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Festival Diplomazia: al centro del confronto il Green Deal Europeo

26-10-2020 12:40 - Europa
GD - Roma, 26 ott. 20 – Il Green Deal Europeo è stato al centro di uno dei molti webinar del Festival della Diplomazia. “Con questa crisi siamo in un territorio inesplorato ed è molto difficile trovare la giusta direzione”. Ha detto Donato Speroni, editorial manager di ASviS. “L’European Green Deal è stato lanciato dalla nuova presidenza della Commissione europea a luglio 2016, presentando le linee guida della sua politica per i successivi cinque anni”, ha proseguito.
“Voglio ricordare solo un passaggio di quel discorso di Ursula Von der Leyen ‘L’UE deve guidare la transizione verso un pianeta in salute e il nuovo mondo digitale, ma può riuscirci solo con la collaborazione e aggiornando il mercato della nostra economia sociale affinché si adatti alle nuove ambizioni’”. Speroni, introducendo l’incontro, ha sottolineato come “il Green Deal sia stata la prima delle ambizioni indicate in quel frangente dalla presidente della Commissione europea”.
Da parte sua Carlo Corazza, capo dell’Ufficio Informazioni del Parlamento Europeo, ha spiegato che “quella sul Green Deal è una strategia ampia e non dedicata solo al cambiamento climatico”. Poi ha posto in evidenza come il tema riguardi anche una nuova “strategia industriale”. Ricordando il discorso di Ursula Von der Leyen sullo stato dell’Unione, Corazza ha aggiunto che l’UE ha fatto tutto per centrare il bersaglio: “Ha gli obiettivi, ha i fondi da investire, sia pubblici che privati, il quadro legislativo, il mercato interno e la diplomazia”.
Per quanto riguarda gli obiettivi, Corazza ha ricordato che il Parlamento Europeo sia ancora più ambizioso della Commissione: “Von der Leyen aveva indicato il 55% di riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2030 e la neutralità climatica nel 2050, l’Eurocamera era arrivato al 60%”.
Nel suo intervento al Festival della Diplomazia, Daria Ciriaci, head of european affairs di Cassa Depositi e Prestiti Roma, ha riconosciuto che “non potevamo immaginare che una delle iniziative principali della nuova Commissione Europea sarebbe diventata ancora più centrale in pochi mesi”.
Ed ha aggiunto rilevando che “dobbiamo trovare il giusto equilibro tra una visione così strategica, cioè un’economia più ‘verde’, e le necessità finanziarie attuali di imprese e famiglie”, ha proseguito, auspicando che “i target ambienti siano più facili da valutare per evitare processi di approvazione complessi e che potrebbero rallentare la loro attuazione, e quindi l’impatto sui territori”, ha concluso Ciriaci.


Fonte: Redazione
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