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FAO-WFP: fame acuta cresce vertiginosamente in 20 Paesi

23-03-2021 16:25 - Economia
Photo: ©FAO/Stefanie Glinski Photo: ©FAO/Stefanie Glinski
GD - Roma, 23 mar. 21 - Nei prossimi mesi la fame acuta è destinata ad aumentare vertiginosamente in oltre 20 paesi se non saranno intensificati al più presto gli aiuti. A lanciare l'allarme è un nuovo rapporto pubblicato in data odierna dalla FAO Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) e dal WFP Programma alimentare mondiale.
In cima alla lista del rapporto "Hunger Hotspots", dedicato ai punti di crisi della fame, vi sono Yemen, Sud Sudan e Nigeria settentrionale, paesi esposti a livelli catastrofici di fame acuta. In alcune aree del Sud Sudan e dello Yemen, le famiglie sono a serio rischio, o già sull'orlo, di morire di fame.
Benché la maggior parte dei paesi indicati sia in Africa, la fame acuta è destinata ad aumentare notevolmente nella maggior parte delle regioni del mondo, dall'Afghanistan in Asia alla Siria e al Libano in Medio Oriente fino a Haiti in America Latina e Caraibi.
Sono già oltre 34 milioni le persone che, in tutto il mondo, sono alle prese con livelli di emergenza di fame acuta (IPC4), ossia che si trovano a un passo dalla morte per fame.
"Le dimensioni della sofferenza sono allarmanti. A ciascuno di noi spetta l'onere di agire immediatamente e rapidamente per salvare vite umane, tutelare i mezzi di sussistenza e impedire il peggio" ha dichiarato il Direttore Generale della FAO, QU Dongyu.
"In molte regioni la stagione della semina è appena iniziata o sta per iniziare. La nostra è una corsa contro il tempo: non dobbiamo lasciarci sfuggire l'opportunità di proteggere, stabilizzare e persino, ove possibile, accrescere la produzione alimentare locale," ha esortato Qu.
"Davanti ai nostri occhi si sta dispiegando una vera e propria tragedia. Scatenata dai conflitti, alimentata dagli shock climatici e dalla pandemia Covid-19, la carestia sta bussando alla porta di milioni di famiglie," ha ricordato il Direttore esecutivo del WFP, David Beasley.
"Per impedire a milioni di persone di morire di fame abbiamo bisogno di tre cose: i conflitti armati devono cessare, dobbiamo essere autorizzati a raggiungere le comunità vulnerabili per fornire loro aiuti di primo soccorso e, soprattutto, dobbiamo raccogliere dai donatori la cifra di 5,5 miliardi di USD necessaria quest'anno," ha aggiunto.
Conflitti e Covid-19 tra i fattori determinanti dell'insicurezza alimentare acuta - Uno o una combinazione dei seguenti fattori si trova all'origine del previsto incremento dell'insicurezza alimentare acuta nei 20 punti critici della fame nel periodo compreso tra marzo e luglio 2021.
• I conflitti o altre forme di violenza possono protrarsi o hanno buone probabilità di intensificarsi in alcune parti di Afghanistan, Etiopia, Mozambico settentrionale, Nigeria settentrionale, Repubblica centrafricana, Sahel centrale, Somalia, Sudan e Sud Sudan.
• La pandemia Covid-19 continuerà a colpire numerosi paesi del mondo, lasciandoli estremamente vulnerabili agli shock economici. L'America Latina è la regione maggiormente colpita dalla crisi economica e quella in cui la ripresa sarà più lenta. In Medio Oriente, Yemen, Siria e Libano sono pesantemente interessati da una rapida svalutazione della moneta e da un'inflazione schizzata alle stelle.
• Gli eventi meteorologici estremi e le influenze de La Niña sul tempo atmosferico proseguiranno presumibilmente per tutto aprile e maggio, gettando nella morsa della fame varie regioni del mondo, dall'Afghanistan al Madagascar fino al Corno d'Africa.
• Le invasioni di locuste del deserto nell'Africa orientale e lungo la Costa del Mar Rosso rimangono fonte di preoccupazione. Nell'Africa meridionale, in parti di Angola, Botswana, Namibia, Zambia e Zimbabwe, le locuste migratorie minacciano di distruggere i raccolti estivi.
· In alcuni Paesi, un accesso sempre più ristretto agli interventi intesi a prestare soccorso ai bisognosi ha peggiorato le cose.
Necessari interventi urgenti e proporzionati per evitare la fame e il rischio di carestia
Il rapporto raccomanda azioni incisive nel breve termine in ciascun punto critico della fame, per rispondere alle esigenze attuali e future.
