ONU: su raid di Israele in Qatar in Assemblea "due pesi, due misure"
13-09-2025 09:00 - Opinioni
GD - Roma, 13 set. 25 - Quando si perde di vista la realtà e si vive con una visione di parte, può andare in scena una manifestazione surreale come quella del 10 settembre scorso all’Assemblea Generale dell’ONU a New York. La riunione dell’Assemblea Generale dell’ONU, programmata dal giorno 9 settembre, per discutere della crisi mediorientale e dei problemi della Striscia di Gaza ha avuto una evoluzione non programmata. Infatti, lo stesso giorno Israele ha effettuato una operazione militare mirata per eliminare alcuni dirigenti di Hamas che erano ospitati in Qatar.
I rappresentanti di alcuni Paesi presenti in Assemblea Generale (Qatar, Venezuela, Algeria, Turchia, Pakistan è Repubblica Islamica dell'Iran) sono intervenuti a turno nel dibattito per difendere la sovranità del Qatar e per condannare Israele che bombardato il quartier generale dei terroristi di Hamas a Doha. La condanna di questi Paesi contro Israele, per l'attacco agli edifici residenziali dove vivono i membri dell'organizzazione “politica di Hamas”, è stata unanime. Si badi bene non hanno detto “organizzazione terroristica” di Hamas, ma "organizzazione politica"!
Fonte: Ciro Maddaloni
I rappresentanti di alcuni Paesi presenti in Assemblea Generale (Qatar, Venezuela, Algeria, Turchia, Pakistan è Repubblica Islamica dell'Iran) sono intervenuti a turno nel dibattito per difendere la sovranità del Qatar e per condannare Israele che bombardato il quartier generale dei terroristi di Hamas a Doha. La condanna di questi Paesi contro Israele, per l'attacco agli edifici residenziali dove vivono i membri dell'organizzazione “politica di Hamas”, è stata unanime. Si badi bene non hanno detto “organizzazione terroristica” di Hamas, ma "organizzazione politica"!
Nei vari interventi i rappresentanti di questi Paesi hanno accusato "Israele di aver preso di mira il Qatar, che sta svolgendo un ruolo di mediazione nel conflitto”, rimarcando che “l’attacco ad un Paese sovrano rappresenta una flagrante violazione delle convenzioni internazionali”.
Nel dibattito è intervenuto Hillel Neuer, avvocato internazionale, scrittore e attivista canadese, direttore esecutivo della ONG UN Watch, un'organizzazione non governativa per i diritti umani e gruppo di controllo delle Nazioni Unite con sede a Ginevra, in Svizzera. Neuer ha richiamato l’attenzione della platea sul fatto che “si è sentito parlare molto di diritto internazionale da parte dei rappresentanti di Paesi che sono tra quelli che spesso violano il diritto internazionale”. Poi ha ricordato ai rappresentanti qatarini che “se non vogliono bombardamenti mirati contro i terroristi nella loro capitale, dovrebbero astenersi dal dare rifugio ai terroristi di Hamas”. Ed ha aggiunto: “sono terroristi che continuano a tenere in ostaggio delle persone, a torturarle e a rifiutare gli accordi di pace”.
Effettivamente, il Qatar ospita da molti anni i leader di Hamas come Haniyeh, Mashal e al-Hayya in hotel di lusso da dove, molto probabilmente, hanno pianificato le loro azioni criminali contro Israele, come l’attacco armato di lunedì scorso, 8 settembre, alla fermata degli autobus che ha causato la morte di 6 civili israeliani e dei due terroristi.
Hillel Neuer ha ricordato anche che il Qatar ha sostenuto il colpo di Stato di Hamas a Gaza nel 2007, convogliando miliardi di dollari, alimentando la macchina del terrore di Hamas e ha sostenuto i terroristi nelle cinque guerre che hanno scatenato contro Israele in questi 18 anni. Ha anche menzionato il ruolo dell’emittente statale del Qatar "Al-Jazeera Tv" che svolge una propaganda di parte rispetto alle azioni terroristiche di Hamas. La propaganda pro-Hamas arriva persino ad incolpare Israele per gli attentati terroristici del 7 ottobre; di fatto assolvendo Hamas dal massacro di 1.200 israeliani, americani, arabi e cittadini di molti altri Paesi.
Hillel Neuer ha accusato inoltre il Qatar di “agire di giorno come mediatori di pace e di notte come sponsor e finanziatori del terrorismo”, riprendendo una affermazione degli Stati del Golfo Persico che nel 2017, hanno denunciato il Qatar per il suo sostegno ad organizzazioni terroristiche e per questo hanno sospeso i loro rapporti con il Qatar. Infine, ha rivolto le sue critiche contro il Segretario Generale dell’ONU, António Guterres, e il presidente francese Emmanuel Macron che hanno condannato Israele per la sua azione in Qatar.
