Tradotto in cinese “I capelli della Madonna e i marmi di Ciu En Lai”
04-12-2024 10:46 - Arte, cultura, turismo
GD - Viterbo, 4 dic. 24 – È abbastanza raro che il libro di un autore italiano contemporaneo sia tradotto in lingua cinese e distribuito nelle scuole della Repubblica popolare. Questo il cammino di uno dei romanzi storici di Eugenio Benedetti, a lungo imprenditore e divulgatore del know how italiano nel mondo, oggi filantropo impegnato in numerosi progetti umanitari.
Il suo libro “I capelli della Madonna e i marmi di Ciu En Lai” (Ciuffa editore, 2013) verrà infatti tradotto in cinese. Alla presenza dell'ambasciatore della Repubblica popolare cinese in Italia, Jia Guide, a Soriano nel Cimino, in una delle residenze della famiglia Benedetti, l'8 dicembre si svolgerà la presentazione del libro.
Come ha ricordato Gianni Letta, Benedetti “da Kruscev (che nel 1960 lo battezzò la 'Rondine') a Mao Tse Tung (che incontrandolo nel 1965 lo chiamò 'il nuovo Marco Polo'), da Nehru a Chou En-lai (che gli affidò il Great Marble Plan)”, ha contribuito “a riaprire la comunicazione interrotta tra popoli formalmente nemici”. Lo fece “sotto forma di macchinari, impianti industriali, innovazioni scientifiche, tecniche moderne e gusto della vita e del lavoro, impiantando fabbriche chiavi in mano a tecnologia italiana in Russia, in Cina, in Uzbekistan, in Angola e in tanti altri Paesi del mondo”.
È proprio in virtù delle innovazioni industriali allora introdotte in Cina, oltre alla costruzione di diverse autostrade, che l'imprenditore siciliano (nato a Catania 95 anni fa) trova ancora oggi in quel vastissimo Paese un'accoglienza calorosa. Tutto questo “proprio per il credito guadagnato allora da questo autentico Marco Polo di Catania”, come ha osservato Gianni Letta, rimarcando la visione futuristica messa a fuoco da Benedetti verso quel mondo allora considerato lontanissimo.
Nel libro è presente una ampia sezione iconografica, compresa la foto che ritrae un giovane Benedetti nel 1965 a Shanghai, con il primo ministro Chou En-lai, alla presentazione del Grande piano del Marmo. Progetto che portò all'apertura di miniere e cave di marmo in Cina, grazie alla tecnologia esportata dall'imprenditore italiano. Sempre a questa intrapresa è legata la presenza nella faggeta del Monte Cimino, a Soriano, “dell'unica barca cinese esistente al mondo fuori dalla Cina” (così l'ha definita il precedente ambasciatore in Italia, Li Ruiyu): si tratta di un vascello di marmo di cento tonnellate, donato dal governo cinese per i 70 anni di Benedetti, ed è una replica esatta (in scala 1:3), della Barca di Marmo dell'Imperatrice cinese Ci Xi, visibile nel Palazzo d'Estate a Pechino. Una foto della stessa Barca compare sulla copertina e all'inizio di ogni capitolo del libro tradotto in cinese.
Ne “I capelli della Madonna e i marmi di Ciu En Lai” è inoltre intrecciato il racconto della storia della reliquia dei “capelli della Madonna” di Papa Giulio II, che nel 1506 la donò ai padri Agostiniani della Chiesa della Trinità che era stata eretta sul Monte Cimino.
Fonte: Redazione
Il suo libro “I capelli della Madonna e i marmi di Ciu En Lai” (Ciuffa editore, 2013) verrà infatti tradotto in cinese. Alla presenza dell'ambasciatore della Repubblica popolare cinese in Italia, Jia Guide, a Soriano nel Cimino, in una delle residenze della famiglia Benedetti, l'8 dicembre si svolgerà la presentazione del libro.
Come ha ricordato Gianni Letta, Benedetti “da Kruscev (che nel 1960 lo battezzò la 'Rondine') a Mao Tse Tung (che incontrandolo nel 1965 lo chiamò 'il nuovo Marco Polo'), da Nehru a Chou En-lai (che gli affidò il Great Marble Plan)”, ha contribuito “a riaprire la comunicazione interrotta tra popoli formalmente nemici”. Lo fece “sotto forma di macchinari, impianti industriali, innovazioni scientifiche, tecniche moderne e gusto della vita e del lavoro, impiantando fabbriche chiavi in mano a tecnologia italiana in Russia, in Cina, in Uzbekistan, in Angola e in tanti altri Paesi del mondo”.
È proprio in virtù delle innovazioni industriali allora introdotte in Cina, oltre alla costruzione di diverse autostrade, che l'imprenditore siciliano (nato a Catania 95 anni fa) trova ancora oggi in quel vastissimo Paese un'accoglienza calorosa. Tutto questo “proprio per il credito guadagnato allora da questo autentico Marco Polo di Catania”, come ha osservato Gianni Letta, rimarcando la visione futuristica messa a fuoco da Benedetti verso quel mondo allora considerato lontanissimo.
Nel libro è presente una ampia sezione iconografica, compresa la foto che ritrae un giovane Benedetti nel 1965 a Shanghai, con il primo ministro Chou En-lai, alla presentazione del Grande piano del Marmo. Progetto che portò all'apertura di miniere e cave di marmo in Cina, grazie alla tecnologia esportata dall'imprenditore italiano. Sempre a questa intrapresa è legata la presenza nella faggeta del Monte Cimino, a Soriano, “dell'unica barca cinese esistente al mondo fuori dalla Cina” (così l'ha definita il precedente ambasciatore in Italia, Li Ruiyu): si tratta di un vascello di marmo di cento tonnellate, donato dal governo cinese per i 70 anni di Benedetti, ed è una replica esatta (in scala 1:3), della Barca di Marmo dell'Imperatrice cinese Ci Xi, visibile nel Palazzo d'Estate a Pechino. Una foto della stessa Barca compare sulla copertina e all'inizio di ogni capitolo del libro tradotto in cinese.
Ne “I capelli della Madonna e i marmi di Ciu En Lai” è inoltre intrecciato il racconto della storia della reliquia dei “capelli della Madonna” di Papa Giulio II, che nel 1506 la donò ai padri Agostiniani della Chiesa della Trinità che era stata eretta sul Monte Cimino.
Anche l'Eugenio Benedetti scrittore trova oggi spazio tra gli autori italiani più tradotti in Cina (soprattutto Italo Calvino accanto a D'Annunzio, Moravia e Deledda, seguiti poi da scrittori quali Daniele Del Giudice, Vincenzo Cerami, Alessandro Baricco, Tiziano Scarpa e altri).
Fonte: Redazione