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Russia: progetto italiano "La Scuola di Guerra d’Impresa" per stimolare nuove PMI

23-10-2020 18:30 - Economia
GD - Kazan, 23 ott. 20 - Si chiama "La Scuola di Guerra d’Impresa " il coraggioso e intelligente progetto strategico presentato al congresso “Future strategie nel contesto della trasformazione digitale”, Kazan, Repubblica del Tatarstan (Federazione Russa), dall'italiano, anzi friulano, Franco C. Grossi, professore emerito all’Università dell’Innovazione, Kazan. Il GIORNALE DIPLOMATICO ne anticipa in Italia una sintesi descrittiva.
Come spiega l'autore, «questo progetto nasce al fine di soddisfare l’esigenza, oramai non più procrastinabile, della creazione di nuove PMI in Russia, tenendo in considerazione il fatto di dover operare, oggi, in un mercato globale, estremamente liquido e fluttuante, ma essendo avvantaggiati dall’uso del web. Per anni, in Russia, si è privilegiata l’estrazione di materie prime, da vendere sui mercati internazionali, al fine di ottenere i capitali necessari per il soddisfacimento del fabbisogno di prodotti per la popolazione, senza però promuovere una propria cultura d’impresa.
Inoltre, grandi aziende russe, spesso, realizzano prodotti “non esportabili”, in quanto non soddisfano i criteri di qualità “occidentali”. Si sono poi ricercati insediamenti “stranieri”, con la dizione “investimenti”, che hanno sì creato occupazione, ma senza nulla apportare al knowhow d’impresa interno al Paese.
Quindi, questo progetto è destinato ad incentivare la nascita di nuove PMI e a favorire le loro capacità ad internazionalizzare la loro produzione e ciò, utilizzando idonee strategie e tattiche di “guerra d’impresa”. La Scuola di Guerra d’Impresa è basata su Sette Pilastri.
Il primo riguarda la “Spinta al successo”, che è la principale motivazione di questa Scuola. L’innovazione è il cavallo di battaglia dei nuovi imprenditori, unitamente alla possibilità di comunicare e proporre i propri prodotti a livello globale. Il secondo pilastro è “la Strategia”, in cui vengono sviluppati i fondamenti della guerra nei confronti del mercato. Si parte dalla natura del mercato che si vuole “aggredire”, per poi passare alla teoria dell’offensiva, alla strategia, alle tattiche, sino al piano di “guerra”.
Dal punto di vista delle materie di studio, ci si riferirà ai “maestri” dell’arte della guerra, come ad esempio: il cinese Sun Tsu ("L’Arte della Guerra"), Giulio Cesare ("De Bello Gallico") e il prussiano Carl von Clausewitz ("Della Guerra"). Una particolare sezione della strategia verrà dedicata a come “combattere sul Web”.
Il terzo pilastro su “La Gestione Manageriale”, prevede la definizione e la realizzazione di una serie di attività per la formulazione di buone prassi su argomenti quali, ad esempio: l’enunciazione in chiave economico-finanziaria dell’idea imprenditoriale, la verifica campionaria del mercato di riferimento, il capitale d’avvio, gli strumenti finanziari e creditizi, la costituzione della società, le tecnologie ICT ed i principali applicativi per la gestione e la predizione, ecc.
Il quarto pilastro riguarda “Il Design Industriale”, ove si intende spingere i nuovi imprenditori a ricercare nuove strumentazioni metodologiche nell’ambito del design.
Il quinto pilastro riguarda “Il Marketing Innovativo” e tende ad individuare un nuovo concetto di marketing, in grado di superare
i problemi di percezione e di convenienza che germinano e vengono determinati utilizzando metodologie basate sulle proposte a livello emotivo.
S’intende, quindi, avvalersi delle più recenti scoperte scientifiche legate allo studio dei processi cognitivi, a quelle sulla semiotica generativa, psicologia della Gestalt, applicazioni sensoriali sinestetiche, fino a nuovi studi sull'evoluzione della neocorteccia (neuroni specchio, memi, ecc.), in stretta connessione con il valore comunicativo dei nuovi media.
Il sesto pilastro tratta la “Immagine del Brand e la Comunicazione Avanzata”, approfondendo quelle tematiche, proprie delle Scienze della Comunicazione, necessarie per le scelte strategiche nella visione aziendale e nell’ambito delle interrelazioni interne ed esterne dell’impresa. L’obiettivo è quello di identificare le nuove imprese quali uniche, irripetibili ed immediatamente riconoscibili, in grado di posizionarsi sui gradini più alti di una piccola nicchia di mercato. L’ultimo pilastro della Scuola di Guerra d’Impresa è il “Business Plan”, che deve riassumere tutte le conoscenze acquisite ed esprimere la visione imprenditoriale.
Oltre ai temi "classici" saranno evidenziate proposte basate sull'economia della conoscenza e sull'uso dei valori, che riguardano anche la promozione e la gestione di voci di bilancio immateriali, quali, ad esempio, risorse umane, capitale relazionale, marchio patrimonio, etica e sostenibilità.
Quest'ultimo pilastro della "Scuola di Guerra d’Impresa" prevede la formulazione di regole che sostengano il "fare impresa" nella legalità e basate su valori etici, nel rigore del singolo ruolo sociale e nella consapevolezza di contribuire alla crescita del sistema economico locale e nazionale russo».

di Prof. Franco C. Grossi,
professore emerito - Università dell’Innovazione, Kazan, Federazione Russa


Fonte: Franco Grossi
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