Farnesina pubblica un volume sul negoziato per gli Accordi di Osimo
07-12-2025 10:19 - Ambasciate
GD - Roma, 7 dic. 25 - In occasione del cinquantesimo anniversario del Trattato di Osimo, il Ministero degli Affari Esteri ha pubblicato il volume "Documenti sulla pace adriatica. Il negoziato per gli accordi di Osimo nelle carte della diplomazia italiana" che raccoglie le carte relative a questo complesso negoziato. Il libro è stato curato dal prof. Massimo Bucarelli, storico delle relazioni internazionali, e dal prof. Arrigo Bonifacio, docente all'Università di Udine. L'opera ripercorre i passaggi del braccio di ferro diplomatico che ha portato alla firma degli Accordi di Osimo.
Il volume, che fa parte della collana dei Documenti sulla Politica Internazionale dell'Italia edita dal Ministero degli Affari Esteri, è disponibile gratuitamente in versione digitale sul sito dedicato "Politica estera e Storia" (https://www.farnesina.ipzs.it/).
L'opera presenta una selezione di documenti inediti conservati nell'Archivio Storico Diplomatico del Ministero degli Affari Esteri. Questa documentazione permette di ricostruire i passaggi fondamentali e le criticità di una trattativa durata sette anni, fino al 1975, che impegnò Roma e Belgrado a chiudere le controversie ereditate dalla Seconda guerra mondiale e a voltare pagina nella storia delle relazioni tra i due Paesi.
Tra i diplomatici italiani che emergono dall'analisi dei documenti vi è Gian Luigi Milesi Ferretti (Vice Direttore degli Affari Politici, Capo Delegazione italiana presso il Comitato Misto Minoranze) che fu il principale negoziatore tecnico italiano nella fase iniziale e intermedia a partire dal 1968. Insieme a lui, Folco Trabalza (Ambasciatore italiano a Belgrado) che fece parte del "Gruppo a Quattro" istituito per proseguire le conversazioni esplorative dopo l'incontro di Venezia del 1971. Inoltre vi sono Roberto Gaja e Roberto Ducci che, in qualità di Segretario Generale e Direttore Generale degli Affari Politici, furono figure chiave, supervisionando e orientando i negoziati.
Il volume permette di capire quanto fu complessa la trattativa. I documenti rivelano che l'Italia decise di procedere a un negoziato globale nel timore che la dottrina di Breznev della sovranità limitata sconfinasse fino alla vicina Jugoslavia. Ciò che emerge è che l'Italia ottenne qualcosa in cambio sul piano della realpolitik, in quanto Osimo divenne "il segno di una nuova era di collaborazione multilaterale", e cessò di evocare una sconfitta.
Gli accordi di Osimo (firmati il 10 novembre 1975) permisero di dare soluzione alla questione chiave della sistemazione della frontiera italo-jugoslava sulla base del principio che "un confine sicuro è quello con un paese amico".
“Documenti sulla pace adriatica. Il negoziato per gli accordi di Osimo nelle carte della diplomazia italiana”, a cura di Massimo Bucarelli, MAECI Edizioni, Roma, 2025, pp. 191.
Fonte: Stefano Baldi
Il volume, che fa parte della collana dei Documenti sulla Politica Internazionale dell'Italia edita dal Ministero degli Affari Esteri, è disponibile gratuitamente in versione digitale sul sito dedicato "Politica estera e Storia" (https://www.farnesina.ipzs.it/).
L'opera presenta una selezione di documenti inediti conservati nell'Archivio Storico Diplomatico del Ministero degli Affari Esteri. Questa documentazione permette di ricostruire i passaggi fondamentali e le criticità di una trattativa durata sette anni, fino al 1975, che impegnò Roma e Belgrado a chiudere le controversie ereditate dalla Seconda guerra mondiale e a voltare pagina nella storia delle relazioni tra i due Paesi.
Tra i diplomatici italiani che emergono dall'analisi dei documenti vi è Gian Luigi Milesi Ferretti (Vice Direttore degli Affari Politici, Capo Delegazione italiana presso il Comitato Misto Minoranze) che fu il principale negoziatore tecnico italiano nella fase iniziale e intermedia a partire dal 1968. Insieme a lui, Folco Trabalza (Ambasciatore italiano a Belgrado) che fece parte del "Gruppo a Quattro" istituito per proseguire le conversazioni esplorative dopo l'incontro di Venezia del 1971. Inoltre vi sono Roberto Gaja e Roberto Ducci che, in qualità di Segretario Generale e Direttore Generale degli Affari Politici, furono figure chiave, supervisionando e orientando i negoziati.
Il volume permette di capire quanto fu complessa la trattativa. I documenti rivelano che l'Italia decise di procedere a un negoziato globale nel timore che la dottrina di Breznev della sovranità limitata sconfinasse fino alla vicina Jugoslavia. Ciò che emerge è che l'Italia ottenne qualcosa in cambio sul piano della realpolitik, in quanto Osimo divenne "il segno di una nuova era di collaborazione multilaterale", e cessò di evocare una sconfitta.
Gli accordi di Osimo (firmati il 10 novembre 1975) permisero di dare soluzione alla questione chiave della sistemazione della frontiera italo-jugoslava sulla base del principio che "un confine sicuro è quello con un paese amico".
“Documenti sulla pace adriatica. Il negoziato per gli accordi di Osimo nelle carte della diplomazia italiana”, a cura di Massimo Bucarelli, MAECI Edizioni, Roma, 2025, pp. 191.
Fonte: Stefano Baldi
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