19 Luglio 2025
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Governo Meloni: Trieste come terminale europeo della “Via del Cotone”

15-07-2025 18:00 - Economia
GD - Trieste, 15 lug. 25 - Il porto di Trieste come terminale italiano ed europeo del corridoio commerciale Imec, ossia la Via del Cotone, il cui obiettivo è collegare l’India al Mediterraneo, passando per Emirati Arabi, Arabia Saudita e Israele. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha annunciato un grande evento internazionale per candidare lo scalo giuliano come principale gateway europeo della cosiddetta Via del Cotone. E su questa linea si è posto pure l’ambasciatore Francesco Maria Talò, già consigliere diplomatico di Giorgia Meloni, da poco nominato inviato speciale dell’Italia per l’Imec.
In una intervista al quotidiano "Il Piccolo" di Trieste, l'amb. Talò ha conferma la conferenza internazionale programmata per l’autunno, organizzata per “valorizzare il potenziale economico e infrastrutturale del sistema Trieste, anche come snodo fondamentale del futuro corridoio Imec. Presenteremo le potenzialità del porto e del sistema logistico regionale a imprenditori ed esponenti di governo internazionali, inclusa l’Unione europea”.
La posizione di Roma è chiara: “L’Italia ritiene che Trieste sia l’approdo europeo ideale per il corridoio. È una candidatura eccellente: il porto più settentrionale del Mediterraneo, quello meglio collegato con l’Europa centro-orientale”.
L'amb. Talò è un convinto sostenitore della prospettiva tracciata al G20 di Nuova Delhi nel 2023: “Imec significa per noi accesso all’indo-pacifico, l’area con il maggior potenziale commerciale e produttivo del mondo. Ma non ci sono solo le merci. Penso all’energia e ai cavi dati”.
Restano però le molte incognite geopolitiche e trasportistiche, ma l'amb. Talò ritiene che, davanti alla distruzione di Gaza, allo scontro Israele-Iran e ai bombardamenti degli Houthi, “l’Imec può diventare un’opportunità per risolvere le crisi politiche. Non possiamo attendere la pace universale per muoverci. Fra India e Golfo le relazioni sono partite e ci sono i rapporti forti tra Emirati e Israele. Va risolto il nodo dell’Arabia saudita. L’Imec non è la soluzione, ma può aiutare e chissà che un domani non vada a beneficiare i palestinesi”.
Per quanto riguarda la reale praticabilità di un corridoio ancora da costruire sul piano delle infrastrutture, il diplomatico ha spiegato che “il dubbio va coltivato, ma tecnici competenti dicono che l’Imec taglierà costi e tempi. Ciò va approfondito seriamente e a Bruxelles questo si sta facendo. Suez continuerà a rimanere la via privilegiata. Resta però la necessità di ridondanza e ci saranno merci che potranno avere convenienza dall’Imec: quelle con maggiore valore aggiunto e di minore peso”.

Fonte: Redazione
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