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Morto amb. Francesco Paolo Fulci, protagonista diplomazia italiana

22-01-2022 09:21 - Ambasciate
L'amb. Francesco Paolo Fulci L'amb. Francesco Paolo Fulci
GD - Roma, 22 gen. 22 - È morto a 91 anni l'ambasciatore Francesco Paolo Fulci. Nato a Messina nel 1931, diplomatico di razza, Fulci è stato rappresentante italiano in importanti capitali come Tokyo, Parigi, Mosca.
Dal 1976 al 1980 è stato capo della Segreteria del presidente del Senato Amintore Fanfani e nella prima metà degli anni '80 ambasciatore d'Italia in Canada per poi diventare Rappresentante permanente d'Italia alla NATO a Bruxelles. Segretario generale italiano del Comitato esecutivo italiano per la sicurezza e l'intelligence (CESIS) dal maggio 1991 all'aprile 1993, Fulci venne poi nominato Rappresentante permanente d'Italia alle Nazioni Unite. Ruolo che ha ricoperto fino al 1999.
Nel corso di una lunga e blasonata carriera, l'amb. Fulci ha servito l'Italia in importanti capitali mondiali come Tokyo, Parigi, Mosca. Dal 1976 al 1980 è stato Capo della Segreteria del presidente del Senato Amintore Fanfani. Dal 1980 al 1985 è stato ambasciatore d'Italia in Canada e dal 1985 al 1991 ambasciatore alla Nato. È stato segretario generale del Cesis tra il 1991 il 1993, l'anno in cui è stato inviato a New York. Come Rappresentante permanente all'ONU, incarico prolungato eccezionalmente dal Governo per quasi due anni dopo il raggiungimento dei limiti d'età, tra il 1993 e il 1999, Fulci ha portato un approccio innovativo nella diplomazia multilaterale, dando particolare importanza al coinvolgimento stretto e costante di tutti i suoi collaboratori, soprannominato «Fulci boys», la comunicazione con l'esterno e i rapporti personali: un mix che ha portato l'Italia a vincere 27 elezioni su 28 al Consiglio di Sicurezza, grazie a una strategia politica così efficace che ha fatto attribuire alla sua squadra l'appellativo di 'macchina elettorale italiana.
Tra le vittorie, la più importante fu quella dell'ottobre 1994 (ottenuta con 167 voti su 170) per un seggio non permanente in Consiglio di Sicurezza. Fulci fu per due volte presidente di turno del massimo organo di governo politico dell'ONU, nel settembre 1995 e nel dicembre 1996, il mese durante il quale si definì l'elezione del segretario generale Kofi Annan.
Nel 1997 Fulci fu il primo degli eletti nel Comitato ONU per i diritti del fanciullo a Ginevra, poi, nel gennaio 1999 quando ormai era in scadenza, presidente dell'Ecosoc: il primo italiano dalla fondazione nel 1947 dell'organismo dell'Onu per lo sviluppo economico e sociale. Nel 1995, in collaborazione con gli ambasciatori d'Egitto, Messico e Pakistan, Fulci aveva creato il cosiddetto "Coffee Club", un gruppo di Paesi impegnati a opporsi all'aumento dei membri permanenti e favorire invece l'ampliamento dei non permanenti: una linea ripresa e che continua ad essere portata avanti, su impulso del nostro paese, dal gruppo Uniting for Consensus, che da anni si batte per un Consiglio di Sicurezza più democratico e rappresentativo, bloccando il tentativo di Germania, India, Giappone e Brasile di ottenere un seggio permanente nel Consiglio, lasciando in questo modo fuori altri Paesi non meno qualificati tra cui l'Italia.


Fonte: Redazione
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