IIC Washington: mostra "Il gusto del design italiano" di Elisabetta Pisu
21-11-2025 11:24 - Arte, cultura, turismo
GD - Washington DC, 21 nov. 25 - All'Istituto Italiano di Cultura di Washington DC è stata inaugurata la mostra "Il gusto del design italiano", a cura di Elisabetta Pisu, in occasione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo. L'esposizione racconta l'evoluzione del design italiano nell'ambiente cucina attraverso creazioni originali e oggetti firmati dai grandi maestri del progetto.
30 opere esplorano il legame fra il design Made in Italy e la cultura della tavola, attraverso un percorso che va dagli anni Trenta ai nostri giorni, mettendo in luce alcune delle firme, dei brand e degli oggetti più rappresentativi.
Fonte: Ambasciata
30 opere esplorano il legame fra il design Made in Italy e la cultura della tavola, attraverso un percorso che va dagli anni Trenta ai nostri giorni, mettendo in luce alcune delle firme, dei brand e degli oggetti più rappresentativi.
“Con questa mostra", ha detto Elettra La Duca, direttrice dell'Istituto Italiano di Cultura di Washington, "celebriamo due eccellenze del nostro patrimonio culturale per le quali l'Italia è famosa nel mondo, in particolare negli Stati Uniti. La varietà gastronomica del nostro Paese si riflette nella realizzazione di oggetti di design creativi, capaci di stupire per originalità ed eleganza senza sacrificare la funzionalità”.
In "Il gusto del design italiano" si trovano esposti pezzi iconici - che hanno fatto la storia della preparazione e della presentazione del cibo e che continuano a essere indissolubilmente legati all'immaginario collettivo del rito della tavola - accanto ad altri, che segnano un'evoluzione dal punto di vista tecnologico oltre che del percepito sociale, portando ai visitatori una selezione di realizzazioni che fa luce non solo sulle soluzioni innovative ma, soprattutto, sul design come disciplina rappresentativa di un'epoca, di un mutamento di abitudini, di valori e di attribuzione di significato.
Si comprende come questa evoluzione veda negli anni'90 il design italiano al centro di una rivisitazione dei piccoli elettrodomestici, come macchine per espresso, toaster e frullatori.
Dai piccoli accessori per la mise en place agli strumenti professionali per la preparazione, ogni pezzo esposto nella mostra riflette la maestria e il senso formale distintivo del design italiano, che mette insieme funzionalità ed estetica, innovazione tecnologica e bellezza.
Dall'iconico spremiagrumi Juicy Salif di Philippe Starck per Alessi del 1990 alla grattugia dalle linee sinuose Forma di Zaha Hadid per Alessi del 2021, al Toast di Gae Aulenti per Trabodel 1997, finoal Matarél di Matteo Ragni in vetro trasparente borosilicato del 2017, passando per le posate Conca di Gio Ponti prodotte da Sambonet a partire dal 1955.
“I processi che riguardano la preparazione, il servire e il conservare il cibo", ha spiegato la curatrice Elisabetta Pisu, "sono sempre stati al centro della cultura italiana sin dal tempo dell'antica Roma, così come la ricerca tra funzionalità e stile. Questo ha fatto sì che artigiani e, in epoca più recente, designer e architetti abbiano dato vita a oggetti raffinati e tecnologici, mai creati prima, diventati pezzi iconici riconosciuti in tutto il mondo ed entrati a far parte della storia del design italiano”.
