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USA: A. Guffanti, “da nuova politica attenzione a filiera produttiva e brand”

17-11-2020 17:52 - Opinioni
GD - Milano, 17 nov. 20 – “La nuova politica statunitense volta alla sostenibilità porterà l’attenzione alla filiera produttiva mettendo al centro dell'interesse dei brand USA e dei suoi consumatori. Questo sarà un acceleratore sul mercato del valore della qualità delle aziende italiane a monte e a valle. Noi spingiamo tutti i brand a implementare al massimo una politica sulla sostenibilità che è un driver in costante crescita anche con strumenti di blockchain”. A parlare, in una conversazione con l'agenzia Adnkronos/Labitalia, è la manager Alessandra Guffanti, direttore commerciale di Guffanti Concept (azienda del settore della moda) già presidente dei Giovani imprenditori di Sistema moda Italia e di Assolombarda dove per 8 anni è stata vicepresidente con la delega alla internazionalizzazione. Ma ha anche un profilo professionale interessante per capire le tendenze non solo nel mondo della moda, ma anche in quello della leadership al femminile e nei temi legati alle donne e allo scenario del lavoro.
Guffanti Concept showroom segue dal 1989 la strategia e la distribuzione di brand per adulto, bambino e sposa italiani e internazionali nei principali mercati del lusso mondiali attraverso negozi multimarca o department store. Con più di 100 milioni di euro di fatturato generato negli ultimi 10 anni e più di 170 milioni di giro di affari, con incidenza estero superiore al 40%. L'azienda, grazie anche ad un team multiculturale di più di 40 persone tra italiani, russi, cinesi, coreani e arabi, è stata capace di innovare il mondo della distribuzione internazionale del fashion collocandosi come partner strategico delle aziende a monte, e non a valle, delle scelte.
“Dopo il crollo negli ultimi anni”, ha spiegato Guffanti, “dei grandi department store, gli Usa si stanno riscoprendo un grande mercato wholesale. Complice di questa evoluzione è la possibilità di attivare per qualunque dimensione di negozio un e-commerce indipendentemente dalla grandezza del negozio, permettendo anche a realtà in zone meno focalizzate sul fashion di avere clienti da qualsiasi parte del mondo”.
Ad esempio, “nel segmento abbigliamento bambino possiamo contare negli Stati Uniti in circa 450 negozi fisici multimarca di piccole dimensione, ma con una selezione di marchi internazionali di ricerca o griffe molto elaborata. Sono sempre gli Stati su entrambe le coast a guidare la classifica assieme all'area dei grandi laghi. Lato B2B tramite i digital showroom dialoghiamo ora con facilità con i negozi in USA e c'è una ripresa della ricerca di prodotti nuovi. Presenteremo un progetto di live shopping B2B come quelli conosciuti in Cina per tutti i player del fashion e cosmesi”.
“Il nostro lavoro”, ha sottolineato ancora Alessandra Guffanti, “ora è più importante di prima : l'assenza di contatto fisico allontana la fiducia tipica alle basi del business wholesale. La credibilità sul mercato del distributore dimostra non solo la qualità ma una riflessione sulla proposta”.
Per Guffanti Concept Showroom “il rapporto B2B con i brand, soprattutto in realtà come gli Usa, ormai si basa sulla consulenza strategica per la filiera produttiva e il marketing da creare adatto alle aree in cui si vuole proporre la collezione. Il tema attuale per quasi tutti i marchi è capire come strutturare al meglio il rapporto con un fondo o un partner industriale e su questo servono tutte le nostre competenze di analisi finanziaria, di mercato e di visione dello scenario”.


Fonte: Redazione
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