Lettonia: amb. Monti, “Sfide di carattere ibrido, disinformazione e strumentalizzazione flussi migratori illegali”
20-11-2024 10:20 - Ambasciate
GD – Riga, 20 nov. 24 - La distanza di oltre 2 mila chilometri e 3 ore di volo da Roma non costituiscono un ostacolo alle relazioni tra Italia e Lettonia. Turisti in tutte parti dell'anno, li abbiamo visti qualche giorno fa mentre con la loro guida venivano a conoscenza di questa città del Baltico, vengono qui con voli low cost o della Baltic Air che collegano Roma con Riga. Ma ad di là di questo aspetto vorremmo ricordare che c'è molto di italiano anche qui.
Il nostro reportage ci ha portato così nella sede dell'Ambasciata italiana a Riga. E con il nostro ambasciatore, Alessandro Monti, abbiamo dialogato sulla situazione nel Baltico e sulle relazioni politiche, economiche e culturali.
L'ambasciatore Monti ha una lunga esperienza in diplomazia., Il suo primo incarico all'estero fu come Primo vice Console al Consolato Generale a Stoccarda, dove rimase fino al 1997, quando venne destinato all'Ambasciata d'Italia a Bucarest. Nel 2001 fece rientro alla Farnesina, prestando servizio prima come vicario e dal 2006 come reggente dell'Ufficio per i rapporti con i Paesi dell'Europa Centro-Orientale (tra cui la Lettonia). In tale periodo partecipò, tra l'altro, alla preparazione della visita di Stato del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi a Riga (21-22 aprile 2004) e a quella a Roma della presidente lettone Vike-Freiberga (27-30 giugno 2005). Dal novembre 2006 fu vice capo Missione presso l'Ambasciata a Teheran. Nel settembre 2010 tornò a Roma in qualità di capo Ufficio per le relazioni con i Paesi del Golfo Persico e della Penisola arabica. Nel 2018 assunse l'incarico di Console Generale a San Pietroburgo. Dal 29 marzo 2022 è stato nominato Ambasciatore d'Italia a Riga.
D.: Ambasciatore, l'Italia con un suo contingente militare della NATO garantisce la sicurezza della Lettonia. Questo rafforza le relazioni tra i due Paesi? Come?
* Amb Alessandro Monti: «Il lavoro quotidiano degli uomini e delle donne delle Forze Armate italiane in Lettonia è la migliore testimonianza del “rapporto di grande collaborazione, di concreta e crescente amicizia” tra i due Paesi come il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha detto in occasione dell'incontro con il suo omologo lettone, Edgars Rinkēvičs lo scorso 15 maggio al Quirinale.
Si è dimostrata una scelta lungimirante che ha rafforzato la sicurezza comune europea e le relazioni fra Roma e Riga – forti della comune identità di Paesi “di frontiera”, come l'ha definita il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in occasione della sua ultima visita in Lettonia, il 10 luglio 2023.
La professionalità e la dedizione dei nostri militari sono molto apprezzate in questo Paese ed un sentimento di sincera gratitudine traspare con evidenza in ogni occasione di dialogo bilaterale fra rappresentanti italiani e lettoni».
D.: Giorni fa, il neo segretario generale della NATO, Mark Rutte ha sottolineato che il Paese Baltico è fondamentale per l'Alleanza stessa. E per l'Italia?
* Amb Alessandro Monti: «Il Fianco Sud e il Fianco Est dell'Alleanza Atlantica sono due aree cruciali per la sicurezza dell'Europa, che nel suo insieme costituisce un'entità unica ed inscindibile.
Lettonia e Baltico sono confrontate nell'attuale contesto politico internazionale da sfide non dissimili da quelle che interessano l'Italia e il Mediterraneo: non più solo minacce alla sicurezza di tipo convenzionale, ma soprattutto sfide di carattere ibrido, come la disinformazione e la strumentalizzazione dei flussi migratori illegali.
