anche polarizzando l'attenzione internazionale poiché ospiterà il prossimo G7 del 2024.
La ripartizione di responsabilità e costi tra gli alleati e gli investimenti in nuove tecnologie sono stati tra i temi centrali di discussione della conferenza. L'attenzione si è concentrata sulla necessità di una maggiore equità nella spesa militare e sul raggiungimento dell'obiettivo del 2% del PIL da parte degli alleati. Secondo le prime stime NATO per il 2023, solo undici dei trenta Paesi membri hanno raggiunto l'obiettivo del 2% del PIL destinato alla spesa per la difesa. Tra questi si trovano Stati Uniti, Polonia, Grecia, Estonia, Lituania, Finlandia, Romania, Ungheria, Lettonia, Regno Unito e Slovacchia. L'Italia, invece, ha destinato solo l'1,46% del PIL alle spese militari nel 2023, in calo rispetto all'anno precedente.
Al fine di sviluppare nuove tecnologie di difesa, sono necessarie sinergie internazionali e collaborazioni con partner esteri. La crisi russo-ucraina ha chiaramente evidenziato l'importanza di un impegno comune per garantire la stabilità e la sicurezza in Europa. Investire nella difesa è fondamentale per affrontare le sfide attuali e future. Ad imporlo sono proprio gli investimenti in atto fuori dal contesto NATO, che sono in crescita. La Cina ha speso nel 2022, 292 miliardi di dollari: il 4,2% in più rispetto al 2021, ma il 63% rispetto al 2013. La Russia, in un solo anno, l'ultimo, ha aumentato la propria spesa militare del 9,2%. Per avere un termine di paragone con l'Europa, nel 2022 la spesa militare del Continente è aumentata del 13% rispetto al 2021 ed ha toccato livelli della Guerra fredda. Ma l'incremento rispetto al 2013 è stato del 30%: la metà della Cina.
L'idea di una Europa sovrana in grado di difendersi autonomamente sembra comunque essere svanita, sostituita da un nuovo paradigma di cooperazione tra la NATO e l'Unione Europea in materia di sicurezza. Si riconosce che l'UE deve concentrarsi sugli aspetti politici ed economici, mentre la NATO rimane responsabile della difesa dell'Europa. Tuttavia, gli europei sono chiamati ad aumentare la spesa per la difesa al fine di rafforzare le relazioni euro-atlantiche. Questo richiamo sottolinea l'importanza di un impegno finanziario adeguato per garantire la sicurezza collettiva e la solidarietà tra gli alleati.
Nonostante l'UE si sia dimostrata unita nell'implementare sanzioni e nel supportare l'Ucraina, diventando così un attore di rilievo nella politica di sicurezza, sorge ancora il dubbio sulla gestione ottimale delle risorse finanziarie all'interno della NATO. La maggioranza non è ancora convinta che i fondi stanziati siano utilizzati nel modo migliore. Al contempo, è importante sottolineare che l'Ucraina non entrerà immediatamente a far parte della NATO, ma c'è un impegno concreto da parte dell'Alleanza a sostenerla e a intraprendere colloqui per valutare un suo futuro ingresso. Questo dimostra l'attenzione e l'interesse che l'Alleanza attribuisce alla regione dell'Europa orientale e al mantenimento della stabilità in tale area.
In questo scenario, la Russia sta aumentando la sua spesa militare, riflettendo il desiderio del paese di rafforzare la propria posizione a livello globale e di preservare il suo status di grande potenza. Tuttavia, nonostante gli sforzi russi, è evidente che il paese sta affrontando una serie di sfide economiche, politiche e militari che potrebbero portare a un declino senza precedenti. D'altra parte, anche la Cina sta puntando ad affermarsi come una superpotenza mondiale entro il 2029, e il suo rapido sviluppo economico e militare sembra supportare questa ambizione.
“La rapida crescita economica e militare della Cina negli ultimi decenni ha portato il paese ad assumere un ruolo di primo piano sulla scena internazionale. È comprensibile che questa ascesa susciti qualche preoccupazione tra i paesi occidentali abituati, da decenni, alla leadership globale incontrastata degli Stati Uniti”.
Nella seconda sessione della conferenza, è stata anche ribadita l'importanza del fianco sud della NATO, in particolare del Mediterraneo, per la gestione delle crisi e dell'immigrazione. La regione mediterranea è un punto cruciale per la sicurezza e la stabilità dell'Europa, e richiede un impegno costante da parte dell'Alleanza. Fortunatamente, nell'ambito dell'Unione Europea, sembra essere stata raggiunta un'intesa sulla gestione dell'immigrazione nonostante le opposizioni di alcuni Paesi. Questo dimostra la volontà di trovare soluzioni comuni per affrontare una sfida che coinvolge tutti gli Stati membri. Infine, durante le discussioni, si è parlato anche della rivitalizzazione del partenariato con i paesi del Medio Oriente e dell'Indo-Pacifico. È emersa l'importanza della cooperazione tra la NATO e il Consiglio di Cooperazione del Golfo per contrastare le minacce nella regione, comprese quelle in Siria e nel Sahel.
L'incontro "NATO 2023: Balancing the priorities after the Vilnius Summit" ha rappresentato una importante occasione per discutere degli sviluppi futuri della NATO. La revisione strategica in corso e le riflessioni sul futuro dell'Alleanza dimostrano l'impegno delle nazioni alleate nel promuovere la sicurezza e la stabilità in un mondo in costante fibrillazione.

Carmelo Cutuli


Fonte: Carmelo Cutuli
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