Israele: Tajani convoca ambasciatore per chiarimenti su fatti Jenin
21-05-2025 17:24 - Farnesina
GD - Roma, 21 mag. 25 - Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha fatto sapere tramite di aver dato disposizione al Segretario Generale della Farnesina di convocare l'ambasciatore di Israele a Roma, Jonathan Peled, “per avere chiarimenti ufficiali su quanto accaduto a Jenin”.
Fonte: Redazione
Le forze israeliane hanno aperto il fuoco oggi, mercoledì 21 maggio, su una delegazione diplomatica in visita al campo profughi di Jenin, in Cisgiordania. Coinvolto anche il vice console italiano a Gerusalemme Alessandro Tutino.
Le forze israeliane hanno infatti aperto il fuoco su una delegazione diplomatica in visita al campo profughi di Jenin, in Cisgiordania. Coinvolto anche il vice console italiano a Gerusalemme, Alessandro Tutino.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha già parlato con il diplomatico italiano, che non ha subito danni ed è rientrato in consolato. Tajani ha dato istruzioni per chiedere immediate spiegazioni e protestare per l'accaduto con il governo di Israele: "Chiediamo al governo di Israele di chiarire immediatamente l'accaduto. Le minacce contro i diplomatici sono inaccettabili”, ha dichiarato. Da qui la convocazione dell'ambasciatore israeliano.
Secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha sentito il ministro degli Esteri. Durante la conversazione, è stata decisa la convocazione dell'ambasciatore israeliano in Italia presso la Farnesina. La decisione, viene spiegato, è maturata non solo in seguito al grave episodio, ma anche tenendo conto del quadro più ampio e sempre più drammatico della crisi umanitaria nella Striscia di Gaza.
Da parte sua l'esercito israeliano ha espresso "rammarico per l'inconveniente causato" dopo aver - durante un'operazione coordinata per l'ingresso della delegazione diplomatica a Jenin, in Cisgiordania - sparato colpi di avvertimento per allontanare i membri del gruppo, che secondo un'indagine preliminare avevano "deviato dal percorso approvato ed erano entrati in un'area non autorizzata", riporta Haaretz.
Secondo le Idf, l'area è attualmente una zona di operazioni militari attive. L'esercito ha annunciato che il capo dell'Amministrazione Civile incontrerà i diplomatici coinvolti per discutere i risultati dell'indagine.
Quando è stato coordinato l'ingresso a Jenin, "ai membri della delegazione era stata fornito un percorso approvato e gli era stato indicato di seguirlo perché l'area è una zona di combattimento", si legge nel comunicato dell'Idf che sostiene che il gruppo "ha deviato dal percorso ed è entrato in un'area dove non erano autorizzati ad andare". A questo punto i militari hanno sparato dei colpi in aria di avvertimento, senza ferire nessuno né provocare danni.
Dopo essersi reso conto che si trattava di una delegazione di diplomatici stranieri, il comandante della divisione della Cisgiordania, il generale Yaki Dolf, ha immediatamente avviato un indagine sull'accaduto. Inoltre, il generale Hisham Ibrahim, capo dell'amministrazione civile della Difesa, ha ordinato a suoi ufficiali di contattare immediatamente i rappresentanti dei Paesi coinvolti. "Lui presto parlerà personalmente con i diplomatici per informarli dei risultati dell'iniziale inchiesta", conclude il comunicato dell'Ifd.
Dopo l'Italia anche la Francia ha convocato l'ambasciatore israeliano a Parigi in seguito agli spari dell'Idf a Jenin. Il ministro degli Esteri Jean Noel Barrot ha definito "inaccettabile" quanto successo in Cisgiordania e annunciato la convocazione dell'ambasciatore perché fornisca "spiegazioni".
Anche dal Belgio si chiedono "a Israele spiegazioni convincenti". Il ministro degli Esteri belga, Maxime Prevot si è detto "scioccato nell'apprendere che oggi l'esercito israeliano ha aperto il fuoco su una ventina di diplomatici, tra cui un collega belga. Per fortuna sta bene", ha fatto sapere, spiegando che "questi diplomatici stavano effettuando una visita ufficiale a Jenin, coordinata con l'esercito israeliano, con un convoglio di circa venti veicoli chiaramente identificabili. Il Belgio esige da Israele spiegazioni convincenti''.
