Irlanda: lectio magistralis amb. O'Brien all'Università Federico II
13-02-2025 11:12 - Ambasciate
GD - Napoli, 13 feb. 25 - Il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Napoli Federico II ha ospitato la lectio magistralis di Patricia O'Brien, ambasciatore d'Irlanda in Italia, sul tema "The Importance of International Law in a Polarised World: Is it Still Relevant?".
L'incontro, che ha ricevuto il patrocinio dell'ambasciata d'Irlanda a Roma, si è aperto con i saluti prof. Andrea Federico, vice direttore del Dipartimento di Giurisprudenza dell'Ateneo federiciano, e della prof. Maura Striano, assessore all'istruzione e alle famiglie del Comune di Napoli, la quale ha commentato: "La lectio magistralis di questa mattina è molto importante in quanto consente di mettere a fuoco il rapporto tra diritto internazionale, nazionale e locale, promuovendo una riflessione su come gli enti locali possano orientare la propria azione, nel rispetto del diritto internazionale, senza perdere di vista le specifiche esigenze del territorio".
La lezione dell'ambasciatore irlandese è stata introdotta dal prof. Amedeo Arena, delegato alle relazioni internazionali e ordinario di diritto dell'Unione Europea al Dipartimento di Giurisprudenza della Università Federico II, che ha sottolineato l'importanza del primato del diritto sulla forza tanto all'interno degli Stati, quanto nelle relazioni tra gli Stati, richiamando la svolta storica compiuta dagli Stati europei con la Dichiarazione Schuman del 9 maggio 1950, che ha dato avvio ad un processo d'integrazione economica e non solo nel quadro di una comunità di diritto.
"Le relazioni internazionali", ha dichiarato il prof. Arena, "non si esauriscono nei rapporti tra i governi, ma vivono e si sviluppano coltivando i legami tra i popoli. Desidero pertanto ringraziare l'amb. O'Brien per aver propiziato i contatti tra il nostro Dipartimento di Giurisprudenza e diverse Law Schools irlandesi, con le quali stiamo negoziando degli accordi di cooperazione accademica. Lo scambio di studenti, docenti, di idee e prospettive contribuirà alla creazione di un'unione sempre più stretta nel quadro dello spirito europeo, anche in un contesto di crescente tensione a livello internazionale".
La lectio magistralis dell'amb. O'Brien ha offerto un'analisi lucida e approfondita delle sfide che il diritto internazionale è oggi chiamato ad affrontare, ribadendo l'importanza dello Stato di diritto e del multilateralismo come strumenti essenziali per la stabilità globale.
"Il diritto internazionale", ha dichiarato l'ambasciatore di Dublino, "è il filo d'oro che tiene insieme il nostro mondo ed è tra i più grandi successi del multilateralismo e delle Nazioni Unite. Esso serve a proteggerci dalla parte peggiore di noi stessi, oltre a promuovere lo sviluppo economico e sociale e a favorire la pace e la sicurezza a livello internazionale. Il principio dello stato di diritto", ha aggiunto l'ambasciatore. "è fondamentale per almeno quattro ragioni: la prevenzione dei conflitti, il conseguimento di una pace duratura dopo i conflitti, la tutela effettiva dei diritti umani e lo sviluppo sostenibile dell'economia".
L'evento ha registrato una partecipazione straordinaria, con un'aula gremita di studenti, il cui entusiasmo ed interesse si sono tradotti in un dibattito vivace e stimolante con l'amb. O'Brien, a testimonianza dell'attenzione delle nuove generazioni per le dinamiche del diritto internazionale. Dopo la lezione dell'ambasciatore sono intervenuti i professori Massimiliano Delfino e Giovanni Zarra, rispettivamente ordinario di Diritto del Lavoro e di Diritto Internazionale al Dipartimento di Giurisprudenza federiciano, i quali hanno arricchito la discussione dal punto di vista delle proprie discipline.
