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USA: amb. Zappia a speciale "O anche no" RAI 2 su disabilità

22-01-2022 16:22 - Ambasciate
Amb. Mariangela Zappia Amb. Mariangela Zappia
GD - Washington DC, 22 gen. 22 - "Si stima che circa 60 milioni di americani abbiano una disabilità fisica o mentale" ha detto l'amb. Mariangela Zappia, diplomatico italiano in USA, nel suo intervento allo speciale della trasmissione di Paola Severini "O anche no", in onda su Rai 2 il 21 gennaio.
“Una percentuale più alta rispetto all'Italia", ha rilevato, anche per metodologie di calcolo che comprendono patologie che provocano disabilità come ad esempio il diabete, legato all'obesità.
L'amb. Zappia ha richiamato la nomina nell'Amministrazione Biden di una Consigliera speciale per i diritti internazionali dei disabili e di un Direttore per le politiche per i disabili alla Casa Bianca, oltre alla presenza di un gruppo bipartisan alla Camera dei Rappresentanti mirato a sensibilizzare l'opinione pubblica sulle difficoltà dei disabili, categoria cui appartengono molti veterani di guerra negli USA.
Partendo dalla storia di F. D. Roosevelt, che fece abbattere le barriere architettoniche alla Casa Bianca e creò per i disabili il centro di Warm Springs, rovesciando l'equazione disabilità-malattia, l'ambasciatore ha ricordato le tappe principali del percorso compiuto nel Paese sulle disabilità. Ha ricordato il movimento "Independent living", intrecciato con il movimento per i diritti civili e "che ha vinto importanti battaglie, ispirando in tutto il mondo l'idea di raggiungere condizioni di parità per i disabili".
“L'Americans with Disabilities Act ADA del 1990, legge quadro per la protezione dei diritti di persone con disabilità, è stata la pietra miliare ed è tuttora quella da cui si sono sviluppate leggi che hanno sancito il principio delle pari opportunità dei disabili nel lavoro, nei servizi forniti da amministrazioni pubbliche, nei servizi al pubblico gestiti da privati, nelle telecomunicazioni", ha ricordato l'amb. Zappia, citando inoltre la riforma sanitaria "Obamacare" del 2010 come ulteriore svolta anche per i diversamente abili, con i divieti alle compagnie di assicurazione di respingere richieste di copertura per “condizioni pre-esistenti” o di chiedere premi spropositati, abolendo pratiche discriminatorie prima molto diffuse.


Fonte: Redazione
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