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Il Papa in Kazakistan per una difficile missione geopolitica

28-09-2022 17:24 - Opinioni
GD – Roma, 28 set. 22 – Ad Astana, capitale del Kazakistan, si è appena svolto il settimo Congresso dei leader religiosi che ha visto la partecipazione anche del Santo Padre. Gli sconvolgimenti geopolitici causati dalla guerra tra Russia e Ucraina hanno reso necessaria pure la presenza del Pontefice, il quale teme un allargamento del conflitto (nucleare) e una destabilizzazione dell'intero continente eurasiatico. L'incontro con i leader religiosi non ha avuto fini unicamente spirituali e di pace, ma anche strettamente geopolitici.
La Santa Sede considera il Kazakistan la futura potenza eurasiatica che, con la sua grande eterogeneità culturale e religiosa, dovrebbe diventare un modello di riferimento per tutti gli Stati della regione: per Papa Francesco la multi-religiosità e la multi-etnicità del Paese non devono essere un elemento di scontro, ma di unità del popolo kazako al fine di evitare in futuro il ripetersi delle sanguinose sommosse di inizio anno che hanno rischiato di far piombare il Paese in una guerra civile.
Altro importante messaggio geopolitico è stato rivolto a Russia e Cina, entrambi Paesi confinanti con il Kazakistan.
Per quanto riguarda i rapporti con Mosca, la vicinanza geografica alla super potenza ripropone l'impegno di mediatore del Santo Padre nel conflitto russo-ucraino, che non rinuncia ad un viaggio apostolico in Russia nei prossimi mesi, se non anni.
Nei confronti della Cina il messaggio diplomatico è di un ulteriore avvicinamento. La Santa Sede vuole rinnovare l'accordo sulla nomina dei vescovi del 2018, previsto per il mese di ottobre malgrado le controversie tra la Chiesa Cattolica di Hong Kong e il Governo di Pechino.
Nonostante alcune voci di corridoio abbiano fatto intendere che ci potesse essere un incontro tra Papa Francesco e Xi Jinping, anch'egli in Kazakistan in quei giorni. Ma non è poi avvenuto. Probabilmente un vertice segreto tra i delegati delle due parti è stato organizzato ed in cui la Santa Sede ha chiesto a Pechino chiarimenti sul processo al cardinale Zen e un maggiore impegno nel disincentivare il Cremlino a continuare le ostilità in Ucraina. Constatando poi la posizione cinese di allontanamento nei confronti dei russi nel vertice di Samarcanda, è possibile che i due Stati abbiano raggiunto un'intesa comune sul dossier russo.
Sicuramente le sfide sono tante e ardue, ma è chiaro che con questo viaggio in Kazakistan Papa Bergoglio è determinato più che mai a promuovere una sinergia forte tra tutte le confessioni religiose del mondo in grado di aiutare le nazioni di cui fanno parte a risolvere i problemi interni onde evitare che il caos dilaghi ancora di più.

Marco Corno
Analista di geopolitica

Fonte: Marco Corno
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