24 Aprile 2024
[Testata sito web Giornale Diplomatico]
News
percorso: Home > News > Opinioni

Ucraina: facile, demagogico e inutile fare i pacifisti con vita altrui

27-06-2022 09:26 - Opinioni
GD - Roma, 27 giù. 22 - Era passata alla storia una frase volgare pronunciata da un affarista romano che aveva tentato la scalata ad un grande gruppo editoriale. Parafrasando, lo stesso concetto si può applicare alle centinaia di opinionisti e politici che oggi invocano la pace sulla pelle degli altri. In particolare, sulla pelle del Popolo ucraino.
Invocare la pace, bloccando gli aiuti militari inviati dai Paesi europei e dagli Stati Uniti agli ucraini, implica la semplicissima conseguenza che gli ucraini devono accettare di essere invasi dai russi, perché senza le armi e le munizioni fornite dai paesi europei e dagli americani, non hanno alcuna possibilità di difendersi.
Secondo i pacifisti sulla pelle degli altri - sulla vita e la libertà degli altri - gli ucraini devono accettare di essere invasi dai russi che con scuse pretestuose e infantili hanno distrutto il loro Paese, provocato milioni di profughi inermi e la morte di decine di migliaia di persone. Per cosa, per quale ragione?
“L'operazione speciale” voluta da Putin è stata giustificata da molti dei pacifisti ed opinionisti nostrani dicendo che la NATO aveva provocato la Russia avvicinandosi ai suoi confini. Bene, allora cosa fa Putin, come risponde a questa provocazione? Va incontro alla NATO invadendo l'Ucraina. Come concetto sembra poco convincente.
Per altro Putin sta ottenendo esattamente il risultato opposto a quello fortemente voluto. L'operazione speciale dello Zar contemporaneo ha avuto come effetto immediato la reazione dei popoli finlandesi e svedesi che da sempre, invece, avevano voluto per i loro Paesi la neutralità e, quindi, la non adesione alla NATO. Sia il Popolo finlandese sia quello svedese adesso hanno manifestato il loro pieno supporto per l'adesione dei loro Paesi alla NATO.
La Danimarca non aveva mai accettato di partecipare alla European Defence Agency (EDA), istituita a Bruxelles il 12 luglio 2004, e proprio per questo l'EDA non aveva mai assunto lo status “pieno” di agenzia dell'Unione Europea; mancando l'adesione di un Paese membro.
La Danimarca ha ufficializzato in questi giorni la sua intenzione di aderire all'EDA. E quindi l'Agenzia EDA diventa a pieno titolo una agenzia Comunitaria. Ciò consentirà di porre le basi per un Esercito comune europeo.
Ma queste non sono le sole contraddizioni, non sono le sole cose che non tornano in tutta questa narrazione delle motivazioni russe per giustificare la distruzione di un Paese fratello, la morte di migliaia di civili ucraini, molti anziani e bambini indifesi, e la morte di oltre 35 mila giovani soldati russi mandati allo sbaraglio in un conflitto per il quale non erano per niente preparati.
Con questa “operazione speciale” la Russia ha perso e per sempre quell'aura di “Potenza Militare”. Hanno dimostrato nei primi giorni di conflitto di essere un'armata Brancaleone: mezzi militari obsoleti, logistica inesistente, giovani impreparati mandati a morire come carne da cannone.
Se gli ucraini, che sono poco più di 40 milioni in tutto, ancorché riforniti di munizioni ed armi dai Paesi europei e dagli USA sono riusciti a contrastare per mesi l'avanzata dei russi; se gli ucraini sono stati capaci, malgrado la superiorità numerica e militare dei russi, ad infliggere perdite pesantissime ai russi sia in termini di vite umane, sia di armamenti bellici distrutti sul campo; allora, quando la Russia minaccia l'Europa, tutti gli esperti militari ed opinionisti, che non lesinano di farci conoscere il loro parere, dovrebbero scoppiare in fragorose risate. Invece, li vedi seri, contriti, preoccupati dal fatto che presto potremmo vedere i cosacchi abbeverare i loro cavalli nelle fontane di San Pietro.
I nostri opinionisti dovrebbero sapere che sia la Francia, sia la Gran Bretagna sono vere potenze militari; che dispongono di eserciti qualificati, armamenti e testate nucleari. Armi moderne, sofisticatissime, disponibili già adesso, non a fine anno come annunciano i russi per i loro “super missili”.
Come abbiamo potuto vedere sul teatro di guerra in Ucraina, le armi russe sono spesso vecchi arnesi di 30-40 anni fa; vulnerabilissime, che non riescono a difendersi dagli attacchi perpetrati con i nuovi sistemi di difesa. Non ultimo il recente caso del missile terra-aria russo che ha invertito di 180 grafi la rotta tornando verso il nucleo che l'aveva lanciato. Abbiamo visto come gli ucraini siano riusciti ad affondare la nave ammiraglia russa, la “Moskva”, utilizzando missili fatti in casa.
Per quanto riguarda invece le armi nucleari, non è neanche sicuro che queste siano ancora in grado di funzionare. Sono piuttosto vecchi arnesi arrugginiti, abbandonati nei silo e difficilissimi da smaltire.
Esattamente come i sommergibili nucleari russi abbandonati nei mari di Barents e nel nord della Russia. Questi sommergibili nucleari sono certamente una minaccia, ma solo per i disastri ambientali che stanno già provocando, visto che tendono ad affondare da soli.
Questa guerra i russi l'hanno già persa! I danni per loro non sono neanche iniziati, perché anche se dovessero conquistare l'Ucraina non è evidente come possano fare per tenerla.
La Russia ha già immensi problemi sociali ed economici al suo interno. Come, ad esempio, la povertà assoluta del 20% della popolazione, una popolazione che sta invecchiando rapidamente visto che la natalità è tra le più basse al mondo. Certamente 35 mila giovani morti sul campo di battaglia non aiutano a far ripartire la natalità. E fanno da innesco alla ribellione popolare, per ora molto frammentata e delocalizzata rispetto a Mosca.
Rimane solo la speranza che i molti russi che hanno a cuore i loro interessi personali riescano a farli valere e riescano al più presto a liberarsi del vero problema che affligge la Russia da molti anni. Il loro leader.

Ciro Maddaloni
Esperto internazionale di eGovernment

Fonte: Ciro Maddaloni
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
[]
Media partnership
[]

Realizzazione siti web www.sitoper.it
cookie