24 Giugno 2025
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Italia-Cina: presentato XVI edizione del Rapporto Cina di Italy

20-06-2025 20:25 - Economia
GD - Milano, 20 giu. 25 – La XVI edizione del Rapporto Cina di Italy China Council Foundation-ICCF è stata presentata oggi nella cornice dell'Auditorium Ferrero della SDA Bocconi School of Management, a Milano. All'evento ufficiale per l'uscita di “Cina 2025 | Scenari economici e politici: nuove frontiere per le imprese dell'agroalimentare tra Italia e Cina” hanno partecipato il Console Generale della Repubblica Popolare Cinese a Milano, Liu Kan; il rettore della SDA Bocconi, Stefano Caselli; il presidente ICCF, Mario Boselli, e numerosi soci, imprenditori e professionisti in rappresentanza delle aziende che fanno parte del network ICCF.
Anche quest'anno, lo studio elaborato dal Centro Studi ICCF si presenta diviso in due parti, pubblicate in primavera e in autunno, per essere un prodotto fruibile e sempre aggiornato. Il Rapporto, che vanta anche il contributo dei Soci di ICCF e da quest'anno di autorevoli esponenti del mondo accademico, rappresenta uno dei più completi outlook sulla Cina attualmente disponibili in Italia. Redatta in lingua italiana, ricca di dati e studi originali, la guida costituisce uno strumento utile per tutte quelle piccole, medie e grandi imprese che vogliono portare il proprio business in Cina.
“La complessità del momento storico che stiamo vivendo è sotto gli occhi di tutti”, ha detto Mario Boselli, presidente di ICCF, “aggravata dalla rapidità con cui gli scenari internazionali stanno mutando intorno a noi. Proprio per questo motivo, il Rapporto Cina del nostro Centro Studi rappresenta un punto di riferimento essenziale per imprese e individui che desiderano comprendere i principali cambiamenti in atto in Cina e nei suoi rapporti bilaterali e multilaterali”.
Il volume offre una panoramica aggiornata sugli sviluppi più recenti in Cina, sia sul piano economico sia politico, al fine di cogliere i principali cambiamenti in atto e individuare le possibili sinergie con il nostro Paese. È diviso in tre capitoli, con un quadro economico-politico interno, un quadro economico-politico internazionale e un focus sulla collaborazione e l'innovazione nel settore agroalimentare tra Italia e Cina.
Il primo capitolo offre un'analisi articolata del contesto politico ed economico interno della Cina nel 2024, integrata da un aggiornamento sulle dinamiche osservate nei primi mesi del 2025. Il settore terziario continua a rappresentare il principale motore della crescita economica del Paese, mentre l'industria manifatturiera ad alta tecnologia e i veicoli a nuova energia svolgono un ruolo trainante nel comparto secondario.
Nel 2024 il PIL ha registrato un'espansione del 5%, sostenuta da una solida performance dell'export e da misure di stimolo mirate. Tale crescita ha mostrato un'ulteriore accelerazione nel primo trimestre del 2025, raggiungendo il 5,4%. Permangono tuttavia alcune sfide. La domanda interna si mantiene contenuta, con un'inflazione prossima allo zero e segnali persistenti di pressione deflazionistica.
Il settore immobiliare continua a mostrare tendenze al ribasso, nonostante le iniziative promosse dalle autorità centrali. Dal punto di vista politico, il 2025 rappresenta un anno cruciale in quanto segna la conclusione del XIV Piano Quinquennale e del programma Made in China 2025, i cui progressi risultano evidenti in ambiti strategici come l'intelligenza artificiale, i veicoli elettrici e lo sviluppo delle energie rinnovabili. Inambito tecnologico resta aperta la sfida relativa alla produzione e alla piena autosufficienza nel settore dei semiconduttori.
Le Due Sessioni di marzo hanno delineato le priorità per il prossimo ciclo di sviluppo: promozione del benessere della popolazione, incentivazione dei consumi, sostegno al settore privato, riforme socio-sanitarie e transizione ecologica.
A livello sociale, il documento segnala due fenomeni emergenti: una crescente attenzione verso l'equilibrio vita-lavoro e nuove aspettative da parte delle giovani generazioni, sia in ambito professionale che valoriale. Si evidenzia inoltre una maggiore sensibilità rispetto al tema del femminismo.
Il secondo capitolo fornisce un'ampia panoramica del contesto economico e politico internazionale con particolare attenzione al ruolo della Cina: dall'evoluzione della decennale Belt and Road alle più recenti diramazioni (GDI, GSI, GCI). Nel 2024, il commercio estero cinese ha raggiunto valori record, con una crescita delle esportazioni trainata da settori tecnologici e manifatturieri (hi-tech, veicoli, elettronica), mentre l'import si è concentrato su componenti strategici come circuiti integrati e minerali. Le relazioni con ASEAN, UE e USA restano centrali: l'ASEAN si conferma primo partner commerciale, mentre persistono squilibri con UE e USA a favore di Pechino. L'Italia, quarto partner cinese in Europa, mostra un deficit commerciale crescente, dovuto a un'importazione elevata e a difficoltà di penetrazione nel mercato cinese. Sul fronte degli investimenti, nel 2024 gli investimenti all'estero si sono diretti verso energia, materie prime e high-tech, con particolare focus su ASEAN e Africa. Gli investimenti in Europa si sono concentrati nel settore dei veicoli elettrici, soprattutto in Ungheria. Al contrario, gli investimenti in entrata in Cina sono in calo, nonostante riforme per attrarre capitale straniero nei settori tecnologici e avanzati. In questo contesto, i primi mesi dell'anno sono stati segnati dal ritorno di Trump alla Casa Bianca e dall'escalation della guerra dei dazi. Le relazioni con l'UE appaiono in fase di ricalibrazione mentre il rapporto bilaterale con l'Italia si sviluppa sotto l'egida del nuovo Piano d'Azione (2024-2027). Infine, la Cina continua a rafforzare legami bilaterali e regionali in Asia, Africa, Medio Oriente e Asia Centrale per consolidare la sua strategia globale in un contesto multipolare.
L'ultimo capitolo analizza l'evoluzione e le prospettive del settore agroalimentare italiano e cinese, con particolare attenzione all'interscambio tra i due Paesi. Sul fronte dell'export, il Made in Italy agroalimentare ha raggiunto nel 2024 i 70 miliardi di euro, con l'11% dell'export totale italiano. L'export verso la Cina, sebbene in crescita(+30% rispetto al pre-pandemia), resta limitato rispetto al potenziale, rappresentando poco più di 630 milioni di euro. I prodotti più esportati includono cioccolato, caffè, latticini, vino, pasta e carne. La Cina, da parte sua, mostra una forte dipendenza dalle importazioni alimentari (oltre 215 miliardi di dollari nel 2024) ed è impegnata in una profonda riforma normativa e tecnologica, culminata nella nuova Legge sulla Sicurezza Alimentare (2023) e nel Piano per l'Agricoltura Intelligente (2024–2028). Il contesto commerciale è però complesso: le tensioni tra UE e Cina hanno portato all'introduzione di dazi reciproci su prodotti strategici, inclusi quelli agroalimentari. Le imprese italiane sono quindi chiamate ad adottare strategie proattiveper affrontare le barriere tariffarie e non, diversificare i mercati e valorizzare le opportunità offerte dalla crescente domanda cinese di qualità e sicurezza alimentare.


Fonte: Redazione
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