La scelta della NATO di dispiegare qui sin dal 2017 una delle sue forze di “presenza avanzata rafforzata” – recentemente elevata da “Battle Group” a Brigata – è estremamente significativa e ci auguriamo possa inquadrarsi in una strategia comune dell'Alleanza e dell'Unione Europea volta a contribuire in maniera crescente alla sicurezza dei Paesi membri “di confine” come Lettonia ed Italia».
D.: La Lettonia guarda verso due confini tenuti sotto osservazione: Bielorussia e Russia. Dal punto di visto geopolitico e diplomatico che analisi possiamo fare?
* Amb Alessandro Monti: «La collocazione geografica e la conformazione del proprio territorio hanno esposto il popolo lettone sin dal Medioevo ad una dolorosa storia di invasioni e occupazioni straniere, l'ultima delle quali – quella sovietica – è durata più di cinquant'anni e ha lasciato cicatrici profonde e in parte non ancora rimarginate.
Ma l'Europa di oggi è radicalmente diversa rispetto al passato e la Lettonia ne è ormai parte integrante: proprio quest'anno ricorre il ventennale del suo ingresso nell'Unione europea e nella NATO.
Si tratta di un passo che ha sancito in maniera irreversibile l'indipendenza e la sovranità della Nazione lettone, garantendole anche per il futuro un destino di sicurezza e prosperità».
D.: Nel 2004 la Lettonia è entrata nella UE. Ed oggi cosa rappresenta per la grande famiglia europea?
* Amb Alessandro Monti: «La Lettonia ha saputo ritagliarsi un ruolo di crescente importanza nel quadro dell'Unione europea e delle sue istituzioni.
Con professionalità e pragmatismo, le istituzioni lettoni – partite vent'anni fa da un punto di vista ideologico che privilegiava su tutto l'affermazione dell'identità linguistica e una rigorosa disciplina di bilancio – hanno via via preso atto, attraverso le sfide poste dalle conseguenze della crisi pandemica e dell'invasione dell'Ucraina, dei vantaggi comuni derivanti da un approfondimento equo e solidale del processo di integrazione europea».
D.: Nel grande quadro delle relazioni tra i tre Paesi del Baltico l'Italia che ruolo svolge?
* Amb Alessandro Monti: «L'Italia intrattiene relazioni dinamiche e costruttive con tutte e tre le Repubbliche Baltiche, che traggono la loro linfa vitale dalla comune appartenenza alla NATO e all'Unione Europea.
Questa comunione di valori e di visione del mondo costituisce la base per lo sviluppo delle nostre relazioni in tutti i settori: dall'economia al commercio, dalla cultura alla creatività, dalla ricerca all'innovazione.
Il numero crescente di incontri istituzionali di alto livello fra i rappresentanti italiani e delle tre Repubbliche Baltiche rivela l'importanza che il nostro Governo riserva alle rispettive Capitali e al loro punto di vista, particolarmente prezioso per affrontare le attuali dinamiche dello scenario internazionale».
D.: Ci sono relazioni commerciali con l'Italia in quali settori?
* Amb Alessandro Monti: «Italia e Lettonia vantano una partnership economica solida, con un interscambio complessivamente in crescita negli ultimi anni.
Settore centrale della cooperazione bilaterale è quello ferroviario, che vede importanti aziende italiane (Rizzani de Eccher, Italferr) protagoniste nella realizzazione del mega progetto infrastrutturale “Rail Baltica”, destinato a collegare entro il 2030 le Repubbliche Baltiche e la Polonia all'Europa centro-occidentale con una linea ferroviaria elettrica ad alta velocità (oltre 3,8 miliardi di euro, finanziati all'85% dall'Unione Europea).
E a testimonianza della dinamicità delle imprese italiane in Lettonia, Marcegaglia ha realizzato lo scorso anno un importante investimento, acquisendo un impianto nel settore siderurgico a Riga».
D.: E dal punto di vista culturale il nostro Paese che contributo apporta al dialogo?