"Il rapporto tra diritto internazionale e diritto del lavoro si manifesta soprattutto nel ruolo dell'International Labour Organization e dei core labour standards, riconosciuti come diritti umani indipendentemente dalla ratifica delle relative Convenzioni, anche nella giurisprudenza italiana", ha dichiarato il prof. Delfino. "Un'altra interazione rilevante riguarda il commercio internazionale: la World Trade Organization e gli accordi di libero scambio, spesso contenenti clausole sociali, riflettono il tentativo di integrare la tutela dei diritti dei lavoratori nelle politiche commerciali globali".
"Il dibattito sull'effettività del diritto internazionale e sulla natura di tale diritto", ha sottolineato il prof. Zarra, "non può limitarsi a constatare le ripetute violazioni del suo contenuto. I continui riferimenti al diritto internazionale da parte di chi lo viola (a mo' di giustificazione) e di chi ne condanna la violazione, così come la crescente applicazione di norme internazionali nei rapporti interindividuali sono evidenza della perdurante rilevanza di tale diritto anche in un momento buio come quello che stiamo vivendo".
L'incontro si è concluso con le considerazioni del prof. Matteo Lorito, rettore dell'Università Federico II, che ha sottolineato il legame storico tra l'Università e lo studio del diritto: "Siamo nati 800 anni fa, quando venne istituita a Napoli da Federico II la Facoltà di Giurisprudenza, in un periodo in cui l'università statale non esisteva ancora. Fu infatti l'imperatore svevo a fondare la prima università finanziata dallo stato, cominciando proprio dallo 'studium' giuridico napoletano. Egli introdusse già allora concetti fondamentali per immaginare un diritto internazionale fondato su valori universali, su una conoscenza che travalica i confini. Alla corte di Federico II si parlavano almeno 4 lingue. L'internazionalizzazione è nel nostro DNA, è una missione che cerchiamo di portare avanti giorno dopo giorno".
Il direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, prof. Carla Masi Doria, ha commentato ribadendo l'importanza della collaborazione accademica a livello internazionale: "la lectio magistralis dell'amb. O'Brien si colloca nel solco della tradizione del nostro Dipartimento, da sempre favorevole al confronto con culture e tradizioni giuridiche differenti. Promuovere, anche attraverso accordi di collaborazione accademica, il dialogo tra studiosi di diversi ordinamenti giuridici rappresenta un'opportunità preziosa per arricchire la ricerca e la didattica, contribuendo alla formazione di giuristi con una visione interdisciplinare del diritto".
Fonte: Redazione
L'incontro, che ha ricevuto il patrocinio dell'ambasciata d'Irlanda a Roma, si è aperto con i saluti prof. Andrea Federico, vice direttore del Dipartimento di Giurisprudenza dell'Ateneo federiciano, e della prof. Maura Striano, assessore all'istruzione e alle famiglie del Comune di Napoli, la quale ha commentato: "La lectio magistralis di questa mattina è molto importante in quanto consente di mettere a fuoco il rapporto tra diritto internazionale, nazionale e locale, promuovendo una riflessione su come gli enti locali possano orientare la propria azione, nel rispetto del diritto internazionale, senza perdere di vista le specifiche esigenze del territorio".
La lezione dell'ambasciatore irlandese è stata introdotta dal prof. Amedeo Arena, delegato alle relazioni internazionali e ordinario di diritto dell'Unione Europea al Dipartimento di Giurisprudenza della Università Federico II, che ha sottolineato l'importanza del primato del diritto sulla forza tanto all'interno degli Stati, quanto nelle relazioni tra gli Stati, richiamando la svolta storica compiuta dagli Stati europei con la Dichiarazione Schuman del 9 maggio 1950, che ha dato avvio ad un processo d'integrazione economica e non solo nel quadro di una comunità di diritto.
"Le relazioni internazionali", ha dichiarato il prof. Arena, "non si esauriscono nei rapporti tra i governi, ma vivono e si sviluppano coltivando i legami tra i popoli. Desidero pertanto ringraziare l'amb. O'Brien per aver propiziato i contatti tra il nostro Dipartimento di Giurisprudenza e diverse Law Schools irlandesi, con le quali stiamo negoziando degli accordi di cooperazione accademica. Lo scambio di studenti, docenti, di idee e prospettive contribuirà alla creazione di un'unione sempre più stretta nel quadro dello spirito europeo, anche in un contesto di crescente tensione a livello internazionale".
