20 Aprile 2024
[Testata sito web Giornale Diplomatico]
News
percorso: Home > News > Opinioni

Ucraina: Lavrov a Ginevra chiede fine espansione NATO a danno Russia

21-01-2022 12:41 - Opinioni
Ministro Esteri Russia Sergei Lavrov - Foto Notizie Geopolitiche EO Ministro Esteri Russia Sergei Lavrov - Foto Notizie Geopolitiche EO
GD - Ginevra, 21 gen. 22 - Gli unici a perderci per le tensioni fra Occidente e Russia sono gli ucraini. Da tempo si sta infatti assistendo ad un’escalation, non certo iniziata per la presenza di 100 mila militari russi con artiglieria e mezzi pesanti nelle aree di Yelnya, Boyevo e Persianovka, a ridosso del confine ucraino, senza contare gli armamenti portati nella Crimea annessa nel 2014.
Fin dalla deposizione del presidente filorusso Viktor Yanukovic e la salita al potere dell’europeista e atlantista Petro Poroshenko, in questi giorni a Kiev per essere processato di alto tradimento per le forniture di carbone ai ribelli del Donbass, gli analisti più attenti avevano visto l’intenzione della Nato di strappare all’influenza russa l’Ucraina per trasformarla in un proprio avamposto. Un’operazione finalizzata a portare sempre più a est la nuova cortina di ferro, lungo cioè tutto il confine russo occidentale fatta eccezione, almeno per il momento, del tratto bielorusso.
Il continuo aumento della posta mentre gli aerei della Nato sorvolano i confini e i russi sembrano pronti ad attaccare, appare almeno per il momento uno sfoggio di muscoli, e niente più.
I primi a guadagnarci sono come sempre gli americani, che con l’alzarsi delle tensioni vendono armi ed implementano la propria industria bellica, ed anzi, il presidente Joe Biden ha pure assicurato all’Europa le forniture di gas via nave, neppure quelle gratuite, nel momento in cui dovessero cessare le forniture della Gazprom.
Anche il nuovo Governo tedesco, guidato da Olaf Scholz, dove i Verdi hanno un peso specifico, si è detto disponibile a usare come leva il blocco del progetto del gasdotto Nord Stream 2, un’inversione di marcia rispetto alla politica prudente, ma calcolata di Angela Merkel.
Il segretario di Stato USA Antony Blinken ha detto a Berlino, dov’è arrivato proprio per discutere della crisi ucraina, che il suo Paese ha accolto la richiesta dei Paesi Baltici di inviare armi all’Ucraina, ovviamente non un regalo per la dissestata economia di Kiev. E Biden è tornato a minacciare che “sarà un disastro per la Russia se invadrà l’Ucraina”, pur specificando che il “disastro” sarà economico. Puntualizzazione questa che non è andata giù al presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj, il quale sperava in una minaccia ben più seria, magari in una guerra per chiudere una volta per tutti i conti con la Russia. Su Twitter Zelenskyj ha voluto “ricordare alle grandi potenze che esistono “incursioni minori”, o piccole nazioni. Così come non esistono vittime minori, o minori sofferenze”.
Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha osservato che le uscite di Biden e degli esponenti occidentali potrebbero comunque infiammare gli animi in Ucraina, nel Donbass quanto fra i nazionalisti di Kiev, e che comunque si tratta di dichiarazioni che “destabilizzano, e che potrebbero portare ad una guerra civile”.
Nonostante le immagini dei satelliti mostrino i 100 mila militari pronti per un attacco, Mosca continua a ripetere che non vi è l’intenzione di invadere l’Ucraina, così come il diritto di dislocare le proprie forze entro i confini.
L’unico modo per scongiurare una guerra sembrano dunque le trattative, ed a Ginevra si sono incontrati Blinken e il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov. Trattative che significano compromesso, e lì la Russia avrebbe da guadagnare a cominciare dal riconoscimento della Crimea e il riconoscimento di uno statuto speciale d’autonomia al Donbass.
Lavrov con le sue richieste non c’è andato leggero. Ha chiesto il ritiro delle truppe della NATO e di ogni armamento dalla Bulgaria e dalla Romania per tornare alla situazione del 1997, quando i due Paesi non partecipavano all’Alleanza Atlantica. E ovviamente il riconoscimento dello statuto autonomistico di Lugansk e Donesk. In questa chiave ha insistito sugli impegni presi nel 2014 dall’Ucraina con il trattato di Minsk sotto l’egida dell’OSCE.
Lavrov ha criticato aspramente le affermazioni del numero uno della NATO, Jens Stoltenberg, secondo cui anche Finlandia e Svezia potrebbero entrare nella NATO, ed è arrivato al punto della questione, cioè la “fine dell’espansione della NATO e del dispiegamento di sistemi di armamenti ai confini con la Russia”.

Enrico Oliari
In Media Partnership con Notizie Geopolitiche
https://www.notiziegeopolitiche.net/ucraina-lavrov-a-ginevra-chiede-la-fine-dellespansione-della-nato-a-danno-della-russia/


Fonte: Notizie Geopolitiche
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
Media partnership
[]

Realizzazione siti web www.sitoper.it
cookie