Neuer ha ricordato che quando gli Stati Uniti hanno ucciso Bin Laden in Pakistan, l'allora Segretario Generale dell'ONU, Ban Ki-moon, ha celebrato il fatto che "è stata fatta giustizia nei confronti di un tale ideatore del terrorismo internazionale". Anche la Francia all’epoca definì questa operazione come "una vittoria per tutte le democrazie". In effetti l’azione americana in Pakistan per eliminare il leader del gruppo terroristico Al Qaeda non differisce dall’azione condotta dagli israeliani a Doha per eliminare i leader di Hamas.
Come ha insegnato George Orwell nella "Fattoria degli Animali", "siamo tutti uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri". Questo principio evidentemente vige anche alle Nazioni Unite, dove le regole possono essere adattate e modificate a seconda delle circostanze e degli “attori coinvolti”.
Nel dibattito è intervenuto Hillel Neuer, avvocato internazionale, scrittore e attivista canadese, direttore esecutivo della ONG UN Watch, un'organizzazione non governativa per i diritti umani e gruppo di controllo delle Nazioni Unite con sede a Ginevra, in Svizzera. Neuer ha richiamato l’attenzione della platea sul fatto che “si è sentito parlare molto di diritto internazionale da parte dei rappresentanti di Paesi che sono tra quelli che spesso violano il diritto internazionale”. Poi ha ricordato ai rappresentanti qatarini che “se non vogliono bombardamenti mirati contro i terroristi nella loro capitale, dovrebbero astenersi dal dare rifugio ai terroristi di Hamas”. Ed ha aggiunto: “sono terroristi che continuano a tenere in ostaggio delle persone, a torturarle e a rifiutare gli accordi di pace”.
Effettivamente, il Qatar ospita da molti anni i leader di Hamas come Haniyeh, Mashal e al-Hayya in hotel di lusso da dove, molto probabilmente, hanno pianificato le loro azioni criminali contro Israele, come l’attacco armato di lunedì scorso, 8 settembre, alla fermata degli autobus che ha causato la morte di 6 civili israeliani e dei due terroristi.
Hillel Neuer ha ricordato anche che il Qatar ha sostenuto il colpo di Stato di Hamas a Gaza nel 2007, convogliando miliardi di dollari, alimentando la macchina del terrore di Hamas e ha sostenuto i terroristi nelle cinque guerre che hanno scatenato contro Israele in questi 18 anni. Ha anche menzionato il ruolo dell’emittente statale del Qatar "Al-Jazeera Tv" che svolge una propaganda di parte rispetto alle azioni terroristiche di Hamas. La propaganda pro-Hamas arriva persino ad incolpare Israele per gli attentati terroristici del 7 ottobre; di fatto assolvendo Hamas dal massacro di 1.200 israeliani, americani, arabi e cittadini di molti altri Paesi.
Hillel Neuer ha accusato inoltre il Qatar di “agire di giorno come mediatori di pace e di notte come sponsor e finanziatori del terrorismo”, riprendendo una affermazione degli Stati del Golfo Persico che nel 2017, hanno denunciato il Qatar per il suo sostegno ad organizzazioni terroristiche e per questo hanno sospeso i loro rapporti con il Qatar. Infine, ha rivolto le sue critiche contro il Segretario Generale dell’ONU, António Guterres, e il presidente francese Emmanuel Macron che hanno condannato Israele per la sua azione in Qatar.
Neuer ha ricordato che quando gli Stati Uniti hanno ucciso Bin Laden in Pakistan, l'allora Segretario Generale dell'ONU, Ban Ki-moon, ha celebrato il fatto che "è stata fatta giustizia nei confronti di un tale ideatore del terrorismo internazionale". Anche la Francia all’epoca definì questa operazione come "una vittoria per tutte le democrazie". In effetti l’azione americana in Pakistan per eliminare il leader del gruppo terroristico Al Qaeda non differisce dall’azione condotta dagli israeliani a Doha per eliminare i leader di Hamas.
Come ha insegnato George Orwell nella "Fattoria degli Animali", "siamo tutti uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri". Questo principio evidentemente vige anche alle Nazioni Unite, dove le regole possono essere adattate e modificate a seconda delle circostanze e degli “attori coinvolti”.
Ciro Maddaloni
Esperto di eGovernment internazionale
Fonte: Ciro Maddaloni