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Suicidi in carcere, magistrati infilzati e giustizia-spritz a bordo piscina

19-07-2025 19:13 - Opinioni
GD - Roma, 19 lug. 25 - Abbiamo sensibilità diverse. E' questa la vera ragione. Nemmeno le più tristi e laceranti ricorrenze riescono a turbare l'animo di chi – prima ancora di dar risposte – dovrebbe porsi una serie di ineludibili domande.
L'anniversario del barbaro assassinio di Paolo Borsellino e dei “ragazzi” della sua scorta è stato ricordato dal Ministro della Giustizia a Forte dei Marmi. La Versilia, come ogni altro prospero ritaglio del nostro Paese, sicuramente non va esente da infiltrazioni del crimine organizzato, ma secondo alcuni non sarebbe stata la location ideale per rammentare il sacrificio di eroi che hanno regalato la loro vita inseguendo inutilmente i più nobili ideali.
Nessuna farisaica celebrazione, almeno quella ce la siamo scansata. Le cronaca riporta invece immagine e testo diffusi urbi et orbi dal pontefice del gossip Alfonso Signorini che – sui social – ci rende partecipi delle amabili conversazioni a bordo piscina con Carlo Nordio. Hanno certo parlato di Bach e Donizetti, forse tralasciando Puccini per non esporsi magari maldestramente con quello che lì – a lui dedicato il Festival in corso – è il padrone di casa.
La rilassante foto con il titolare del delicato dicastero, in ammollo come il chitarrista jazz Franco Cerri nella pubblicità di un noto detersivo, fa capire come certi problemi possono scivolar via come l'acqua della vasca.
Suicidi ed esecuzioni in carcere avvengono nel più assoluto silenzio, anche per non disturbare gli ospiti delle strutture penitenziarie che – come tutti sanno – sono impegnati in diuturni colloqui telefonici con i loro delegati nei rispettivi feudi territoriali. E' noto che in alternativa i soggiornanti sono assorti nella digitazione di “messaggini” nei gruppi “41bis” o “cella di isolamento” su WhatsApp o Telegram, oppure – chissà – sono probabilmente concentrati in conclavi telematici su Zoom o Teams in compagnia di vecchi amici e colleghi rinchiusi in altre località.
In questo contesto balneare si resta sorpresi che ci siano magistrati che si permettono di dissentire sull'operato del Ministro venendo giustamente sculacciati con la minaccia di procedimenti disciplinari. Il busillis – a quanto pare – non riguarda cosa e come si doveva fare con il tour operator libico Almasri (innocente fino a chissà quale grado di giudizio), ma l'atavico dilemma se nello spritz sia meglio l'Aperol o il Campari.
E così – in attesa che arrivino gli infermieri auspicati da Nordio per intervenire nei confronti del dottor Piccirillo (reo di lesa maestà) – il dolore per i fatti di Piazza d'Amelio ristagna afoso. Ne riparleremo l'anno prossimo. Forse.

Gen. Umberto Rapetto
Già comandante GATT della GdF


Fonte: Giano News