16 Luglio 2025
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Mostra “2025 East and West: International Dialogue Exhibition–From Shanghai to Rome”

14-07-2025 18:06 - Arte, cultura, turismo
GD - Roma, 14 lug. 25 - La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma presenta dal 15 luglio al 14 settembre 2025 la mostra “2025 East and West: International Dialogue Exhibition – From Shanghai to Rome”, a cura di Gabriele Simongini e Zhang Xiaoling, organizzata dal ministero della Cultura, dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, dalla Shanghai Academy of Fine Arts e dalla Shanghai Artists Association e realizzata da Zhong Art International. L’esposizione si avvale del patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia, dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, dell’Accademia di Belle Arti di Roma e della RUFA Rome University of Fine Arts, con il supporto della Shanghai University.
L’esposizione, che presenta oltre settanta opere di più di quaranta autori, è imperniata sul confronto tra artisti cinesi di Shanghai e la collezione storica della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea: un dialogo con le opere firmate da grandi artisti italiani del XX secolo particolarmente noti ed apprezzati in Cina e considerati maestri assoluti in Oriente, da ammirare e studiare con rispetto.
Ecco allora le opere di Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Amedeo Modigliani, Carlo Carrà, Giorgio de Chirico, Gino Severini, Marino Marini, Giorgio Morandi, Alberto Burri, Lucio Fontana, Jannis Kounellis, Mario Schifano, che offrono un sintetico excursus su un intero secolo descrivendo tante diverse visioni (dal Futurismo ad una sospensione di matrice postmetafisica, dall’Informale alla Scuola di Piazza del Popolo e all’Arte Povera). Queste opere si confrontano con i lavori di alcuni artisti contemporanei noti nel mondo, come Maurizio Cattelan e Rudolf Stingel, o emergenti che instaurano un dialogo plurimo: Daniela De Lorenzo, Alessandro Piangiamore, Emanuele Becheri, Davide Rivalta.
“La mostra è una preziosa occasione per conoscere l’arte di un grande Paese come la Cina, lontano ma protagonista sulla scena internazionale, e paragonarla con le coeve espressioni creative italiane. L’arte si sviluppa grazie alla contaminazione e per questo un museo pubblico deve favorire e promuovere il confronto con culture diverse”, ha dichiarato Renata Cristina Mazzantini, direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea.
Secondo Zeng Chenggang, presidente dell’Associazione degli Artisti di Shanghai e presidente dell’Accademia di Belle Arti di Shanghai, “‘East and West’ è una mostra animata dall’intento di superare i confini geografici e culturali, esplorando come l’arte contemporanea possa rispondere alle urgenze del nostro tempo. In un contesto globale segnato da profondi cambiamenti, Cina e Italia condividono la sfida del rinnovamento culturale e dell’identità: è su questa base che prende forma il progetto espositivo, come piattaforma per un dialogo autentico attraverso il linguaggio universale dell’arte”.
L’arte cinese contemporanea è un fenomeno culturale in continua evoluzione, non dimentico della propria tradizione millenaria e con lo sguardo volto al futuro. In un immaginario ponte enfatizzato, tra l’altro, dalle celebrazioni dei settecento anni della morte di Marco Polo e dal cinquantacinquesimo anniversario dall’inizio delle relazioni diplomatiche tra Italia e Cina, la mostra offre un’opportunità unica per scoprire “le opere degli artisti legati a Shanghai [che] ci portano ad attraversare un mondo in divenire, compreso fra due confini. Il primo è la tradizione, il secondo è una proiezione nel futuro, specchio di un Paese che nel corso degli anni ha compiuto una crescita economica e tecnologica impressionante. In questo territorio, irrorato da quella che potremmo definire come tradizione in costante divenire e in trasformazione, si cerca un volto per un presente sempre più inafferrabile. E in molti fra i lavori esposti è fondamentale vedere come tecniche quanto mai antiche, come la pittura ad inchiostro, siano al contempo valorizzate con rispetto ma anche spinte a varcare i limiti della tradizione per affrontare le sfide del presente, sia formalmente che tematicamente, con nuovi scenari visionari” (G. Simongini).
