Italia-Palestina: incontro tra ministri Di Maio e Malki

GD - Roma, 7 mag. 21 - L’incontro tra il ministro degli Esteri e degli Espatriati della Palestina, Riad Malki, e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che lo ha accolto alla Farnesina, è stato molto positivo. Lo riferisce una nota dell'ambasciata di Palestina in Italia.

Entrambi i ministri hanno elogiato la continua cooperazione internazionale tra l’Italia e la Palestina, specialmente in un momento reso ancor più difficile dal diffondersi della pandemia del Coronavirus. Tuttavia, entrambi si sono detti d’accordo sulla necessità di dare maggiore impulso alle iniziative politiche, per riavviare il processo di pace tra Palestina e Israele.

Il ministro Malki ha chiarito che la questione più urgente è quella di Gerusalemme Est, che ha descritto sotto una grave minaccia perché a causa delle aggressioni israeliane rischia di perdere il proprio carattere storicamente multiculturale.

In particolare, Malki ha sottolineato la pulizia etnica condotta da Israele nel quartiere di Sheikh Jarrah, dove le famiglie palestinesi vengono sgomberate con la forza dalle loro case per far posto ai coloni israeliani. È evidente la necessità di una protezione internazionale nei loro confronti.

La decisione di rimandare le elezioni in Palestina fino a quando non si possa votare anche a Gerusalemme Est si situa in questo contesto. A questo proposito, il ministro Di Maio si è detto d’accordo sul fatto che la Palestina non debba essere costretta a scegliere tra Gerusalemme Est e elezioni democratiche, ed ha assicurato a Malki che l’Italia sta facendo del suo meglio, sia a livello bilaterale che a livello europeo, per convincere Israele a permettere le elezioni a Gerusalemme Est.

Per quanto riguarda altre iniziative politiche, il ministro degli Esteri della Palestina ha ringraziato l’Italia per i voti espressi in occasione delle risoluzioni ONU che condannano le violazioni israeliane del diritto Internazionale, e si è detto d’accordo con Di Maio sul fatto che il Quartetto per il Medio Oriente – Nazioni Unite, Stati Uniti, Unione Europea e Russia – debba rilanciare il prima possibile la propria fondamentale azione diplomatica.