La curatrice Elisabetta Pisu - È una curatrice di design con una formazione in sociologia e in management culturale. Il suo ambito di ricerca è il design contemporaneo in relazione ai processi produttivi, alle valenze sociali e all'evoluzione dei nuovi linguaggi espressivi. Oggetti, ambienti e architetture sono al centro dei suoi interessi di studio, volti a indagare il ruolo mutevole del design nella società contemporanea. Nel 2016 fonda EP studio che si occupa di ideazione, organizzazione e curatela di mostre internazionali di design con particolare attenzione alla diffusione e promozione del made in Italy. Ha collaborato con importanti istituzioni culturali e curato mostre in prestigiosi musei, tra i quali: Istituto italiano di cultura di Copenaghen, Istituto Italiano di Cultura di Abu Dhabi, Craft + Design Centre a Canberra (Australia), Design Museum Gent (Belgio), Cube Design Museum (Olanda), Design Museum Holon (Israele), Museum of Craft and Design (San Francisco, USA), MODA - Museum of Design Atlanta (Atlanta, USA), L. A. Mayer Museumfor Islamic Art (Israele), COD - Center for Openness and Dialogue (Albania).
In "Il gusto del design italiano" si trovano esposti pezzi iconici - che hanno fatto la storia della preparazione e della presentazione del cibo e che continuano a essere indissolubilmente legati all'immaginario collettivo del rito della tavola - accanto ad altri, che segnano un'evoluzione dal punto di vista tecnologico oltre che del percepito sociale, portando ai visitatori una selezione di realizzazioni che fa luce non solo sulle soluzioni innovative ma, soprattutto, sul design come disciplina rappresentativa di un'epoca, di un mutamento di abitudini, di valori e di attribuzione di significato.
Si comprende come questa evoluzione veda negli anni'90 il design italiano al centro di una rivisitazione dei piccoli elettrodomestici, come macchine per espresso, toaster e frullatori.
Dai piccoli accessori per la mise en place agli strumenti professionali per la preparazione, ogni pezzo esposto nella mostra riflette la maestria e il senso formale distintivo del design italiano, che mette insieme funzionalità ed estetica, innovazione tecnologica e bellezza.
Dall'iconico spremiagrumi Juicy Salif di Philippe Starck per Alessi del 1990 alla grattugia dalle linee sinuose Forma di Zaha Hadid per Alessi del 2021, al Toast di Gae Aulenti per Trabodel 1997, finoal Matarél di Matteo Ragni in vetro trasparente borosilicato del 2017, passando per le posate Conca di Gio Ponti prodotte da Sambonet a partire dal 1955.
“I processi che riguardano la preparazione, il servire e il conservare il cibo", ha spiegato la curatrice Elisabetta Pisu, "sono sempre stati al centro della cultura italiana sin dal tempo dell'antica Roma, così come la ricerca tra funzionalità e stile. Questo ha fatto sì che artigiani e, in epoca più recente, designer e architetti abbiano dato vita a oggetti raffinati e tecnologici, mai creati prima, diventati pezzi iconici riconosciuti in tutto il mondo ed entrati a far parte della storia del design italiano”.
La curatrice Elisabetta Pisu - È una curatrice di design con una formazione in sociologia e in management culturale. Il suo ambito di ricerca è il design contemporaneo in relazione ai processi produttivi, alle valenze sociali e all'evoluzione dei nuovi linguaggi espressivi. Oggetti, ambienti e architetture sono al centro dei suoi interessi di studio, volti a indagare il ruolo mutevole del design nella società contemporanea. Nel 2016 fonda EP studio che si occupa di ideazione, organizzazione e curatela di mostre internazionali di design con particolare attenzione alla diffusione e promozione del made in Italy. Ha collaborato con importanti istituzioni culturali e curato mostre in prestigiosi musei, tra i quali: Istituto italiano di cultura di Copenaghen, Istituto Italiano di Cultura di Abu Dhabi, Craft + Design Centre a Canberra (Australia), Design Museum Gent (Belgio), Cube Design Museum (Olanda), Design Museum Holon (Israele), Museum of Craft and Design (San Francisco, USA), MODA - Museum of Design Atlanta (Atlanta, USA), L. A. Mayer Museumfor Islamic Art (Israele), COD - Center for Openness and Dialogue (Albania).
Fonte: Ambasciata














