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Iraq: SACE sigla accordo quadro con Trade Bank of Iraq

20-05-2024 08:36 - Made in Italy
GD - Baghdad, 20 mag. 24 - La SACE ha siglato un accordo quadro con la banca irachena Trade Bank of Iraq, destinato a promuovere l'export del Made in Italy in un Paese, l'Iraq, che ha da sempre rappresentato un mercato molto interessante per le industrie italiane.
Sottoscritto da Alessandra Ricci, amministratrice delegata di Sace, e da Bilal Sabah Alhamdani, presidente della Trade Bank of Iraq, con un pool di banche internazionali, l'accordo ha l'obiettivo di incrementare l'export del Made in Italy nel Paese mediorientale e sostenere gli investimenti nel settore privato fino a 1 miliardo di euro, in ottica di diversificazione del settore del petrolio e del gas.
Alla cerimonia di firma, alla quale ha preso parte anche l'ambasciatore italiano a Baghdad, Maurizio Greganti, sono stati siglati cinque protocolli d'intesa per un valore complessivo di 775 milioni di euro tra esportatori italiani e acquirenti iracheni.
Tra i nuovi progetti in cantiere è prevista: la costruzione di un complesso siderurgico con acciaieria e laminatoio da parte di Danieli; la costruzione di un impianto di produzione di prodotti di vetro da parte di FalorniTech; la costruzione di un impianto per la produzione di farmaci da parte di Tecno Electric e Csv Life Science Group e un impianto di agricoltura integrata di B2firms; la costruzione di un impianto per la produzione del vetro da parte di Bottero Spa.
Il 17 febbraio, il primo ministro iracheno, Mohammed Shia' al Sudani aveva auspicato la partecipazione delle aziende italiane ai progetti di sviluppo e la collaborazione delle stesse con il settore privato del suo Paese. Il capo del governo iracheno lo aveva ribadito, in particolare, al vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine della Conferenza di Monaco sulla sicurezza. Al colloquio, peraltro, aveva partecipato anche il condirettore generale di Leonardo, Lorenzo Mariani. Al Sudani si sarebbe peraltro dovuto recare a Roma lo scorso 10 maggio per incontrare a palazzo Chigi la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ma la visita è stata rimandata a data da destinarsi.
Secondo il sito web “Infomercatiesteri”, l'Iraq ha indubbi punti di forza, come: le sue dinamiche demografiche, con un'alta percentuale di popolazione compresa nella fascia d'età lavorativa 15-64 anni; il forte settore agricolo e un'industria agro-alimentare – non abbastanza sviluppata – che necessita di macchinari; il settore petrolchimico, il quale necessita di macchinari, componenti, prodotti semilavorati, prodotti chimici, che l'industria autoctona non è in grado di produrre in maniera efficiente e devono quindi essere importati; il settore delle costruzioni; e il fatto che occupa una posizione strategica a livello mondiale. Infine, avendo a disposizione considerevoli riserve petrolifere e di gas, l'Iraq è destinato a giocare un ruolo importante nello scacchiere geopoliti.

Fonte: Redazione