Tali azioni vanno da un incremento dell'assistenza alimentare e nutrizionale alla distribuzione di sementi resistenti alla siccità, dal trattamento e vaccinazione del bestiame al lancio di programmi che offrono denaro in cambio di lavoro, dal risanamento delle strutture di recupero delle acque all'aumento delle opportunità di reddito per le comunità vulnerabili.
La produzione agricola è possibile ed essenziale, soprattutto dove l'accesso è limitato e le persone devono fare ancor maggiore affidamento sulla produzione locale.
All'inizio del mese, FAO e WFP hanno chiesto donazioni per un ammontare di 5,5 miliardi di USD per intensificare rapidamente le azioni e prevenire la carestia attraverso una combinazione di interventi di assistenza alimentare umanitaria, finanziamenti in contanti e azioni di emergenza a sostegno della sussistenza.
I punti critici della fame in primo piano - È nel Sud Sudan, nello Yemen e nella Nigeria settentrionale che vivono le persone più a rischio di un'insicurezza alimentare acuta che appare in crescita e destinata a raggiungere livelli pericolosamente elevati. Nel Burkina Faso, la sicurezza alimentare è leggermente migliorata dallo scorso ottobre, ma la situazione è ancora molto preoccupante.
Nel Sud Sudan, in alcune aree dello Stato di Jonglei, già lo scorso ottobre e novembre la popolazione era probabilmente alle prese con la carestia e non vi sono spiragli che fanno prevedere un miglioramento della situazione durante la stagione meno produttiva di aprile-luglio. La FAO e il WFP esortano la comunità internazionale ad agire tempestivamente e con un proporzionato dispiego di mezzi per interrompere un ciclo probabilmente ampio di fame e di morte, nonché un assoluto crollo dei mezzi di sostentamento in queste zone.
Si calcola che più di 7 milioni di persone nel Sud Sudan precipiteranno in una fase critica o peggiore di insicurezza alimentare acuta, comprese tra queste oltre 100 000 persone che saranno esposte a una catastrofica mancanza di cibo (fase IPC5) nel periodo aprile-luglio; rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, si parla di un aumento di 700 000 persone.
Nello Yemen è probabile che la spirale di violenza e la crisi economica persistano nei prossimi mesi, così come non si prevede che vengano meno le gravi interruzioni della risposta umanitaria.
Si stima che nei governatorati di Al Jawf, Amran e Hajjah il numero di persone che versano in uno stato di insicurezza alimentare di livello catastrofico sia triplicato, raggiungendo nel giugno 2021 la cifra di 47 000 persone, in aumento rispetto alle 16 000 persone registrate nel periodo ottobre-dicembre 2020.
La prospettiva della fame nello Yemen si sta concretizzando per una parte di popolazione già estremamente a rischio, affetta da grave malnutrizione ed esposta al rischio di sfollamento, tra l'altro in uno scenario di deterioramento della situazione economica.
Nel complesso, si prevede che entro il mese di giugno 2021 più di 16 milioni di yemeniti saranno interessati da alti livelli di insicurezza alimentare acuta, il che equivale a un aumento di circa 3 milioni dalla fine dello scorso anno.
Nella Nigeria settentrionale dominata dalle ostilità, le prospettive di una stagione poco produttiva nel periodo compreso tra giugno e agosto indicano che il numero di persone esposte a un livello di insicurezza alimentare acuta di tipo emergenziale è destinato quasi a raddoppiare rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, fino a superare la cifra di 1,2 milioni. Senza un'azione di intensificazione degli aiuti sotto forma di cibo e di sostentamento, nei prossimi sei mesi l'insicurezza alimentare e nutrizionale è destinata a crescere vertiginosamente nella Nigeria settentrionale, colpendo approssimativamente 13 milioni di persone.
In Burkina Faso si è assistito a un leggero miglioramento della sicurezza alimentare a partire dal giugno 2020, grazie a una buona stagione agricola, che ha consentito di sfamare anche le popolazioni stanziate nelle zone più remote, in precedenza inaccessibili, del paese. Ma la situazione rimane estremamente preoccupante, al punto da richiedere un attento monitoraggio, dal momento che la violenza continuerà a spingere la popolazione nell'insicurezza alimentare acuta.
Si ritiene che circa 2,7 milioni di persone in questo paese dell'Africa occidentale saranno esposte all'insicurezza alimentare acuta tra giugno e agosto 2021, in netto incremento rispetto ai 700 000 individui registrati nel 2019, prima del progressivo aumento della violenza in questo paese dell'Africa occidentale.
Tra gli altri paesi inclusi dal rapporto nel novero dei peggiori punti critici della fame, ossia in cui la fame grave risulta in aumento, vi sono Afghanistan, Etiopia, Haiti, Repubblica democratica del Congo, Siria e Sudan.


Fonte: FAO
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