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Italia-Vaticano: la breccia di Porta Pia 150 anni dopo

06-10-2020 21:17 - Vaticano
GD – Roma, 6 ott. 20 - Reciproca soddisfazione di storici, accademici e dei rappresentanti dello Stato della Città del Vaticano e della Repubblica Italiana per il convegno sulla Breccia di Porta Pia, a 150 anni di distanza. Che si sia trattato di un evento internazionale lo dimostra la provenienza di alcuni relatori: padre Bernard Ardura, presidente del Pontifico Comitato di Scienze Storiche; il prof. Hubert Heriès dell’Université de Montpellier III; il prof. Philippe Chenaux della Pontifica Università Lateranense; la dottoressa Olga Dubrovina, di origine russa, ricercatrice all’Università di Padova.
Alla prolusione del Card. Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, hanno assistito numerosi ambasciatori accreditati presso la Santa Sede e l’ambasciatrice di Francia presso il Vaticano, Elisabeth Beton Delègue. Le relazioni hanno avuto un respiro internazionale: il prof. Luca Riccardi, dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale, ha presentato il quadro politico diplomatico dell’Italia di fronte alle cancellerie europee nel 1870. Il prof. Francesco Caccamo, dell’Università “Gabriele D’Annunzio” di Chieti-Pescara ha sviluppato il tema dell’unificazione italiana agli occhi dell’impero ottomano; il prof. Gianni La Bella, dell’Università di Modena e Reggio Emilia, ha riassunto le reazioni dei vari paesi dell’America Latina alla fine del potere temporale del Papa. Tra questi si distinse l’Equador con la proposta a Pio IX di trasferirsi a Quito con tutto il suo seguito.
L’Italia è stata rappresentata a livello istituzionale dal sen. Gianni Marilotti, presidente della Commissione per la Biblioteca e per l’Archivio del Senato della Repubblica, che oltre ad aver accolto nella Biblioteca intitolata a “Giovanni Spadolini” il Segretario di Stato pontificio, ha tenuto un intervento di saluto.
Gli aspetti della campagna militare e la presentazione delle figure dei principali comandanti, tra cui il Gen. Raffaele Cadorna (1815 - 1897), sono stati sviluppati dai rappresentanti dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito durante la prima giornata (1° ottobre 2020), nell’Aula Magna della Libera Università Maria Santissima Assunta. Un’esaustiva relazione sullo strumento militare papalino è stata anche proposta da Vanessa Polselli, che ha avuto modo di condurre ricerche d’archivio nella documentazione vaticana sull’argomento. A margine del congresso sono stati presentati i volumi editi dall’Ufficio Storico sull’esercito pontificio e quello italiano del 1870 curati rispettivamente da Pietro Crociani e da Stefano Ales con i disegni di Andrea Viotti.
L’evento si è svolto in due differenti sedi e su quattro sessioni; l’ultima è stata presieduta dal Card. Giovanni Battista Re, decano del Collegio Cardinalizio, che chiosando l’intervento del prof. Giuseppe Pardini, dell’Università del Molise, sull’evoluzione delle celebrazioni del XX Settembre nella storia d’Italia, ha affermato che “Questo convegno sarà certamente ricordato per la sua importanza e per la ricorrenza nel 150° anniversario della Breccia”. Il Card. Parolin, nel suo discorso, ha ricordato le visite dei pontefici nella sede del Comune di Roma e in particolare Paolo VI che andò in Campidoglio il 16 aprile 1966 e poi Giovanni Paolo II che visitò la giunta comunale il 15 gennaio 1998. Benedetto XVI, sulle orme del predecessore, vi si recò il 9 marzo 2009, nella memoria di Santa Francesca Romana, e - ha concluso il Cardinale Segretario di Stato – “manifestò la continuità della vocazione di Roma attraverso le vicende della storia. Roma, centro della civiltà latina e cristiana, madre accogliente dei popoli, e discepola della verità”.


Fonte: Redazione
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