Nelle opere in mostra si ammira il binomio fra perfezione tecnica e immagini dal forte impatto visivo, formalmente intense. Molteplici sono i riferimenti alle tradizioni culturali cinesi. Ecco “Il passero vola verso il sole” di Jiao Xiaojian, oppure “Sogno di Dunhuang – Gaunyin dalle Mille Mani” di Tang Yongli, “Lettura di Epigrafi a Pingshan” di Wang Tiande, “Drago – origine” di Xia Cun, le sculture con le “Serie degli Eroi di Liangshan” di Zeng Chenggang: gli Eroi di Liangshan, noti anche come "I Briganti della Palude", "Water Margin" che si riuniscono sulla montagna di Liangshan e si oppongono alla corruzione e alle ingiustizie. Non mancano scenari ispirati alle ipercontemporanee metropoli cinesi (“Impressione moderna” di Gao Chuan, “Serie Vista Mare – Da nuvoloso a sereno”, di Mao Donghua), una vibrante astrazione perlopiù di origine segnica (“Dieci Segni 2019 – 14” di Ding Yi, “166202310211615” di Ding She, “Ascoltando la voce della Terra 1” di Li Lei, “Tracce della vita” di Wei Ping,”Algoritmo. Capacità di calcolo” di Song Gang, “Increspatura” di Zhang Ruyi), il rapporto contemplativo con i paesaggi e la natura (“Ondeggiare n.35” di Bai Ying, “Piccolo Arcobaleno Volante – 1” di Ding Beili, “Immagine Primordiale n. 3” di Jin Qing, “Tra Monti e Acque” di Ni Wei, “Cercando la Via tra i Monti e i Ruscelli” di Wang Tiande, “Nella Fitta Vegetazione n. 3” di Xiao Min,”Loto – Acqua” di Zeng Chenggang). E poi la figura umana (dall’omaggio visionario ed introspettivo alla grande fotografa della “diversità” Diane Arbus nei quadri di Jiang Jianzhong, alle sculture di Li Zhimin con volti di giovani inquieti, ai mesi contemporaneamente antropomorfi e meccanizzati di Qiu Jia, all’immancabile e potente vocazione realistica della scultura di Wei Kun con “Grandi Maestri del Secolo”, fino a quella sorta di intenso reportage pittorico generazionale di Xin Dongwang e al misterioso cavaliere in acciaio riflettente del “Viaggio Solitario” di Zhai Qingxi).
Come ha sottolineato il team curatoriale cinese “‘East and West’ non rappresenta soltanto un atteggiamento aperto al dialogo e al reciproco arricchimento, ma si fa portatore di una riflessione continua sulla modernità, sulla costruzione dell’identità e sulla complessità culturale del mondo globale. In un’epoca in cui la globalizzazione e l’omologazione culturale avanzano rapidamente, la sfida principale di questa curatela è costruire un meccanismo di dialogo interculturale profondo, paritario e carico di tensione, mantenendo al contempo la radice culturale e la lingua espressiva di ciascun individuo. Il titolo della mostra non solo simboleggia un atteggiamento aperto e di reciproco scambio, ma incarna anche una riflessione continua sulla modernità, sulla costruzione dell’identità e sulla complessità delle culture globali. L’intento è quello di superare le tradizionali delimitazioni geografiche e culturali, esplorando, a partire dalla soggettività culturale e dalla dimensione interattiva del linguaggio visivo, la portata spirituale e il significato sociale dell’arte contemporanea nel contesto globale”.
Strutturata in tre nuclei tematici progressivi — “Riflessi dello Spazio-Tempo”, “Espansione del Pensiero”, “Generazione dell’Immaginario” — la mostra propone una pluralità di prospettive storiche, trasformazioni dei media e percezioni contemporanee, costruendo un campo di dialogo che attraversa cultura, storia ed esperienza interiore.


Fonte: Redazione
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