* Amb Alessandro Monti: «La cooperazione culturale è divenuta a pieno titolo uno dei pilastri delle relazioni fra Italia e Lettonia. Lo dimostra il numero crescente di progetti congiunti sviluppati fra professionisti e istituzioni di questo settore negli ultimi anni.
Ne cito uno su tutti, particolarmente significativo: nel 2025 il Museo Nazionale Lettone d'Arte ospiterà una mostra sulla pittura italiana realizzata in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi – con più di 70 opere in arrivo dall'Italia.
Ma anche i numeri del pubblico ben raccontano il grande interesse che i lettoni riservano alla cultura e alla creatività italiana: il ciclo di conversazioni pubbliche “Caffè Young Italy” che la nostra Ambasciata sta realizzando con giovani creativi e professionisti dei due Paesi sta avendo un successo senza precedenti – con un pubblico costituito per più del 60% da under 35».
D.: Ci sono relazioni con il nostro mondo universitario e della ricerca? Con quali risultati?
* Amb Alessandro Monti: «Gli ultimi anni hanno visto un significativo sviluppo delle relazioni fra istituti universitari lettoni e italiane.
Il caso di maggior successo è l'Università Tecnica di Riga, il più grande e il più antico Ateneo del Paese, che lo scorso anno ha inaugurato un Centro interamente dedicato alla relazione con Università e imprese italiane, il Centro di cooperazione italo-lettone, sostenuto anche dalla nostra Ambasciata.
È una realtà molto dinamica, dove peraltro siamo stati in grado di innescare un circolo virtuoso che lega programmi di mobilità e insegnamento della lingua italiana – con numeri ma visti qui specie in ambito STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). Ma i rapporti sono in crescita anche negli altri Atenei. Penso in particolare al programma europeo Erasmus, all'Università di Medicina Stradiņš, i cui corsi in inglese sono frequentati da centinaia di ragazzi italiani a Riga, all'Accademia d'Arte, principale istituzione per la formazione artistica in Lettonia, che sta rafforzando le sue collaborazioni con l'Italia e ha scelto di puntare anche sull'insegnamento della lingua italiana, così come l'Accademia della Cultura, i cui insegnamenti sono focalizzati su musica, teatro e cinema».
Luca Tatarelli
Fonte: Report Difesa
Il nostro reportage ci ha portato così nella sede dell'Ambasciata italiana a Riga. E con il nostro ambasciatore, Alessandro Monti, abbiamo dialogato sulla situazione nel Baltico e sulle relazioni politiche, economiche e culturali.
L'ambasciatore Monti ha una lunga esperienza in diplomazia., Il suo primo incarico all'estero fu come Primo vice Console al Consolato Generale a Stoccarda, dove rimase fino al 1997, quando venne destinato all'Ambasciata d'Italia a Bucarest. Nel 2001 fece rientro alla Farnesina, prestando servizio prima come vicario e dal 2006 come reggente dell'Ufficio per i rapporti con i Paesi dell'Europa Centro-Orientale (tra cui la Lettonia). In tale periodo partecipò, tra l'altro, alla preparazione della visita di Stato del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi a Riga (21-22 aprile 2004) e a quella a Roma della presidente lettone Vike-Freiberga (27-30 giugno 2005). Dal novembre 2006 fu vice capo Missione presso l'Ambasciata a Teheran. Nel settembre 2010 tornò a Roma in qualità di capo Ufficio per le relazioni con i Paesi del Golfo Persico e della Penisola arabica. Nel 2018 assunse l'incarico di Console Generale a San Pietroburgo. Dal 29 marzo 2022 è stato nominato Ambasciatore d'Italia a Riga.
D.: Ambasciatore, l'Italia con un suo contingente militare della NATO garantisce la sicurezza della Lettonia. Questo rafforza le relazioni tra i due Paesi? Come?
