04 Luglio 2025
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Israele e l'Ucraina impegnate contro l'Asse del Male

17-06-2025 10:35 - Opinioni
GD - Roma, 17 giu. 25 - La guerra difensiva di Israele contro l'Iran è la stessa guerra dell'Ucraina che di difende dall'aggressione della Russia. Ci sono due Paesi che da molti decenni puntano a dominare su quelli limitrofi per creare una propria sfera di influenza non solo territoriale e perché tentano di destabilizzare l'ordine mondiale che, dal dopoguerra ad oggi, è basato sui Paesi occidentali.
Iran e Russia fondano la loro economia quasi interamente sulle risorse petrolifere e sulla produzione di armi che vendono sui circuiti internazionali ai Paesi che ricadono nella loro sfera di influenza, o che sono con loro direttamente o indirettamente interdipendenti.
Questi due Paesi hanno una propensione innata ad aggredire gli Stati limitrofi, a finanziare campagne di disinformazione, o atti veri e propri di sabotaggio e di terrorismo internazionale.
Questi due Paesi sono legati da un destino comune che li fa ambire al predominio geopolitico e ad acquisire un maggiore peso sulla scena internazionale.
Per l'Iran si aggiunge anche la matrice religiosa. L'Iran rappresenta il ramo islamico Sciita che è in lotta dalla notte dei tempi (632 d.C.) con il ramo islamico Sunnita, per la questione fondamentale su chi dovesse succedere al Profeta come leader della comunità musulmana alla sua morte. Inoltre gli Sciiti dal 1979 ambiscono ad imporre la religione islamica più tradizionalista al mondo intero.
L'attacco israeliano all'Iran è una guerra "dichiarata" tanto quanto lo è la guerra scatenata dalla Russia contro l'Ucraina. Tutti sapevano che sarebbe scoppiata e hanno persino previsto con precisione i tempi.
C'è un altro punto che vale la pena di ricordare: il 12 aprile, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha effettivamente lanciato un ultimatum a Teheran: “se non si raggiunge un nuovo accordo nucleare entro 60 giorni, per l'Iran si prospetta una realtà diversa". E così è stato esattamente 60 giorni dopo, il 13 giugno scorso.
Trump ha finalmente mantenuto la parola data? No, non è questo. Piuttosto Israele ha preso la palla al balzo e ha posto in essere alla scadenza del 61° giorno tutte le azioni militari che erano state preparate da mesi e mesi per eliminare, finalmente, la minaccia mortale che da anni incombe su Israele, che è l'unica “roccaforte del mondo democratico in Medio Oriente.
Il timore di una grande guerra in Medio Oriente ha distratto nuovamente l'attenzione dalla guerra in Ucraina che, per certi aspetti, è passata in secondo piano e ha perso rilevanza mediatica. Ma come può una guerra in Medio Oriente "distrarre l'attenzione" dall'Ucraina, quando si tratta della stessa guerra condotta dal totalitarismo contro la democrazia?
La diminuzione dell'attenzione sulla guerra in Ucraina era già avvenuta con l'arrivo di Trump alla Casa Bianca, quando il presidente degli Stati Uniti ha mantenuto un atteggiamento apparentemente ostile nei confronti dell'Ucraina.
Grazie all'aiuto degli alleati Europei, che hanno capito la reale minaccia rappresentata dalla Russia per l'occidente, l'Ucraina è riuscita a mantenere sotto controllo la situazione al fronte, anche se con grandi difficoltà. Legittimamente l'ucraina non ha alcuna intenzione di cedere alle pretese territoriali russe, anzi ha tutte le intenzioni di continuare a lottare per contrastare i tentativi del nemico di avanzare in Ucraina.
Ciò che è fondamentalmente importante notare è che Israele, dopo l'Ucraina, ha inferto un duro colpo all'Asse del Male: Mosca - Teheran - Pyongyang. È chiaro che non si tratta (ancora) di un piano condiviso, ma di un gioco delle parti che forse doveva essere pianificato e organizzato prima tra i due Paesi aggrediti, per non perdere tempo prezioso nella lotta contro un nemico che raggruppa diversi stati che non rispettano alcuna regola stabilita nei trattati internazionali.
Questo è un insegnamento anche per il futuro dell'Europa, dove si deve immediatamente porre in essere la condivisione dei servizi di intelligence e delle dotazioni militari, per far fronte in modo strutturato e proattivo alle potenziali minacce che possono nascere contro uno o più Paesi europei.
Perché, anche se si spera che queste minacce non si manifestino mai, è comunque da prevedere per il futuro e per essere pronti a farvi fronte in un tempo non troppo lontano.
L'Iran è uno dei più stretti alleati della Russia; non sappiamo fino a che punto sia direttamente coinvolto nei barbari attacchi dei droni Shahed all'Ucraina, ma è il primo a portare la responsabilità per questi attacchi, poiché ha fornito questi droni alla Russia.
Adesso lo scenario è cambiato e la domanda da porsi è: Teheran potrà continuare a fornire assistenza militare alla Russia? È altamente improbabile che l'Iran possa proseguire a fornire droni e materiale bellico alla Russia poiché gli Israeliani hanno provveduto a distruggere le installazioni militari iraniane, i depositi di armi e le fabbriche in cui queste armi vengono prodotte.
Simultaneamente l'Ucraina ha attaccato e danneggiato una fabbrica di droni tipo Shahed situata nel Tatarstan, nella parte centrale della Russia europea, ad una distanza di oltre 1000 km dal confine ucraino.
Israele sta facendo cose per le quali ha la forza e la capacità d'azione, ed è evidente che l'Ucraina usa le sue capacità per lo stesso scopo. L'operazione dei droni Spider Web ne è una conferma e le similitudini fra queste operazioni offensive contro la Russia e contro l'Iran non sono né casuali né da ignorare.
Per queste ragioni la "perdita" di interesse per la guerra in Ucraina è un'assurdità. Perché si tratta della stessa guerra che stanno conducendo il parallelo Israele e l'Ucraina contro l'Asse del Male.

Ciro Maddaloni
Esperto di eGovernment internazionale


Fonte: Ciro Maddaloni
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