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"Giornata dell'Europa": messaggio Mattarella e Capi di Stato europei

08-05-2021 19:11 - Europa
Presidente Sergio Mattarella Presidente Sergio Mattarella
GD - Roma, 8 mag. 21 - «Abbiamo bisogno di un'Unione Europea forte ed efficace, un'Unione Europea che sia leader globale nella transizione verso uno sviluppo sostenibile, climaticamente neutrale e trainato dal digitale. Occorre un'Unione Europea nella quale ci possiamo tutti identificare, certi di aver fatto tutto il possibile a beneficio delle generazioni future. Insieme possiamo raggiungere quest'obiettivo». È un passaggio della lettera ai cittadini europei firmata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, insieme ad altri Capi di Stato europei, in occasione della «Giornata dell'Europa».
Una lettera in cui, tra l'altro, viene sottolineato come per la seconda volta si festeggi questo giorno «in circostanze molto differenti da quelle degli anni passati. Potrebbe sembrare che nella situazione attuale non ci sia tempo sufficiente per una discussione approfondita sul futuro dell'Europa. Al contrario, la pandemia di Covid-19 ci ha ricordato ciò che è veramente importante nelle nostre vite: la nostra salute, il nostro rapporto con la natura, le nostre relazioni con gli altri esseri umani, la reciproca solidarietà e la collaborazione. Essa ha sollevato degli interrogativi sul modo in cui viviamo le nostre vite. Ha mostrato i punti di forza dell'integrazione europea, così come le sue debolezze. Di tutto ciò è necessario parlare».
Questo il testo integrale della lettera.
«In occasione della Giornata dell’Europa vorremmo estendere i nostri più sentiti auguri a tutti i cittadini europei. Questa Giornata dell’Europa è speciale. Per il secondo anno di fila, è celebrata in circostanze complesse a causa della pandemia di Covid-19. Siamo vicini a tutti coloro che ne hanno sofferto.
La Giornata dell’Europa di quest’anno è speciale anche perché segna l’avvio della Conferenza sul Futuro dell’Europa. Facciamo appello a tutti i cittadini dell’UE affinché colgano questa occasione unica per plasmare il nostro comune futuro.
Questo dialogo sul futuro dell’Europa si svolge in circostanze molto differenti da quelle degli anni passati. Potrebbe sembrare che nella situazione attuale non ci sia tempo sufficiente per una discussione approfondita sul futuro dell’Europa. Al contrario, la pandemia di Covid-19 ci ha ricordato ciò che è veramente importante nelle nostre vite: la nostra salute, il nostro rapporto con la natura, le nostre relazioni con gli altri esseri umani, la reciproca solidarietà e la collaborazione. Essa ha sollevato degli interrogativi sul modo in cui viviamo le nostre vite. Ha mostrato i punti di forza dell’integrazione europea, così come le sue debolezze. Di tutto ciò è necessario parlare.
Le sfide che ci si pongono come europei sono molteplici: dall’affrontare la crisi climatica e dalla creazione di economie verdi, in un contesto che rende necessario bilanciare la crescente competizione tra gli attori globali, alla trasformazione digitale delle nostre società. Avremo bisogno di sviluppare nuovi metodi e nuove soluzioni.
Come democrazie la nostra forza consiste nel coinvolgere le molte voci presenti nelle nostre società per identificare il percorso migliore da intraprendere. Quante più persone parteciperanno a una discussione ampia e aperta, tanto meglio sarà per la nostra Unione.
Il progetto europeo non ha precedenti nella storia. Sono passati 70 anni dalla firma del Trattato istitutivo della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio e 64 dalla nascita a Roma della Comunità Europea. A quel tempo i leader europei trovarono soluzioni per unire un’Europa devastata dalla guerra. Trent’anni fa l’Est e l’Ovest dell’Europa hanno iniziato a connettersi più strettamente. Paesi molto diversi si sono uniti per formare l’Unione Europea. Ciascun Paese ha le proprie esperienze storiche e sente il peso del proprio passato, con il quale fare i conti da solo e nel rapporto con altri Paesi.
Il progetto europeo è un progetto di pace e riconciliazione. Lo è stato fin dalla sua concezione, e rimane tale oggi. Sosteniamo una comune visione strategica per l’Europa, un’Europa nella sua interezza, libera, unita e in pace.
Tutti i principi fondamentali dell’integrazione europea restano assolutamente
rilevanti al giorno d’oggi: libertà, uguaglianza, rispetto dei diritti umani, Stato di diritto e libertà di espressione, solidarietà, democrazia e lealtà tra gli Stati membri.
Come possiamo assicurare collettivamente che questi principi fondanti
dell’integrazione europea restino rilevanti per il futuro? Nonostante l’Unione Europea a volte sembri mal equipaggiata per far fronte alle molte sfide emerse nell’ultimo decennio – dalla crisi economica e finanziaria alle sfide nel perseguire un sistema migratorio europeo giusto ed equo sino all’attuale
pandemia – siamo ben consapevoli che sarebbe molto più difficile per ciascuno di noi se fossimo da soli. Come possiamo rafforzare al meglio cooperazione e solidarietà europee e garantirci un’uscita da questa crisi sanitaria che ci renda più resilienti in vista di sfide future?
Abbiamo bisogno di un’Unione Europea forte ed efficace, un’Unione Europea che sia leader globale nella transizione verso uno sviluppo sostenibile, climaticamente neutrale e trainato dal digitale. Occorre un’Unione Europea nella quale ci possiamo tutti identificare, certi di aver fatto tutto il possibile a beneficio delle generazioni future. Insieme possiamo raggiungere quest’obiettivo.
La Conferenza sul Futuro dell’Europa sarà un’opportunità per parlare apertamente di Unione Europea e per ascoltare i nostri concittadini, soprattutto i più giovani. Essa crea uno spazio di dialogo, dibattito e discussione su quel che ci aspettiamo dall’UE domani e su come possiamo contribuirvi oggi.
Dobbiamo pensare al nostro futuro comune; per questo vi invitiamo a unirvi alla discussione e a trovare insieme il percorso da seguire».

La lettera è firmata da Borut Pahor, presidente della Repubblica di Slovenia; Alexander Van der Bellen, presidente Federale della Repubblica d'Austria; Rumen Radev, presidente della Repubblica di Bulgaria; Zoran Milanović, presidente della Repubblica di Croazia; Nicos Anastasiades, presidente della Repubblica di Cipro; Miloš Zeman, presidente della Repubblica Ceca; Kersti Kaljulaid, presidente della Repubblica di Estonia; Sauli Niinistö, presidente della Repubblica di Finlandia; Emmanuel Macron, presidente della Repubblica Francese; Frank-Walter Steinmeier, presidente della Repubblica Federale di Germania; Katerina Sakelloropoulou, presidente della Repubblica Ellenica; János Áder, presidente della Repubblica d'Ungheria; Michael D. Higgins, presidente d'Irlanda; Sergio Mattarella, presidente della Repubblica Italiana; Elgis Levits, presidente della Repubblica di Lettonia; Gitanas Nausėda, presidente della Repubblica di Lituania; George Vella, presidente della Repubblica di Malta; Andrzej Duda, presidente della Repubblica di Polonia; Marcelo Rebelo de Sousa, presidente della Repubblica Portoghese; Klaus Iohannis, presidente di Romania; Zuzana Čaputová, presidente della Repubblica Slovacca.


Fonte: Quirinale
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