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SACE: Doing Export Report 2024, export a 679 mld € nel 2025

25-06-2024 11:41 - Made in Italy
GD - Milano, 25 giu. 24 – Intelligenza artificiale, nuove tecnologie, transizione ESG, rischi geopolitici e cambiamento climatico. L’export torna a crescere e vive un grande momento di trasformazione tra nuovi rischi e opportunità emergenti. In questa cornice SACE ha presentato il Doing Export Report 2024 che approfondisce le potenzialità di crescita dell’export italiano e le nuove rotte su cui le imprese devono puntare, contando sulle soluzioni, le connessioni e gli strumenti di conoscenza di SACE.
Ma quest’anno c’è una novità: sono state tracciate 9 direttrici lungo le quali le aziende italiane devono strutturare le proprie strategie di crescita per brillare – essere “sparkling” – ed essere un’impresa del futuro.
“Le imprese italiane si trovano a varcare la soglia di una nuova era, dove, per essere competitive, devono ripensarsi e investire, puntando su modelli organizzativi agili e sostenibili e guardando al futuro", ha dichiarato Alessandra Ricci, amministratore delegato di SACE. "E per tutto questo, SACE C’È, insieme alle imprese con soluzioni, persone e sedi, in Italia e in tutto il mondo. Il Doing Export Report di SACE è la guida pratica per evolversi, presidiare e intercettare le opportunità per l’export italiano in un contesto internazionale complesso, ma ad alto potenziale per il Made in Italy”, ha aggiunto.
Da parte sua Alessandro Terzulli, chief economist di SACE, ha spiegato: “Buone notizie per l’export: si torna a crescere. L’Italia si conferma tra i primi esportatori al mondo: 679 miliardi nel 2025 e 4% di crescita nei prossimi due anni. E le opportunità provengono dai mercati GATE dove SACE c’è e che oggi valgono 80 miliardi di euro e potranno valerne 95 al 2027: Messico, Brasile, Colombia, Turchia, Serbia, Egitto, Marocco, Sudafrica, India, Cina, Vietnam, Singapore. Il futuro non è domani, è oggi e le imprese possono sviluppare il proprio potenziale sfruttando l’Intelligenza artificiale e le nuove tecnologie anche nei settori del futuro come la meccanica strumentale applicata all’efficienza, la circolarità applicata ai cicli produttivi e le low carbon technologies che oggi valgono 40 miliardi e potranno valerne 50 al 2025”.


Fonte: SACE