Sull'episodio è intervenuto anche l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione Europea, Kaja Kallas: "Qualsiasi minaccia alla vita dei diplomatici è inaccettabile", ha affermato condannando gli spari delle Idf a Jenin. Parlando ai giornalisti a Bruxelles, Kallas ha "chiesto a Israele di indagare su quanto accaduto e di individuare i responsabili", chiamandoli a rispondere.
Le forze israeliane hanno infatti aperto il fuoco su una delegazione diplomatica in visita al campo profughi di Jenin, in Cisgiordania. Coinvolto anche il vice console italiano a Gerusalemme, Alessandro Tutino.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha già parlato con il diplomatico italiano, che non ha subito danni ed è rientrato in consolato. Tajani ha dato istruzioni per chiedere immediate spiegazioni e protestare per l'accaduto con il governo di Israele: "Chiediamo al governo di Israele di chiarire immediatamente l'accaduto. Le minacce contro i diplomatici sono inaccettabili”, ha dichiarato. Da qui la convocazione dell'ambasciatore israeliano.
Secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha sentito il ministro degli Esteri. Durante la conversazione, è stata decisa la convocazione dell'ambasciatore israeliano in Italia presso la Farnesina. La decisione, viene spiegato, è maturata non solo in seguito al grave episodio, ma anche tenendo conto del quadro più ampio e sempre più drammatico della crisi umanitaria nella Striscia di Gaza.
Da parte sua l'esercito israeliano ha espresso "rammarico per l'inconveniente causato" dopo aver - durante un'operazione coordinata per l'ingresso della delegazione diplomatica a Jenin, in Cisgiordania - sparato colpi di avvertimento per allontanare i membri del gruppo, che secondo un'indagine preliminare avevano "deviato dal percorso approvato ed erano entrati in un'area non autorizzata", riporta Haaretz.
Secondo le Idf, l'area è attualmente una zona di operazioni militari attive. L'esercito ha annunciato che il capo dell'Amministrazione Civile incontrerà i diplomatici coinvolti per discutere i risultati dell'indagine.
Quando è stato coordinato l'ingresso a Jenin, "ai membri della delegazione era stata fornito un percorso approvato e gli era stato indicato di seguirlo perché l'area è una zona di combattimento", si legge nel comunicato dell'Idf che sostiene che il gruppo "ha deviato dal percorso ed è entrato in un'area dove non erano autorizzati ad andare". A questo punto i militari hanno sparato dei colpi in aria di avvertimento, senza ferire nessuno né provocare danni.
Dopo essersi reso conto che si trattava di una delegazione di diplomatici stranieri, il comandante della divisione della Cisgiordania, il generale Yaki Dolf, ha immediatamente avviato un indagine sull'accaduto. Inoltre, il generale Hisham Ibrahim, capo dell'amministrazione civile della Difesa, ha ordinato a suoi ufficiali di contattare immediatamente i rappresentanti dei Paesi coinvolti. "Lui presto parlerà personalmente con i diplomatici per informarli dei risultati dell'iniziale inchiesta", conclude il comunicato dell'Ifd.
Dopo l'Italia anche la Francia ha convocato l'ambasciatore israeliano a Parigi in seguito agli spari dell'Idf a Jenin. Il ministro degli Esteri Jean Noel Barrot ha definito "inaccettabile" quanto successo in Cisgiordania e annunciato la convocazione dell'ambasciatore perché fornisca "spiegazioni".
Anche dal Belgio si chiedono "a Israele spiegazioni convincenti". Il ministro degli Esteri belga, Maxime Prevot si è detto "scioccato nell'apprendere che oggi l'esercito israeliano ha aperto il fuoco su una ventina di diplomatici, tra cui un collega belga. Per fortuna sta bene", ha fatto sapere, spiegando che "questi diplomatici stavano effettuando una visita ufficiale a Jenin, coordinata con l'esercito israeliano, con un convoglio di circa venti veicoli chiaramente identificabili. Il Belgio esige da Israele spiegazioni convincenti''.
Sull'episodio è intervenuto anche l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione Europea, Kaja Kallas: "Qualsiasi minaccia alla vita dei diplomatici è inaccettabile", ha affermato condannando gli spari delle Idf a Jenin. Parlando ai giornalisti a Bruxelles, Kallas ha "chiesto a Israele di indagare su quanto accaduto e di individuare i responsabili", chiamandoli a rispondere.
Fonte: Redazione