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Russia: amb. Soltanovsky, “Santa Sede può facilitare pace in Ucraina”

20-07-2025 18:20 - Vaticano
GD - Città del Vaticano, 20 lug. 25 - L'ambasciatore russo presso la Santa Sede, Ivan Soltanovsky, riflette sulla pace in Ucraina e sul ruolo che il Pontefice può avere per porre fine alle ostilità
“La volontà di risolvere la guerra in Ucraina c’è, ma mancano ancora soluzioni strutturali alle cause profonde e storiche del conflitto, con la Santa Sede che, in tal senso, può giocare un ruolo fondamentale per facilitare il dialogo tra le parti”: a parlare è Ivan Soltanovsky, l’ambasciatore russo presso il Vaticano che ha incontrato la redazione del quotidiano “Avvenire”. Il diplomatico è recentemente arrivato a Roma dopo una lunga esperienza nel ruolo di rappresentante al Consiglio d’Europa.
“Proprio il dialogo tra Mosca e la Santa Sede”, ha spiegato Soltanovsky, “è sempre stato ‘rispettoso, continuo e pragmatico’”, con quella che definisce “una positiva eccezione rispetto al resto del mondo occidentale; e mentre per la Federazione il Vaticano non può essere un vero e proprio mediatore politico sul conflitto in Ucraina, può certamente essere un facilitatore in grado di favorire il dialogo e creare un clima più sereno in vista dei colloqui”.
Un ruolo che secondo l’ambasciatore russo in Vaticano “è certamente migliore rispetto a quello esercitato da chi dice di voler porre fine alle ostilità e poi riarma le autorità di Kiev: la proposta di dialoghi alla Santa Sede è certamente apprezzata, ma il problema di accettarli è soprattutto legato a congiunture politiche e di natura logistica, facilmente superabili su territori come la Turchia che non ha introdotto restrizioni ai viaggi da Mosca”.
Il diplomatico di Mosca ha poi parlato della telefonata dello scorso 4 giugno tra Papa Leone XIV e Putin, “la prima dello scoppio della guerra e nella quale si è discusso di questioni di portata mondiale, tra la situazione drammatica dei cristiani nel mondo, il Medio Oriente l’Ucraina con il presidente russo che ha spiegato le ragioni della nostra politica e tutte quelle ramificazioni, conseguenze e dimensioni più ampie del conflitto, spesso ignorate dall’Occidente”.
“La Santa Sede è un elemento di stabilità globale ed è anche grazie a Leone XIV e al cardinale Zuppi che ci sonno stati alcuni segnali di distensione come la tregua in occasione della Pasqua o il cessate il fuoco per la Giornata della Vittoria; senza dimenticare neppure i gesti umanitari come lo scambio di mille prigionieri di guerra o la riconsegna dei corpi degli ucraini caduti. E proprio per questo il giudizio della Federazione sulla diplomazia umanitaria della Santa Sede è molto positivo”, ha sottolineato l’amb. Ivan Soltanovsky.
D’altra parte, ha concluso Soltanovsky, “per arrivare a una vera e propria pace in Ucraina, che anche il popolo russo è la sua classe dirigente cercano, occorre rimuovere le cause che hanno portato agli scontri, tra l’avvicinamento dell’Ucraina, che dal conto russo dovrebbe restare neutrale alla NATO, passando per il divieto dell’uso della lingua russa per i cittadini ucraini e arrivando fino alle discriminazioni della Chiesa ortodossa canonica: senza questi fondamentali passi un cessate il fuoco finirà solamente per essere una scusa per rifornire Kiev di nuovi armamenti”, ha concluso l’amb. Ivan Soltanovsky,


Fonte: Redazione