InCE: “Sfide e prospettive diplomazia scientifica nell’Europa centrale, orientale e sudorientale"
12-11-2025 14:18 - Farnesina
GD - Trieste, 12 nov, 25 – È stato presentato oggi nella sede del Segretariato Esecutivo dell’Iniziativa Centro Europea InCE) a Trieste il corso di formazione “Sfide e prospettive della diplomazia scientifica nell’Europa centrale, orientale e sudorientale” (Challenges and Perspectives of Science Diplomacy in Central, Eastern and South-Eastern Europe), che si terrà dal 25 al 28 novembre 2025 tra Trieste e Gorizia. Con questa iniziativa Trieste e il Friuli-Venezia Giulia si confermano piattaforma europea della diplomazia scientifica verso i Paesi dell’Iniziativa Centro Europea, ma anche laboratorio di dialogo internazionale, dove la scienza diventa un motore di pace, crescita e cooperazione tra Paesi e culture diverse.
Fonte: InCE
Il corso è co-organizzato dal Segretariato Esecutivo dell’InCE, dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e dal Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali DISPES dell’Università degli Studi di Trieste, con il supporto di Area Science Park e di Elettra Sincrotrone Trieste, in collaborazione con il Sistema Scientifico e dell’Innovazione del Friuli Venezia Giulia SIS FVG e l’Alleanza UE per la Diplomazia Scientifica EU Science Diplomacy Alliance, EUSDA.
Si inserisce in un contesto internazionale ed europeo particolarmente dinamico: nel corso del 2025, infatti, l’UNESCO ha promosso il primo Dialogo globale sulla diplomazia scientifica; è inoltre in discussione l’adozione di una Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea che incoraggerà gli Stati Membri a sviluppare un comune “Quadro europeo della diplomazia scientifica” (“A European Framework for Science Diplomacy”). In tale contesto, il corso promosso dall’InCE e dai partner regionali mira a rafforzare le competenze nel campo della diplomazia scientifica, nonché a consolidare le collaborazioni internazionali in un’area strategica per il futuro dell’Europa.
Il Segretario Generale dell’InCE, Franco Dal Mas, ha sottolineato come la diplomazia scientifica rappresenti un ponte essenziale tra ricerca e relazioni internazionali, tra politica e società, capace di promuovere dialogo, cooperazione e sviluppo sostenibile nei Paesi dell’Europa centrale, orientale e sudorientale: “Trieste si conferma una capitale europea della ricerca e della cooperazione scientifica internazionale”, ha dichiarato Dal Mas.“Città non solo della scienza, ma anche della diplomazia scientifica, piattaforma di incontro dove istituzioni, ricercatori, operatori internazionali e decisori politici si confrontano in uno spirito di apertura e collaborazione. È qui che prende forma l’Europa dell’Iniziativa Centro Europea: un’Europa che costruisce ponti tra conoscenza e diplomazia, e che traduce la cooperazione scientifica in politiche efficaci, crescita condivisa e pace”.
Sono inoltre intervenuti rappresentanti della Regione Friuli Venezia Giulia, dell’Università di Trieste e delle istituzioni scientifiche partner, che hanno evidenziato il valore di questa collaborazione nel rafforzare la dimensione regionale della diplomazia scientifica e nel promuovere il ruolo del Friuli Venezia Giulia come hub di eccellenza scientifica e di cooperazione internazionale, nonché centro di alta formazione nel campo della diplomazia scientifica.
Alessia Rosolen, assessore regionale al Lavoro, Formazione, Istruzione, Ricerca, Università e Famiglia, ha evidenziato che “la ricerca scientifica si presenta come un attore strategico con il quale il Friuli Venezia Giulia, e in particolare Trieste, sta rafforzando ulteriormente la cooperazione sui temi internazionali come la transizione ecologica, la cybersicurezza e la sicurezza sanitaria. Il ruolo dell’Amministrazione regionale è quello di valorizzare questa vocazione, garantendo strumenti per favorire il dialogo tra le istituzioni scientifiche e i Paesi del mondo. L’InCE insieme agli enti del SIS, attraverso iniziative come questa, contribuisce in maniera importante a promuovere una cultura della cooperazione scientifica capace di affrontare le sfide globali con competenza e visione e a certificare, anche favorendo la circolazione di conoscenze e talenti, la centralità di Trieste nelle relazioni internazionali”.
Il prof. Simone Arnaldi, dell’Università di Trieste, ha spiegato che la partecipazione dell’Ateneo a questo progetto si pone all’interno di una collaborazione ormai duratura con l’Iniziativa Centro Europea e la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia: “Nel quadro di questa collaborazione, UniTS si concentra, in coerenza con la sua vocazione, sulla formazione nell’ambito della diplomazia scientifica, sia attraverso l’analisi del fabbisogno formativo che nella progettazione e realizzazione di corsi e seminari all’intersezione fra scienza, politiche pubbliche e relazioni internazionali. L’obiettivo", secondo il docente del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’ateneo triestino, "è di diffondere fra ricercatori, diplomatici e decisori pubblici e privati le conoscenze e le competenze necessarie a promuovere la cooperazione scientifica e, attraverso questa, il dialogo e la collaborazione internazionale sulle grandi sfide che le nostre società devono affrontare”.