La lectio magistralis dell'amb. O'Brien ha offerto un'analisi lucida e approfondita delle sfide che il diritto internazionale è oggi chiamato ad affrontare, ribadendo l'importanza dello Stato di diritto e del multilateralismo come strumenti essenziali per la stabilità globale.
"Il diritto internazionale", ha dichiarato l'ambasciatore di Dublino, "è il filo d'oro che tiene insieme il nostro mondo ed è tra i più grandi successi del multilateralismo e delle Nazioni Unite. Esso serve a proteggerci dalla parte peggiore di noi stessi, oltre a promuovere lo sviluppo economico e sociale e a favorire la pace e la sicurezza a livello internazionale. Il principio dello stato di diritto", ha aggiunto l'ambasciatore. "è fondamentale per almeno quattro ragioni: la prevenzione dei conflitti, il conseguimento di una pace duratura dopo i conflitti, la tutela effettiva dei diritti umani e lo sviluppo sostenibile dell'economia".
L'evento ha registrato una partecipazione straordinaria, con un'aula gremita di studenti, il cui entusiasmo ed interesse si sono tradotti in un dibattito vivace e stimolante con l'amb. O'Brien, a testimonianza dell'attenzione delle nuove generazioni per le dinamiche del diritto internazionale. Dopo la lezione dell'ambasciatore sono intervenuti i professori Massimiliano Delfino e Giovanni Zarra, rispettivamente ordinario di Diritto del Lavoro e di Diritto Internazionale al Dipartimento di Giurisprudenza federiciano, i quali hanno arricchito la discussione dal punto di vista delle proprie discipline.
"Il rapporto tra diritto internazionale e diritto del lavoro si manifesta soprattutto nel ruolo dell'International Labour Organization e dei core labour standards, riconosciuti come diritti umani indipendentemente dalla ratifica delle relative Convenzioni, anche nella giurisprudenza italiana", ha dichiarato il prof. Delfino. "Un'altra interazione rilevante riguarda il commercio internazionale: la World Trade Organization e gli accordi di libero scambio, spesso contenenti clausole sociali, riflettono il tentativo di integrare la tutela dei diritti dei lavoratori nelle politiche commerciali globali".
"Il dibattito sull'effettività del diritto internazionale e sulla natura di tale diritto", ha sottolineato il prof. Zarra, "non può limitarsi a constatare le ripetute violazioni del suo contenuto. I continui riferimenti al diritto internazionale da parte di chi lo viola (a mo' di giustificazione) e di chi ne condanna la violazione, così come la crescente applicazione di norme internazionali nei rapporti interindividuali sono evidenza della perdurante rilevanza di tale diritto anche in un momento buio come quello che stiamo vivendo".
L'incontro si è concluso con le considerazioni del prof. Matteo Lorito, rettore dell'Università Federico II, che ha sottolineato il legame storico tra l'Università e lo studio del diritto: "Siamo nati 800 anni fa, quando venne istituita a Napoli da Federico II la Facoltà di Giurisprudenza, in un periodo in cui l'università statale non esisteva ancora. Fu infatti l'imperatore svevo a fondare la prima università finanziata dallo stato, cominciando proprio dallo 'studium' giuridico napoletano. Egli introdusse già allora concetti fondamentali per immaginare un diritto internazionale fondato su valori universali, su una conoscenza che travalica i confini. Alla corte di Federico II si parlavano almeno 4 lingue. L'internazionalizzazione è nel nostro DNA, è una missione che cerchiamo di portare avanti giorno dopo giorno".
Il direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, prof. Carla Masi Doria, ha commentato ribadendo l'importanza della collaborazione accademica a livello internazionale: "la lectio magistralis dell'amb. O'Brien si colloca nel solco della tradizione del nostro Dipartimento, da sempre favorevole al confronto con culture e tradizioni giuridiche differenti. Promuovere, anche attraverso accordi di collaborazione accademica, il dialogo tra studiosi di diversi ordinamenti giuridici rappresenta un'opportunità preziosa per arricchire la ricerca e la didattica, contribuendo alla formazione di giuristi con una visione interdisciplinare del diritto".
Fonte: Redazione