La ricostruzione in Ucraina come progetto umanisticodiMarco Ricceri*
08-07-2025 21:43 - Opinioni
GD - Roma, 8 lug. 25 - «L’Ucraina ha ora l’opportunità di porre le basi per la ripresa non solo come ricostruzione fisica, ma come un progetto umanistico — lo sviluppo di una società in cui la persona non è un’unità statistica, ma un soggetto a pieno titolo della politica pubblica». È con queste parole che si conclude il discorso del prof. Valeriy Heyets, direttore dell’Istituto di Economia e Previsione dell’Accademia Nazionale delle Scienze dell’Ucraina (Kyïv), letto in occasione della recente conferenza promossa dal CNR DSU (Dipartmento di Scienze Umane e Sociali) e da Eurispes e svoltasi lo scorso 1° luglio sul tema del prossimo Vertice Sociale Mondiale dell’ONU.
La profonda crisi sociale causata dalla guerra ha contemporaneamente innescato una trasformazione fondamentale della politica sociale ucraina. «La guerra su vasta scala lanciata dalla Federazione Russa nel 2022», ha esordito il prof. Heyets, «ha prodotto una profonda crisi sociale che ha contemporaneamente innescato una trasformazione fondamentale della politica sociale ucraina. In circostanze straordinarie, lo Stato ha dimostrato la sua capacità non solo di rispondere ma di innovare strategicamente, su tre livelli che si rafforzano a vicenda: funzionale, normativo e operativo».
Fonte: L'Eurispes
La profonda crisi sociale causata dalla guerra ha contemporaneamente innescato una trasformazione fondamentale della politica sociale ucraina. «La guerra su vasta scala lanciata dalla Federazione Russa nel 2022», ha esordito il prof. Heyets, «ha prodotto una profonda crisi sociale che ha contemporaneamente innescato una trasformazione fondamentale della politica sociale ucraina. In circostanze straordinarie, lo Stato ha dimostrato la sua capacità non solo di rispondere ma di innovare strategicamente, su tre livelli che si rafforzano a vicenda: funzionale, normativo e operativo».
Sul piano funzionale, ad esempio si è passati da un sistema frammentato e basato sull’assistenza all’attuazione di un modello sistemico, digitale e incentrato sulla persona. Sul piano normativo c’è stato un rinnovo dei documenti chiave per la politica da promuovere nel periodo post-bellico: la Strategia Nazionale di Politica Sociale al 2030, il Programma per l’Implementazione della Classificazione Internazionale Operativa (che ha riformulato la politica sulla disabilità in termini di pari opportunità, anziché di sola assistenza); i Quadri di recupero della comunità (che hanno stabilito la coesione sociale come indicatore fondamentale della resilienza territoriale); la Strategia Nazionale di Politica Occupazionale (volta a costruire mercati del lavoro flessibili, resilienti ed equi).
A livello operativo, infine, ha spiegato il prof. Valery Heyets, una serie di innovazioni istituzionali sta rimodellando l’infrastruttura del sistema sociale:
Il Sistema Informativo Unificato della Sfera Sociale (USSIS) ha permesso trasferimenti trasparenti, ridotto duplicazioni e frodi e assicurato monitoraggio e reattività in tempo reale. Un modello a tre livelli di servizi sociali consente una fornitura adattabile in base alla complessità dei bisogni — dalla consulenza di base alle sistemazioni di vita assistita. Un beneficio sociale di base, in essere dal 2025, stabilisce una rete di sicurezza universale per gli individui non coperti da sistemi pensionistici o assicurativi. Il principio "il denaro segue il servizio” assicura concorrenza e pari accesso, indipendentemente dalla proprietà del fornitore (statale, comunale o non governativo). L’espansione degli strumenti attivi del mercato del lavoro, inclusa la riqualificazione professionale, l’istruzione digitale e lo sviluppo di microimprese, sta plasmando un contratto sociale più adattivo e inclusivo. Sta emergendo un nuovo paradigma in cui l’individuo non è semplicemente un destinatario di aiuti, ma un agente attivo della ricostruzione. In sintesi, ha spiegato il prof. Heyets, «la trasformazione della politica sociale ucraina rappresenta non solo una risposta pragmatica alle conseguenze della guerra, ma anche un più profondo cambiamento istituzionale. Sta emergendo un nuovo paradigma, in cui l’individuo non è semplicemente un destinatario di aiuti, ma un agente attivo della ricostruzione; la comunità non è un oggetto dipendente, ma un motore di coesione sociale e innovazione; lo Stato va oltre il suo ruolo di supervisione per agire come garante di quadri sociali dignitosi e abilitanti. Questa evoluzione stabilisce non solo un insieme di decisioni procedurali, ma un orientamento etico e normativo — che modellerà l’architettura della società ucraina post-bellica».
