Per italiani è sempre l’ora di Orazi e Curiazi, senza tentennamenti
15-06-2025 14:22 - Opinioni
GD - Roma, 15 giu. 25 - Noi italiani da sempre facciamo il tifo in modo totalizzante per l'una o l'altra fazione che anima il cortile. È nel nostro DNA: per italiani facciamo il tifo fino alla “morte”, non accettando nemmeno di discutere le posizioni o le ragioni dell'altra parte in campo.
Fonte: Ciro Maddaloni
Gli italiani sono sempre assolutamente convinti di essere nel giusto al 100% senza possibilità di negoziazione e per questo chi afferma qualcosa di diverso, rispetto a quello che pensiamo noi, è nel torto. È da combattere, è da eliminare anche fisicamente se fosse possibile.
Succede quando si fa il tifo contro un “Paese imperialista”, come coloro che vedono negli USA il “centro del male”, ma non lo vedono nella Cina, nella Turchia oppure nella Russia, Paesi quest'ultimi che tentano di invadere (a volte con successo) altri Paesi, per imporre loro il vassallaggio e farli vivere in soggezione.
Succede nel calcio, succede nella politica, succede nel fare il tifo a livello internazionale per i palestinesi o gli israeliani.
Qualcuno si chiede, ad esempio, quanto sia imputabile alla ferocia terrorista di Hamas, e quanto alla reazione di Netanyahu quello che sta succedendo in Medio Oriente negli ultimi 20 mesi.
Una domanda di buonsenso che tutti dovrebbero porsi prima di manifestare uno sfegatato e incondizionato supporto per l'una o l'altra parte. Invece ci si divide sempre in pro questo e anti quello.
Se si avesse la pazienza di approfondire lo studio e la conoscenza delle situazioni conflittuali e il buonsenso di effettuare una sana analisi, forse si arriverebbe più facilmente alla definizione di uno scenario che rappresenta più realisticamente quello che sta avvenendo da molti mesi in Medio Oriente. Questo potrebbe aiutare a prospettare accordi realistici e più equilibrati tra le parti in conflitto.
Basterebbe semplicemente riconoscere che quello che ha fatto e continua a fare Hamas è terribile, inaccettabile. Anzi vile facendo suoi ostaggi i palestinesi.
Succede quando si fa il tifo contro un “Paese imperialista”, come coloro che vedono negli USA il “centro del male”, ma non lo vedono nella Cina, nella Turchia oppure nella Russia, Paesi quest'ultimi che tentano di invadere (a volte con successo) altri Paesi, per imporre loro il vassallaggio e farli vivere in soggezione.
Succede nel calcio, succede nella politica, succede nel fare il tifo a livello internazionale per i palestinesi o gli israeliani.
Qualcuno si chiede, ad esempio, quanto sia imputabile alla ferocia terrorista di Hamas, e quanto alla reazione di Netanyahu quello che sta succedendo in Medio Oriente negli ultimi 20 mesi.
Una domanda di buonsenso che tutti dovrebbero porsi prima di manifestare uno sfegatato e incondizionato supporto per l'una o l'altra parte. Invece ci si divide sempre in pro questo e anti quello.
Se si avesse la pazienza di approfondire lo studio e la conoscenza delle situazioni conflittuali e il buonsenso di effettuare una sana analisi, forse si arriverebbe più facilmente alla definizione di uno scenario che rappresenta più realisticamente quello che sta avvenendo da molti mesi in Medio Oriente. Questo potrebbe aiutare a prospettare accordi realistici e più equilibrati tra le parti in conflitto.
Basterebbe semplicemente riconoscere che quello che ha fatto e continua a fare Hamas è terribile, inaccettabile. Anzi vile facendo suoi ostaggi i palestinesi.
Basterebbe dire che l'intento di Hamas di cancellare Israele non è un'opzione possibile. Basterebbe richiamare che la reazione di Israele successiva agli eventi terribili del 7 ottobre del 2023, ancorché comprensibile umanamente, andrebbe gestita con maggiore prudenza, se non altro per limitare le vittime civili e le perdite tra i militari Israeliani.
In Italia i “pro-Pal” sono totalmente contro Israele (anche per andare contro il Governo Meloni), senza se e senza ma. Invece, dovrebbero anche condannare senza appello Hamas per le atrocità commesse nel corso degli anni e per la terribile azione del 7 ottobre, per aver scavato tunnel sotto gli ospedali, per aver utilizzato i civili gazawi come scudi umani e per quello che stanno facendo in queste ultime settimane nella pessima gestione degli aiuti umanitari.
Allo stesso modo, i sostenitori di Israele dovrebbero far sentire la loro voce per chiedere al Governo una maggiore prudenza nel perseguire i terroristi di Hamas. Azioni che stanno causando migliaia di morti tra la popolazione civile, non necessariamente collusa con Hamas, e soprattutto sta causando la morte di un migliaio di giovani e giovanissimi militari israeliani. Risorse umane preziose che non dovrebbero essere sacrificate in questo modo.
