06 Maggio 2025
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Volume dell’amb. G. Cortese su residenza diplomatica d’Italia a Bucarest

24-10-2024 09:00 - Ambasciate
Amb Gaetano Cortese Amb Gaetano Cortese
Lupa romana a Bucarest Lupa romana a Bucarest
Amb. Alfredo Durante Mangoni Amb. Alfredo Durante Mangoni
Amb. Gabriela Dancău Amb. Gabriela Dancău
GD – Roma, 24 ott. 24 – La preziosa e ricca collana di volumi monografici che l'amb. Gaetano Cortese da anni ormai con grande abilità e competenza sta curando per illustrare il pregio e la bellezza architettonica, ma anche il valore diplomatico delle ambasciate e residenze diplomatiche italiane nel mondo, sta per arricchirsi di una nuova opera, questa volta dedicata alla sede diplomatica italiana a Bucarest, «The Italian Embassy in Bucharest». L'opera, curata per conto dell'Editore Carlo Colombo di Roma, sta infatti per vedere la luce proprio mentre si sta celebrando il 145° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Italia e Romania e il 60° anniversario della loro elevazione al rango di ambasciata.
L'amb. Cortese è ormai considerato il massimo depositario della divulgazione artistica, diplomatica e culturale del pregevole e invidiato patrimonio architettonico e artistico delle sedi diplomatiche italiane sparse nel mondo. E il suo sforzo e impegno editoriale svetta ormai sulle 44 opere prodotte.
Per redigere questo prossimo volume, ricco di preziose fotografie e di descrizioni affascinanti, l'amb. Cortese si è avvalso dell'apporto dell'ambasciatore d'Italia in Romania, Alfredo Durante Mangoni, ma anche di altri pregevoli contributi istituzionali e artistici che valorizzeranno l'opera, come è avvenuto per quelle precedenti. Così ci saranno gli apporti di diplomatici, come Stefano Ronca e Anna Blefari Melazzi, già ambasciatori d'Italia in Romania, e dell'ambasciatore e consigliere di Stato Rocco Cangelosi, che ricostruirà i passaggi fondamentali relativi al percorso storico di adesione della Romania in seno alla Unione Europea.
Naturalmente è coinvolto, come è avvenuto per le precedenti pubblicazioni della collana editoriale Colombo, anche l'ambasciatore di Romania in Italia, Gabriela Dancău, con un suo indirizzo di saluto assieme a immagini della residenza dell'ambasciatore di Romania in Italia e di pregevoli eventi commemorativi realizzati dall'amb. Dancău a Roma in occasione dei 145 anni dei rapporti diplomatici tra i due Paesi.
Per dare un senso al peso artistico-culturale dell'immane lavoro svolto dall'amb. Gaetano Cortese vale la pena scorrere il lungo elenco delle opere da lui curate, pubblicate non solo in italiano ma anche in altre lingue:
«L'ambasciata d'Italia a Bruxelles» (italiano); «L'ambasciata d'Italia a Bruxelles» (francese); «L'ambasciata d'Italia a Lisbona» (italiano); «L'ambasciata d'Italia a Lisbona» (portoghese); «L'ambasciata d'Italia a Londra» (italiano); «L'ambasciata d'Italia a Londra» (inglese); «L'ambasciata d'Italia a l'Aja» (italiano); «L'ambasciata d'Italia a l'Aja» (olandese); «Il palazzo di Sophialaan» (italiano); «Il palazzo di Sophialaan» (olandese); «La villa di Inkognitogaten» (italiano); «La villa di Inkognitogaten» (norvegese); «Il palazzo sul Potomac» (italiano); «Il palazzo sul Potomac» (inglese); «Villa Firenze» (italiano): «Il palazzo sul Potomac» (inglese); «Villa Firenze» ( inglese); «Il palazzo Metternich» (italiano); «Il palazzo Metternich» (tedesco), «L'ambasciata d'Italia a Vienna» (italiano); «L'ambasciata d'Italia a Vienna» (tedesco); «Il palazzo Metternich 170° Anniversario» (italiano); «Il palazzo Metternich 170° Anniversario» (tedesco); «L'ambasciata d'Italia a Berlino (Il palazzo sul Tiergarten)» (italiano); «L'ambasciata d'Italia a Berlino (Il palazzo sul Tiergarten)» (tedesco); «L'ambasciata d'Italia a Berlino» (italiano); «L'ambasciata d'Italia a Berlino» (tedesco); «Il Palazzo di Venezia a Istanbul» (italiano); «L'ambasciata d'Italia ad Ankara» (italiano); «Il Palazzo di Avenue Legrand La residenza dell'Ambasciatore d'Italia presso sua Maestà il Re dei Belgi» (italiano); «Il palazzo dei Conti di Pombeiro L'ambasciata d'Italia in Portogallo» (italiano); «Il palazzo di Oakhill L'ambasciata d'Italia nel Regno di Svezia» (italiano); «Il Palazzo dei marchesi di Amboage L'ambasciata d'Italia in Spagna» (italiano); «L'ambasciata d'Italia in Egitto» (italiano); «L'ambasciata d'Italia in Egitto» (inglese); «L'Ambasciata d'Italia in Egitto» (arabo); «Il Palazzo sulla Fredericiagade L'ambasciata d'Italia in Danimarca» (italiano); «La Residenza dell'Ambasciatore d'Italia a Dublino “Lucan House“» (italiano); «L'Ambasciata d'Italia in India» (italiano); «Dove la diplomazia incontra l'arte» (italiano); «Un omaggio a oltre 150 anni di amicizia italo-belga» (italiano).