Nel contesto post-bellico questo insieme di innovazioni strategiche, normative ed operative, orientate sulla prospettiva di promuovere la qualità sociale dello sviluppo, offre l’opportunità di:
Integrare la ricostruzione fisica con il fattore umano, concentrandosi su diritti, voce, bisogni individuali e prospettive future. Allineare la politica occupazionale con meccanismi partecipativi, consentendo ai cittadini di impegnarsi nel processo decisionale sullo sviluppo del lavoro e sulle strategie economiche locali. Trasformare il sistema di assistenza sociale in uno di sviluppo umano, dove il supporto funziona come base per rafforzare la capacità individuale, economica e civica. Nel 2025 l’Ucraina ha creato le condizioni per una ripresa post-bellica orientata secondo l’approccio alla Qualità Sociale.
A livello operativo, infine, ha spiegato il prof. Valery Heyets, una serie di innovazioni istituzionali sta rimodellando l’infrastruttura del sistema sociale:
Il Sistema Informativo Unificato della Sfera Sociale (USSIS) ha permesso trasferimenti trasparenti, ridotto duplicazioni e frodi e assicurato monitoraggio e reattività in tempo reale. Un modello a tre livelli di servizi sociali consente una fornitura adattabile in base alla complessità dei bisogni — dalla consulenza di base alle sistemazioni di vita assistita. Un beneficio sociale di base, in essere dal 2025, stabilisce una rete di sicurezza universale per gli individui non coperti da sistemi pensionistici o assicurativi. Il principio "il denaro segue il servizio” assicura concorrenza e pari accesso, indipendentemente dalla proprietà del fornitore (statale, comunale o non governativo). L’espansione degli strumenti attivi del mercato del lavoro, inclusa la riqualificazione professionale, l’istruzione digitale e lo sviluppo di microimprese, sta plasmando un contratto sociale più adattivo e inclusivo. Sta emergendo un nuovo paradigma in cui l’individuo non è semplicemente un destinatario di aiuti, ma un agente attivo della ricostruzione. In sintesi, ha spiegato il prof. Heyets, «la trasformazione della politica sociale ucraina rappresenta non solo una risposta pragmatica alle conseguenze della guerra, ma anche un più profondo cambiamento istituzionale. Sta emergendo un nuovo paradigma, in cui l’individuo non è semplicemente un destinatario di aiuti, ma un agente attivo della ricostruzione; la comunità non è un oggetto dipendente, ma un motore di coesione sociale e innovazione; lo Stato va oltre il suo ruolo di supervisione per agire come garante di quadri sociali dignitosi e abilitanti. Questa evoluzione stabilisce non solo un insieme di decisioni procedurali, ma un orientamento etico e normativo — che modellerà l’architettura della società ucraina post-bellica».
Nel contesto post-bellico questo insieme di innovazioni strategiche, normative ed operative, orientate sulla prospettiva di promuovere la qualità sociale dello sviluppo, offre l’opportunità di:
Integrare la ricostruzione fisica con il fattore umano, concentrandosi su diritti, voce, bisogni individuali e prospettive future. Allineare la politica occupazionale con meccanismi partecipativi, consentendo ai cittadini di impegnarsi nel processo decisionale sullo sviluppo del lavoro e sulle strategie economiche locali. Trasformare il sistema di assistenza sociale in uno di sviluppo umano, dove il supporto funziona come base per rafforzare la capacità individuale, economica e civica. Nel 2025 l’Ucraina ha creato le condizioni per una ripresa post-bellica orientata secondo l’approccio alla Qualità Sociale.