* Amb Alessandro Monti: «Il lavoro quotidiano degli uomini e delle donne delle Forze Armate italiane in Lettonia è la migliore testimonianza del “rapporto di grande collaborazione, di concreta e crescente amicizia” tra i due Paesi come il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha detto in occasione dell'incontro con il suo omologo lettone, Edgars Rinkēvičs lo scorso 15 maggio al Quirinale.
Si è dimostrata una scelta lungimirante che ha rafforzato la sicurezza comune europea e le relazioni fra Roma e Riga – forti della comune identità di Paesi “di frontiera”, come l'ha definita il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in occasione della sua ultima visita in Lettonia, il 10 luglio 2023.
La professionalità e la dedizione dei nostri militari sono molto apprezzate in questo Paese ed un sentimento di sincera gratitudine traspare con evidenza in ogni occasione di dialogo bilaterale fra rappresentanti italiani e lettoni».
D.: Giorni fa, il neo segretario generale della NATO, Mark Rutte ha sottolineato che il Paese Baltico è fondamentale per l'Alleanza stessa. E per l'Italia?
* Amb Alessandro Monti: «Il Fianco Sud e il Fianco Est dell'Alleanza Atlantica sono due aree cruciali per la sicurezza dell'Europa, che nel suo insieme costituisce un'entità unica ed inscindibile.
Lettonia e Baltico sono confrontate nell'attuale contesto politico internazionale da sfide non dissimili da quelle che interessano l'Italia e il Mediterraneo: non più solo minacce alla sicurezza di tipo convenzionale, ma soprattutto sfide di carattere ibrido, come la disinformazione e la strumentalizzazione dei flussi migratori illegali.
La scelta della NATO di dispiegare qui sin dal 2017 una delle sue forze di “presenza avanzata rafforzata” – recentemente elevata da “Battle Group” a Brigata – è estremamente significativa e ci auguriamo possa inquadrarsi in una strategia comune dell'Alleanza e dell'Unione Europea volta a contribuire in maniera crescente alla sicurezza dei Paesi membri “di confine” come Lettonia ed Italia».
D.: La Lettonia guarda verso due confini tenuti sotto osservazione: Bielorussia e Russia. Dal punto di visto geopolitico e diplomatico che analisi possiamo fare?
* Amb Alessandro Monti: «La collocazione geografica e la conformazione del proprio territorio hanno esposto il popolo lettone sin dal Medioevo ad una dolorosa storia di invasioni e occupazioni straniere, l'ultima delle quali – quella sovietica – è durata più di cinquant'anni e ha lasciato cicatrici profonde e in parte non ancora rimarginate.
Ma l'Europa di oggi è radicalmente diversa rispetto al passato e la Lettonia ne è ormai parte integrante: proprio quest'anno ricorre il ventennale del suo ingresso nell'Unione europea e nella NATO.
Si tratta di un passo che ha sancito in maniera irreversibile l'indipendenza e la sovranità della Nazione lettone, garantendole anche per il futuro un destino di sicurezza e prosperità».
D.: Nel 2004 la Lettonia è entrata nella UE. Ed oggi cosa rappresenta per la grande famiglia europea?
* Amb Alessandro Monti: «La Lettonia ha saputo ritagliarsi un ruolo di crescente importanza nel quadro dell'Unione europea e delle sue istituzioni.
Con professionalità e pragmatismo, le istituzioni lettoni – partite vent'anni fa da un punto di vista ideologico che privilegiava su tutto l'affermazione dell'identità linguistica e una rigorosa disciplina di bilancio – hanno via via preso atto, attraverso le sfide poste dalle conseguenze della crisi pandemica e dell'invasione dell'Ucraina, dei vantaggi comuni derivanti da un approfondimento equo e solidale del processo di integrazione europea».
D.: Nel grande quadro delle relazioni tra i tre Paesi del Baltico l'Italia che ruolo svolge?
* Amb Alessandro Monti: «L'Italia intrattiene relazioni dinamiche e costruttive con tutte e tre le Repubbliche Baltiche, che traggono la loro linfa vitale dalla comune appartenenza alla NATO e all'Unione Europea.