“Trieste, per la sua storia, per la sua collocazione geografica e per la concentrazione di istituzioni scientifiche di rilevanza internazionale che ospita, è il luogo ideale in cui organizzare una scuola di diplomazia scientifica, uno strumento dal valore indiscusso e su cui è fondamentale fare formazione”, ha dichiarato infine Caterina Petrillo, presidente di Area Science Park. “In un contesto come questo, il contributo che l'ente che presiedo potrà portare è duplice: da una parte la sua pluriennale esperienza nella gestione di progettualità complesse nell'area balcanica e dell'Europa centro-meridionale, dall'altra il recente sviluppo di infrastrutture di ricerca e tecnologiche, poli di attrazione per il mondo della ricerca e dell'impresa e strumenti di crescita per i territori che le ospitano”.
Si inserisce in un contesto internazionale ed europeo particolarmente dinamico: nel corso del 2025, infatti, l’UNESCO ha promosso il primo Dialogo globale sulla diplomazia scientifica; è inoltre in discussione l’adozione di una Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea che incoraggerà gli Stati Membri a sviluppare un comune “Quadro europeo della diplomazia scientifica” (“A European Framework for Science Diplomacy”). In tale contesto, il corso promosso dall’InCE e dai partner regionali mira a rafforzare le competenze nel campo della diplomazia scientifica, nonché a consolidare le collaborazioni internazionali in un’area strategica per il futuro dell’Europa.
Il Segretario Generale dell’InCE, Franco Dal Mas, ha sottolineato come la diplomazia scientifica rappresenti un ponte essenziale tra ricerca e relazioni internazionali, tra politica e società, capace di promuovere dialogo, cooperazione e sviluppo sostenibile nei Paesi dell’Europa centrale, orientale e sudorientale: “Trieste si conferma una capitale europea della ricerca e della cooperazione scientifica internazionale”, ha dichiarato Dal Mas.“Città non solo della scienza, ma anche della diplomazia scientifica, piattaforma di incontro dove istituzioni, ricercatori, operatori internazionali e decisori politici si confrontano in uno spirito di apertura e collaborazione. È qui che prende forma l’Europa dell’Iniziativa Centro Europea: un’Europa che costruisce ponti tra conoscenza e diplomazia, e che traduce la cooperazione scientifica in politiche efficaci, crescita condivisa e pace”.
Sono inoltre intervenuti rappresentanti della Regione Friuli Venezia Giulia, dell’Università di Trieste e delle istituzioni scientifiche partner, che hanno evidenziato il valore di questa collaborazione nel rafforzare la dimensione regionale della diplomazia scientifica e nel promuovere il ruolo del Friuli Venezia Giulia come hub di eccellenza scientifica e di cooperazione internazionale, nonché centro di alta formazione nel campo della diplomazia scientifica.
Alessia Rosolen, assessore regionale al Lavoro, Formazione, Istruzione, Ricerca, Università e Famiglia, ha evidenziato che “la ricerca scientifica si presenta come un attore strategico con il quale il Friuli Venezia Giulia, e in particolare Trieste, sta rafforzando ulteriormente la cooperazione sui temi internazionali come la transizione ecologica, la cybersicurezza e la sicurezza sanitaria. Il ruolo dell’Amministrazione regionale è quello di valorizzare questa vocazione, garantendo strumenti per favorire il dialogo tra le istituzioni scientifiche e i Paesi del mondo. L’InCE insieme agli enti del SIS, attraverso iniziative come questa, contribuisce in maniera importante a promuovere una cultura della cooperazione scientifica capace di affrontare le sfide globali con competenza e visione e a certificare, anche favorendo la circolazione di conoscenze e talenti, la centralità di Trieste nelle relazioni internazionali”.
Il prof. Simone Arnaldi, dell’Università di Trieste, ha spiegato che la partecipazione dell’Ateneo a questo progetto si pone all’interno di una collaborazione ormai duratura con l’Iniziativa Centro Europea e la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia: “Nel quadro di questa collaborazione, UniTS si concentra, in coerenza con la sua vocazione, sulla formazione nell’ambito della diplomazia scientifica, sia attraverso l’analisi del fabbisogno formativo che nella progettazione e realizzazione di corsi e seminari all’intersezione fra scienza, politiche pubbliche e relazioni internazionali. L’obiettivo", secondo il docente del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’ateneo triestino, "è di diffondere fra ricercatori, diplomatici e decisori pubblici e privati le conoscenze e le competenze necessarie a promuovere la cooperazione scientifica e, attraverso questa, il dialogo e la collaborazione internazionale sulle grandi sfide che le nostre società devono affrontare”.
“Trieste, per la sua storia, per la sua collocazione geografica e per la concentrazione di istituzioni scientifiche di rilevanza internazionale che ospita, è il luogo ideale in cui organizzare una scuola di diplomazia scientifica, uno strumento dal valore indiscusso e su cui è fondamentale fare formazione”, ha dichiarato infine Caterina Petrillo, presidente di Area Science Park. “In un contesto come questo, il contributo che l'ente che presiedo potrà portare è duplice: da una parte la sua pluriennale esperienza nella gestione di progettualità complesse nell'area balcanica e dell'Europa centro-meridionale, dall'altra il recente sviluppo di infrastrutture di ricerca e tecnologiche, poli di attrazione per il mondo della ricerca e dell'impresa e strumenti di crescita per i territori che le ospitano”.
Fonte: InCE