A metà del 2025, l’Ucraina ha accumulato una serie di fattori che insieme formano un ambiente favorevole per l’implementazione graduale di una ripresa post-bellica orientata secondo l’approccio alla Qualità Sociale (SQ): sono condizioni che riguardano le dimensioni finanziarie, regolamentari, istituzionali, sociali ed epistemiche che rafforzano reciprocamente il potenziale per una implementazione di successo. In questa direzione operano ad esempio il programma Ukraine Facility, con un’allocazione di 50 miliardi di euro per il 2024-2027, collega il sostegno macro-finanziario con l’avanzamento delle riforme strutturali, inclusa la protezione sociale, l’occupazione, il decentramento e la governance: le iniziative di l’integrazione europea come quadro di standardizzazione, tenuto conto che la Ue si presenta e opera come un modello di “economia sociale di mercato”; le azioni conseguenti la riforma del decentramento in Ucraina che attribuisce ai governi e alle comunità locali le competenze in materia di servizi sociali, assistenza sanitaria, istruzione e sviluppo territoriale.
La guerra ha causato in Ucraina livelli record di sfollamento e perdita demografica. È chiaro che queste politiche sono condizionate fortemente dall’incertezza cronica legata al protrarsi della guerra. «La logica dell’emergenza domina il ciclo politico», ha sottolineato il prof. Valery Heyets, «il che contraddice i principi fondamentali della qualità sociale, vale a dire continuità, partecipazione e fiducia istituzionale».
La guerra ha causato in Ucraina livelli record di sfollamento e perdita demografica. È chiaro che queste politiche sono condizionate fortemente dall’incertezza cronica legata al protrarsi della guerra. «La logica dell’emergenza domina il ciclo politico», ha sottolineato il prof. Valery Heyets, «il che contraddice i principi fondamentali della qualità sociale, vale a dire continuità, partecipazione e fiducia istituzionale».
E non potrebbe essere diversamente. Secondo le stime della Banca Mondiale e dell’ILO, la guerra ha causato in Ucraina livelli record di sfollamento e perdita demografica, ha esacerbato le disuguaglianze interregionali in termini di risorse e capacità amministrativa. Alcuni comuni mancano persino di infrastrutture di base o di accesso a strumenti digitali. In ogni caso, la strada da percorrere è chiaramente indicata. Secondo Heyets «L’Ucraina oggi sta attraversando non solo una fase di ricostruzione post-bellica, ma un momento storico di ripensamento del suo modello di sviluppo sociale. La guerra ha esposto vulnerabilità strutturali — ma ha anche portato alla luce valori che erano rimasti a lungo nell’ombra: dignità, solidarietà, partecipazione, giustizia e responsabilità condivisa».
Le prospettive di approccio legate alla qualità sociale dello sviluppo possono aiutare a dare «una risposta razionale alla domanda centrale: “Come possiamo vivere insieme dopo la distruzione?” La risposta risiede non solo nella riforma tecnica, ma nella creazione di un nuovo contratto sociale — uno in cui lo stato, la comunità e l’individuo agiscono come co-produttori del futuro». Da qui il contributo di diverse azioni-chiave che l’Accademia delle Scienze propone di promuovere:
istituzionalizzare la qualità sociale all’interno dei quadri strategici della politica statale; istituire un meccanismo di coordinamento intersettoriale per l’attuazione delle riforme; integrare gli indicatori di qualità sociale nei sistemi di monitoraggio nazionali e regionali; fornire formazione basata sui valori per i manager pubblici, gli assistenti sociali e gli analisti; sostenere le comunità locali nell’adozione e applicazione di standard contestualizzati di qualità sociale. Sono le condizioni per la realizzazione di quel “progetto umanistico” citato all’inizio dal prof. Valery Heyets.
istituzionalizzare la qualità sociale all’interno dei quadri strategici della politica statale; istituire un meccanismo di coordinamento intersettoriale per l’attuazione delle riforme; integrare gli indicatori di qualità sociale nei sistemi di monitoraggio nazionali e regionali; fornire formazione basata sui valori per i manager pubblici, gli assistenti sociali e gli analisti; sostenere le comunità locali nell’adozione e applicazione di standard contestualizzati di qualità sociale. Sono le condizioni per la realizzazione di quel “progetto umanistico” citato all’inizio dal prof. Valery Heyets.
Prof. Marco Ricceri,
Segretario generale dell’Eurispes
Fonte: L'Eurispes