Questa comunione di valori e di visione del mondo costituisce la base per lo sviluppo delle nostre relazioni in tutti i settori: dall'economia al commercio, dalla cultura alla creatività, dalla ricerca all'innovazione.
Il numero crescente di incontri istituzionali di alto livello fra i rappresentanti italiani e delle tre Repubbliche Baltiche rivela l'importanza che il nostro Governo riserva alle rispettive Capitali e al loro punto di vista, particolarmente prezioso per affrontare le attuali dinamiche dello scenario internazionale».
D.: Ci sono relazioni commerciali con l'Italia in quali settori?
* Amb Alessandro Monti: «Italia e Lettonia vantano una partnership economica solida, con un interscambio complessivamente in crescita negli ultimi anni.
Settore centrale della cooperazione bilaterale è quello ferroviario, che vede importanti aziende italiane (Rizzani de Eccher, Italferr) protagoniste nella realizzazione del mega progetto infrastrutturale “Rail Baltica”, destinato a collegare entro il 2030 le Repubbliche Baltiche e la Polonia all'Europa centro-occidentale con una linea ferroviaria elettrica ad alta velocità (oltre 3,8 miliardi di euro, finanziati all'85% dall'Unione Europea).
E a testimonianza della dinamicità delle imprese italiane in Lettonia, Marcegaglia ha realizzato lo scorso anno un importante investimento, acquisendo un impianto nel settore siderurgico a Riga».
D.: E dal punto di vista culturale il nostro Paese che contributo apporta al dialogo?
* Amb Alessandro Monti: «La cooperazione culturale è divenuta a pieno titolo uno dei pilastri delle relazioni fra Italia e Lettonia. Lo dimostra il numero crescente di progetti congiunti sviluppati fra professionisti e istituzioni di questo settore negli ultimi anni.
Ne cito uno su tutti, particolarmente significativo: nel 2025 il Museo Nazionale Lettone d'Arte ospiterà una mostra sulla pittura italiana realizzata in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi – con più di 70 opere in arrivo dall'Italia.
Ma anche i numeri del pubblico ben raccontano il grande interesse che i lettoni riservano alla cultura e alla creatività italiana: il ciclo di conversazioni pubbliche “Caffè Young Italy” che la nostra Ambasciata sta realizzando con giovani creativi e professionisti dei due Paesi sta avendo un successo senza precedenti – con un pubblico costituito per più del 60% da under 35».
D.: Ci sono relazioni con il nostro mondo universitario e della ricerca? Con quali risultati?
* Amb Alessandro Monti: «Gli ultimi anni hanno visto un significativo sviluppo delle relazioni fra istituti universitari lettoni e italiane.
Il caso di maggior successo è l'Università Tecnica di Riga, il più grande e il più antico Ateneo del Paese, che lo scorso anno ha inaugurato un Centro interamente dedicato alla relazione con Università e imprese italiane, il Centro di cooperazione italo-lettone, sostenuto anche dalla nostra Ambasciata.
È una realtà molto dinamica, dove peraltro siamo stati in grado di innescare un circolo virtuoso che lega programmi di mobilità e insegnamento della lingua italiana – con numeri ma visti qui specie in ambito STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). Ma i rapporti sono in crescita anche negli altri Atenei. Penso in particolare al programma europeo Erasmus, all'Università di Medicina Stradiņš, i cui corsi in inglese sono frequentati da centinaia di ragazzi italiani a Riga, all'Accademia d'Arte, principale istituzione per la formazione artistica in Lettonia, che sta rafforzando le sue collaborazioni con l'Italia e ha scelto di puntare anche sull'insegnamento della lingua italiana, così come l'Accademia della Cultura, i cui insegnamenti sono focalizzati su musica, teatro e cinema».
Luca Tatarelli
Direttore di Report Difesa
Fonte: Report Difesa