Ed ora sta per arrivare il volume sull'ambasciata d'Italia a Bucarest, atteso per i primi mesi del 2025.
Se l'Italia è molto apprezzata nel mondo un grande merito va anche all'amb. Cortese per il suo certosino e alto lavoro di curatore di questa ricca collana che promuove la conoscenza di un firmamento di stelle diplomatiche che danno davvero lustro e prestigio al nostro Paese.
Ma vediamo quali sono i cenni storici e i pregi artistici e architettonici della sede diplomatica italiana in Romania. Li ricorda l'amb. Stefano Ronca che ha retto la rappresentanza.
Costruzione con forte personalità, la residenza dell'ambasciatore d'Italia a Bucarest si distingue da tutte le altre sedi diplomatiche della capitale romena. L'attuale assetto architettonico esterno, che risale agli anni trenta, è il risultato di una reinterpretazione in stile littorio di un edificio di epoca precedente. Un edificio caratterizzato da spazi e volumi atipici per forma ed ampiezza che offre grandi opportunità per la sua versatilità.
L'iniziale impressione di austerità viene presto superata dalla conoscenza degli interni che offrono l'intimità necessaria ad una vita gradevole per chi la abita e producono una sensazione di grande accoglienza agli ospiti che la frequentano. Il giardino, spazioso e protetto, offre un'atmosfera di serenità del tutto inattesa al centro di una grande capitale.
La residenza di un ambasciatore d'Italia riflette la storia delle relazioni tra i due Paesi come la personalità dell'ambasciatore che l'abita. La residenza di Bucarest non solo è dotata di ambienti atti a stringere relazioni con interlocutori stranieri, ma è anche capace di far sentire a casa propria gli italiani. Essa quindi non solo testimonia con la propria rilevanza architettonica l'importanza delle relazioni fra Roma e Bucarest ma costituisce, per l'eleganza degli ambienti e per la bellezza delle opere d'arte e degli arredi, un formidabile strumento di lavoro a disposizione dei capi missione che da quasi un secolo si susseguono in questi luoghi.
Una residenza all'altezza delle antiche relazioni fra i due paesi la cui solidità proviene da profonde radici latine comuni e da eventi storici scolpiti nella Colonna Traiana e ricordati nell'inno nazionale romeno.
È, soprattutto, una residenza che corrisponde all'intensità delle attuali relazioni politiche ed economiche e culturali.
Storia dell'edificio - La residenza dell'Ambasciatore d'Italia a Bucarest, la stessa dalla fine della prima guerra mondiale ad oggi, è stata testimone dell'azione volta a consolidare rapporti di intensa amicizia tra l'Italia e la Romania. Le ragioni di una sede così prestigiosa vanno certamente ricercate nel desiderio di Roma di imprimere uno speciale status alle relazioni italo-romene. Non a caso, subito dopo l'acquisizione, la sede subì importanti lavori di ristrutturazione volti a dare una certa maestosità e un aspetto italiano all'architettura esterna dell'edificio.
La residenza, ancora oggi una delle più importanti sedi diplomatiche straniere in Romania, è nata come un palazzo signorile alla fine del secolo XIX (1890-1900) in stile eclettico con accenti Art Nouveau.
L'edificio fu di proprietà della famiglia Stolojan-Vintilă Bratiănu e successivamente fu abitata da un facoltoso imprenditore norvegese, commerciante in legname, noto per la vita sfarzosa che conduceva e per i frequenti ricevimenti che organizzava nei suoi saloni, ai quali partecipavano le più importanti personalità del mondo politico e artistico romeno dell'epoca. Nel 1920 fu posta in vendita ed acquistata per conto dello Stato italiano da Alberto Martin Franklin, in qualità di inviato straordinario e ministro plenipotenziario del Regno d'Italia a Bucarest.
Negli anni trenta la villa fu ristrutturata dall'architetto fiorentino Gherardo Bosio (1903-1941) che trasformò gli esterni in stile littorio.
La villa è situata al numero 7 di Strada Henri Coanda, nella zona centrale della città, a pochi passi dalle maggiori sedi istituzionali romene e da numerose altre ambasciate, da Calea Victoriei, elegante strada storica della capitale dell'epoca in cui Bucarest era conosciuta in tutta Europa come la “piccola Parigi”, e da Piazza Romana, al centro della quale troneggia una riproduzione a grandezza naturale della Lupa Capitolina, dono del Comune di Roma nel 1906. Quest'ultima, presente in quasi tutte le città della Romania, testimonia l'importanza che i romeni attribuiscono alle loro radici romane.


Fonte: Ambasciata
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