Israele ha le conoscenze, i mezzi tecnici e la capacità di effettuare azioni mirate per eliminare coloro che attentano alla sicurezza nazionale, coloro che incitano il popolo contro Israele e sono quelle le azioni da privilegiare. Perché Israele si deve difendere, ha il diritto di esistere e nessuno ha il diritto di mettere a rischio il popolo di una nazione utilizzando narrative che non hanno ne capo ne coda.
Per il benessere di tutti, si dovrebbe provare a utilizzare le risorse umane per costruire il futuro delle popolazioni coinvolte in questo assurdo conflitto.
In Italia i “pro-Pal” sono totalmente contro Israele (anche per andare contro il Governo Meloni), senza se e senza ma. Invece, dovrebbero anche condannare senza appello Hamas per le atrocità commesse nel corso degli anni e per la terribile azione del 7 ottobre, per aver scavato tunnel sotto gli ospedali, per aver utilizzato i civili gazawi come scudi umani e per quello che stanno facendo in queste ultime settimane nella pessima gestione degli aiuti umanitari.
Allo stesso modo, i sostenitori di Israele dovrebbero far sentire la loro voce per chiedere al Governo una maggiore prudenza nel perseguire i terroristi di Hamas. Azioni che stanno causando migliaia di morti tra la popolazione civile, non necessariamente collusa con Hamas, e soprattutto sta causando la morte di un migliaio di giovani e giovanissimi militari israeliani. Risorse umane preziose che non dovrebbero essere sacrificate in questo modo.
Israele ha le conoscenze, i mezzi tecnici e la capacità di effettuare azioni mirate per eliminare coloro che attentano alla sicurezza nazionale, coloro che incitano il popolo contro Israele e sono quelle le azioni da privilegiare. Perché Israele si deve difendere, ha il diritto di esistere e nessuno ha il diritto di mettere a rischio il popolo di una nazione utilizzando narrative che non hanno ne capo ne coda.
Per il benessere di tutti, si dovrebbe provare a utilizzare le risorse umane per costruire il futuro delle popolazioni coinvolte in questo assurdo conflitto.
Se si seguisse questo approccio nella gestione del conflitto, probabilmente il Medio Oriente potrebbe diventare il nuovo “Paradiso Terrestre”, dove vivere e lavorare per il bene comune di tutti i suoi abitanti.
Se Hamas invece di spendere gli aiuti internazionali per scavare tunnel li avesse spesi per costruire nuovi acquedotti, scuole ed ospedali, forse i palestinesi bisognosi di cure specialistiche non avrebbero avuto bisogno di recarsi in Israele per riceverle, si sarebbero potuti curare a Gaza.
Il conflitto in Medio Oriente invece di attenuarsi sta avendo una ulteriore impennata con l'estensione del conflitto all'Iran. Israele ha condotto una serie di azioni puntuali per neutralizzare la capacità offensiva dell'Iran. L'Iran ha risposto con il solito lancio a casaccio di missili che hanno colpito alcuni condomini in Israele. In tutto questo ci vanno di mezzo i civili iraniani, i civili israeliani e speriamo che la conta si fermi a questi due Paesi.
Ecco perché adesso è fondamentale arrivare ad un dialogo tra le parti coinvolte nel conflitto. Gli europei possono dare un contributo importante in questo momento di altissima tensione, ma tutti dovrebbero ragionare prima di prendere una posizione, per l'uno o per l'altro.
Perché, se tutti applicassero un po' di buonsenso, se riuscissero a guardare la realtà nella sua interezza, senza mai essere “pro” qualcuno o “contro” qualcun altro, forse potremmo vivere in un mondo migliore.
Se Hamas invece di spendere gli aiuti internazionali per scavare tunnel li avesse spesi per costruire nuovi acquedotti, scuole ed ospedali, forse i palestinesi bisognosi di cure specialistiche non avrebbero avuto bisogno di recarsi in Israele per riceverle, si sarebbero potuti curare a Gaza.
Il conflitto in Medio Oriente invece di attenuarsi sta avendo una ulteriore impennata con l'estensione del conflitto all'Iran. Israele ha condotto una serie di azioni puntuali per neutralizzare la capacità offensiva dell'Iran. L'Iran ha risposto con il solito lancio a casaccio di missili che hanno colpito alcuni condomini in Israele. In tutto questo ci vanno di mezzo i civili iraniani, i civili israeliani e speriamo che la conta si fermi a questi due Paesi.
Ecco perché adesso è fondamentale arrivare ad un dialogo tra le parti coinvolte nel conflitto. Gli europei possono dare un contributo importante in questo momento di altissima tensione, ma tutti dovrebbero ragionare prima di prendere una posizione, per l'uno o per l'altro.
Perché, se tutti applicassero un po' di buonsenso, se riuscissero a guardare la realtà nella sua interezza, senza mai essere “pro” qualcuno o “contro” qualcun altro, forse potremmo vivere in un mondo migliore.
Ciro Maddaloni
Esperto di eGovernment internazionale
Fonte: Ciro Maddaloni