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La cooperazione aerospaziale italo-emiratina

03-09-2025 10:25 - Opinioni
GD - Roma, 3 set. 25 - Nell’ambito della partnership strategica tra l’Italia e gli Emirati Arabi Uniti (EAU) merita una menzione particolare la cooperazione aerospaziale, in quanto il supporto reciproco e la collaborazione tra le agenzie spaziali nazionali si profila come particolarmente proficua e vantaggiosa per il raggiungimento di obiettivi di lungo termine.

In questa conveniente convergenza di interessi, l’Italia dispone di radicate competenze tecnologiche che possono indubbiamente contribuire allo sviluppo e al successo dell’ambiziosa agenda aerospaziale emiratina. In quest’ottica, occorre sottolineare come l’Italia conduca gran parte delle proprie missioni spaziali sotto l’egida dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), organizzazione della quale Roma è membro fondatore e terzo maggiore contribuente.
Partendo dal successo rappresentato dalla missione Hope Probe del 2020 – nel corso della quale gli EAU hanno intrapreso una missione spaziale sul pianeta Marte, prima nazione del mondo arabo - le agenzie spaziali dei due paesi stanno ora attivamente collaborando nell’ambito dell’esplorazione spaziale: l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) ha siglato due Memorandum of Understanding con l’Agenzia spaziale degli Emirati Arabi Uniti e con il Mohammed Bin Rashid Space Centre per future missioni di esplorazione interplanetaria e lunare, in particolare la missione lunare, Asteroid Belt, e la missione Rashid Rover 3, sviluppata dal Mohammed Bin Rashid Space Centre (MBRSC).
Nello specifico, l’agenzia spaziale italiana fornirà il proprio supporto tecnico e scientifico, contribuendo alla progettazione e realizzazione della missione, attraverso le competenze italiane nella tecnologia spaziale avanzata. Nel caso della missione Rashid Rover 3 (parte della missione lunare intrapresa dal 2020), compito dell’ASI sarà quello di supportare il centro emiratino MBRSC nella realizzazione di rovers da utilizzare per attività di esplorazione della sezione meridionale della luna. Nello specifico, l’ASI fornirà uno strumento fondamentale, Moon Infrared Spectrometer (MoonIS), uno spettrometro ad infrarossi avanzato, che sarà integrato nel carico utile del rover.
La missione Rashid Rover 3, in programma per il 2028, avrà un impatto significativo sullo studio della Luna, con particolare attenzione alla geologia e alla composizione minerale della superficie lunare.
In aggiunta all’ASI, altre compagnie italiane hanno intrapreso accordi di collaborazione e di supporto per lo sviluppo dei programmi di esplorazione spaziale emiratini: la joint venture italo-francese Thales Alenia space (all’interno della quale Leonardo detiene il 33% delle quote societarie) è un partner strategico per l’industria aerospaziale degli EAU, in quanto leader nel settore per la progettazione e sviluppo di sistemi satellitari per la geolocalizzazione e l’osservazione spaziale. Da decenni la Leonardo – la maggiore compagnia italiana nell’ambito aerospaziale, della difesa e della sicurezza, in particolare nella produzione di sistemi satellitari e spaziali – costituisce un partner affidabile per Abu Dhabi come fornitore di tecnologia per il settore della difesa emiratino. Inoltre, AVIO, azienda che sviluppa sistemi di lancio, Telespazio, e OHB Italia (tecnologia spaziale, sicurezza e sviluppo di sistemi satellitari) sono altresì coinvolte nella cooperazione aerospaziale bilaterale.
Di Fabio Indeo
Analista di ISIA Istituto Italiano per l'Asia


Fonte: ISIA