Turkmenistan e USA: cooperazione economica e connettività digitale
13-09-2025 15:36 - Opinioni
GD - Roma, 13 set. 25 - Delegazioni del Turkmenistan e degli Stati Uniti - guidate rispettivamente dal ministro degli Affari Esteri turkmeno, Rashid Meredov, e dal vice assistente Segretario del Dipartimento di Stato per l’Asia centrale e meridionale, John Mark Pommersheim - si sono incontrate a Washington DC nell’ambito dell’11° ciclo delle consultazioni politiche bilaterali annuali.
Le parti hanno confermato il reciproco interesse a rafforzare la collaborazione e le relazioni bilaterali tra i due paesi, nell’ambito della sicurezza, delle relazioni economico-commerciali, trasporti, cybersecurity, e di intensificare la partnership nel quadro del format di cooperazione regionale C5+1 che include tutte le repubbliche centroasiatiche.
Di particolare interesse appare l’obiettivo di attirare gli investimenti delle compagnie statunitensi per sfruttare il potenziale economico-energetico turkmeno. Anche il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha incontrato il ministro Meredov, a conferma dell’interesse convergente nello sviluppo della cooperazione bilaterale, anche se non vi sono state dichiarazioni ufficiali riguardo al divieto (parziale) di viaggio imposto agli inizi di giugno dall’Amministrazione Trump ai cittadini turkmeni in ingresso negli Stati Uniti.
L’interscambio commerciale tra le due nazioni è raddoppiato, attestandosi sui 218,5 milioni di dollari nel 2024, anche se rimangono ampi margini di miglioramento se si considera che il Kazakhstan detiene il ruolo di leader regionale con un interscambio commerciale stimato in 5,5 miliardi di dollari: Asghabat esporta prodotti tessili, chimici ed energetici (legati al gas naturale) mentre Washington esporta principalmente tecnologia aeronautica, elettronica e macchinari agricoli.
La crescente attenzione sulla cooperazione in materia di sicurezza è strettamente legata alla posizione geografico-strategica del Turkmenistan, che confina a sud-ovest con l’Iran e ad est con l’Afghanistan, oltre ad essere uno dei cinque stati rivieraschi del bacino del Caspio. Ad esempio, nei mesi scorsi il segretario di Stato americano Rubio ha ringraziato il Turkmenistan per aver concesso il transito ai cittadini statunitensi che lasciavano l’Iran a seguito del conflitto Israele-Iran.
Sul confine orientale, la cooperazione è incentrata sul rafforzare le capacità delle guardie di frontiera turkmene sul confine afghano tramite assistenza, supporto ed addestramento. Sul piano energetico, l’enorme potenziale gasiero della nazione sul Caspio (oltre 13 mila miliardi di metri cubi di gas, quarte maggiori riserve al mondo) rappresenta un’ottima opportunità di collaborazione, nella prospettiva di supportare gli sforzi di Asghabat di diversificare le esportazioni, dirette principalmente verso la Cina (85%) e in misura minore verso la Russia.
Washington supporta quindi il progetto di corridoio energetico transcaspico (gas verso l’Europa) e il progetto TAPi (gas turkmeno verso India e Pakistan attraverso l’Afghanistan). In questo contesto, la sfera della connettività digitale si configura come un significativo ambito di cooperazione tra Turkmenistan e Stati Uniti. Infatti, ad aprile 2025 la compagnia statunitense Pioneer Consulting ha ottenuto il contratto per supervisionare la realizzazione del cavo in fibra ottica transcaspico, progetto concepito nell’ambito della “Digital Silk Way” e supportato da Kazakhstan ed Azerbaigian per creare un corridoio di trasmissione sottomarino che unisca le due sponde del Caspio connettendo direttamente Asia centrale ed Europa. Questo progetto consentirebbe di riorientare il traffico internet dell’Asia centrale, tradizionalmente orientato verso la Russia, e rientra in quell’ampio progetto di realizzare dei corridoi est-ovest attraverso il Caspio finalizzati al trasporto delle merci (Middle Corridor), gas e petrolio (pipelines transcaspiche) energie rinnovabili (la connessione elettrica transcaspica alimentata con energia pulita e destinata a connettersi con il Green Energy Corridor supportato dalla UE) ed idrogeno verde.
Fabio Indeo e Domenico Palmieri
ISIA Istituto Italiano per l'Asia
Fonte: ISIA