News
percorso: Home > News > Opinioni

Ucraina non è la sola a combattere contro la corruzione

22-11-2025 07:28 - Opinioni
Gd - Roma, 22 nov. 25 - Il proverbio biblico dice che l'uomo tende a "vedere la pagliuzza nell'occhio del fratello e non si accorge della trave nel proprio".
Quello che è successo in Ucraina è, purtroppo, una brutta storia di corruzione che ha dato fiato a tutti i detrattori dell'Ucraina, o se preferite, gli “amici di Putin”. Personaggi che hanno subito stigmatizzato questo evento per ripetere con insistenza che bisogna tagliare gli aiuti all'Ucraina.
La corruzione in Ucraina non è un fenomeno isolato, come non lo è in molti Paesi che facevano parte dell'Unione Sovietica URSS o del blocco comunista. Una piaga sociale di cui non è immune neanche la Federazione Russa.
La corruzione diffusa è l'eredità di dinamiche storiche tipiche dei Paesi comunisti, ma sono anche problemi strutturali che esistono in tutti gli Ststi dove è predominante la spesa pubblica, la pubblica amministrazione e il predominio delle strutture statali sull'economia.
Ecco perché fa “sorridere” la posizione assunta subito da alcuni politici nazionali sui fenomeni di corruzione in Ucraina, che hanno espresso dubbi e perplessità riguardo all'invio di ulteriori aiuti militari ed economici italiani a Kiev.
La frettolosa presa di posizione strumentale si focalizza sul rischio che i fondi destinati all'Ucraina possano essere deviati o sprecati a causa della persistente corruzione nel Paese. Ma non hanno considerato che proprio perché in Ucraina si tenta di affrancarsi da questa piaga che la notizia sulla corruzione è venuta alla luce.
Laddove non esiste tale desiderio di affrancarsi da questa piaga sociale, il fenomeno continua imperterrito e non viene mai alla ribalta.
Per queste ragioni le prese di posizione di questi personaggi politici, sugli aiuti che l'Italia destina all'Ucraina, non hanno minimamente intaccato l'impegno del governo italiano a sostegno di Kiev.
Il Presidente Zelensky si trova a gestire il momento più complicato da quando la Russia ha tentato, senza successo, di invadere l'Ucraina. Per queste ragioni è difficile da comprendere la posizione dell'Amministrazione americana, che ha elaborato un piano che, di fatto, concede a Putin tutto quello che non è riuscito a ottenere in 4 anni di guerra sanguinosa con centinaia di migliaia di morti da entrambe le parti.
L'Amministrazione americana propone di riconoscere a Putin conquiste territoriali e modifiche dei confini dell'Ucraina. Ma ancor peggio di imporre all'Ucraina, come richiesto dallo stesso Putin, di ridimensionare la sua capacità di difesa, che è la sola cosa che ha permesso all'Ucraina di resistere alla lunga invasione russa.
Forse perché le aziende di armamenti USA non desiderano di ritrovarsi con un concorrente, che riesce a produrre armamenti eccezionali, a prezzi da realizzo? S
Come si spiega altrimenti questa esigenza di ridimensionare le capacità di difesa ucraina?
La Russia potrà soddisfare la sua sete di territorio occupando il 20% di quel che resta delle regioni che l'esercito russo ha raso al suolo. Esattamente come hanno fatto in Georgia nel 2008, quando hanno raso al suolo tutte le aree di confine con la Russia e le hanno occupate, per poi abbandonare quei territori esattamente nello stato in cui li avevano ridotti a furia di cannonate.
Questo succede perché la Russia non ha le risorse necessarie per prendersi cura delle proprie città e, di conseguenza, non si vede come potrebbe trovare le risorse per gestire i territori che ha invaso distruggendoli.
Insomma, la storia si ripete ancora. Il Paese più esteso al mondo prova a espandersi di nuovo creando distruzione e morte ai suoi confini per poi abbandonare quelle aree all'oblio.
Questo succede perché in Russia non c'è una reale diffusione di benessere, tutt'altro, ci sono solo 110 miliardari. Il 10% della popolazione possiede l'82% della ricchezza del paese, mentre il 90% vive in condizioni che nei paesi occidentali vengono considerate di povertà.
Ad esempio, i sostenitori della Russia sanno che 33 milioni di persone, ovvero circa un quarto della popolazione russa, vivono in abitazioni senza servizi igienici né acqua corrente in casa? Oppure sanno che 35.000 ospedali, ovvero il 30% del totale dei nosocomi russi, non dispone di impianti idraulici interni, ovvero né servizi igienici né acqua corrente, ed il 40% di tutti gli ospedali non ha il riscaldamento centralizzato.
Oppure sanno che 3.400 scuole non hanno impianti idraulici interni e che il 35% della popolazione non ha accesso al gas naturale.
Come usano dire i britannici: "in casa del fabbro, tutti i coltelli sono di legno".
In Russia 49.000 persone muoiono ogni anno per malattie legate all'alcol, di cui 13.000 muoiono per partite di alcol contraffatto.
Queste informazioni spiegano perché i russi non potranno provvedere a ricostruire le aree ucraine che riusciranno ad annettere.
Questa riflessione è dedicata a tutti i pro russi, che sono numerosi nel nostro Paese. Tanto numerosi da far dire che l'Italia è "il Paese più pro-Russia del mondo". Probabilmente un'esagerazione, ma è certamente uno dei fondatori dell'UE con la popolazione più scettica sul sostegno all'Ucraina.
Ciò grazie ad alcune forze politiche e esponenti politici di primo piano che vedono il pelo negli occhi degli ucraini e non si curano della trave che, purtroppo, ci ritroviamo negli occhi noi italiani, che malgrado gli immensi sforzi e azioni poste in essere nel tempo, non possiamo affermare di essere “immuni” da fenomeni di corruzione.
Ciro Maddaloni
Esperto di e-Government internazionale


Fonte: Ciro Maddaloni