Estonia: parla amb. Catani su presenza italiana nel Paese e geopolitica
27-09-2024 16:22 - Ambasciate
GD – Tallinn, 27 set. 24 – Una esauriente e interessante fotografia della presenza italiana in Estonia, ma anche una chiara panoramica sulle problematiche geopolitiche del Paese nell'attuale complessa situazione internazionale. Il direttore di "Report Difesa", Luca Tatarelli, in occasione di un suo tour nei Paesi Baltici, ha intervistato Stefano Catani, ambasciatore d'Italia in Estonia, per il quale “presenza nella NATO garantisce un'attenta vigilanza del Golfo di Finlandia, del Mar Baltico e dello spazio aereo tra San Pietroburgo e l'enclave di Kaliningrad”.
D.: Ci sono due date importanti per le relazioni tra l'Italia e l'Estonia: 1921 e 1991. In entrambe fummo protagonisti delle vicende storiche e politiche del Paese baltico. Oggi come l'Italia collabora con l'Estonia?
* Amb. Catani: «Il 26 gennaio 1921, l'Italia fu tra i primi Paesi a riconoscere la Repubblica d'Estonia che solo l'anno prima, con il Trattato di Tartu, aveva concluso una sanguinosa guerra per l'indipendenza, riuscendo ad affermarsi sulle soverchianti forze della Russia Sovietica.
Il rapporto tra i nostri due Paesi è rimasto saldo per tutta la durata del periodo interbellico, con l'apertura a Tallinn già nel febbraio 1921 di una nostra sede diplomatica e poi anche di un Istituto di Cultura, diretto per un periodo da Indro Montanelli.
Successivamente allo scoppio della Seconda Guerra mondiale, l'Italia non ha mai riconosciuto l'annessione dell'Estonia da parte dell'URSS, intervenuta nell'agosto del 1940, e per questa ragione ai diplomatici italiani accreditati nell'URSS era vietato recarsi nelle Repubbliche Baltiche.
Nel 1991 abbiamo ripreso il filo dei rapporti diplomatici, interrotto dall'annessione sovietica, riaprendo a Tallinn la nostra ambasciata e continuando da allora a rafforzare le nostre relazioni bilaterali, che hanno visto con l'entrata dell'Estonia nell'UE e nella NATO, di cui si è celebrato quest'anno il ventennale, il pieno allineamento tra i nostri due Paesi e il coronamento del sogno estone di tornare a fare parte della famiglia europea, libera e democratica.
Oggi i nostri due Paesi sono in prima linea nel sostenere l'Ucraina nella sua lotta contro l'aggressione russa e nel contrasto alle minacce che interessano la sicurezza dell'Area Euro-Atlantica».
D.: Sul sito della nostra Ambasciata a Tallinn c'è scritto: “L'Estonia è un partner UE e alleato NATO sempre più importante, crocevia tra le aree baltica e nordica, focalizzato sull'innovazione e pioniere nel digitale”. La presenza molto forte dell'Alleanza Atlantica e chiaramente anche dell'Unione Europea funge da prevenzione del primo “fianco Est”?
* Amb. Catani: «Da parte estone non è raro sentire che, se nel 2004 non avessero colto la “finestra di opportunità” che si era aperta per loro, oggi sarebbero in una situazione simile a quella dell'Ucraina.
La partecipazione all'Alleanza Atlantica è per Tallinn una indubbia garanzia di stabilità e sicurezza e d'altro canto la presenza dell'Estonia nella NATO garantisce una attenta vigilanza del Golfo di Finlandia, del Mar Baltico e dello spazio aereo tra San Pietroburgo e l'enclave di Kaliningrad.
Come Italia siamo stati presenti in questi ultimi mesi sia con asset navali, le nostre unità militari “Antonio Marceglia” e “Luigi Rizzo” hanno fatto sosta a Tallinn rispettivamente nel 2023 e 2024, che aerei gli F35 italiani sono stati stanziati nella base area di Ämari nel 2021, i primi ad essere schierati in Estonia per attività di Air Policing (circostanza rimasta impressa nella memoria degli Estoni) e altri assetti nazionali della Difesa Aerea vi torneranno il prossimo anno.
Inoltre, sull'e-Stato estone, il più digitalizzato d'Europa, vigila uno dei sistemi di cybersecurity tra i più avanzati, caratterizzato persino da un meccanismo di “disaster recovery” nazionale, nella forma di una “Data Embassy” collocata fisicamente in Lussemburgo.
A ciò si affianca la presenza a Tallinn del Cooperative Cyber Defence Centre of Excellence della NATO che, con le sue esercitazioni “Locked Shields” e “Crossed Sword”, tra le più avanzate e sofisticate al mondo, mira a incrementare la resilienza dell'Alleanza Atlantica e dei Paesi like-minded in tale dominio».
D.: Con i suoi colleghi presenti in Lituania e in Lettonia ci sono frequenti contatti per un monitoraggio sempre più stretto sull'area?
* Amb. Catani: «Sono certamente in contatto con i miei colleghi a Riga e Vilnius. L'Area Baltica sul piano securitario è fortemente interconnessa, come ha da ultimo dimostrato, lo scorso gennaio, il lancio dell'iniziativa della Baltic Defence Line, per la costruzione di una linea di fortificazioni al confine delle Repubbliche Baltiche con Russia e Bielorussia.
In questo stesso senso va letta l'apertura nel settembre 2023 dell'Ufficio dell'Addetto per la Difesa qui a Tallinn, competente per i tre Paesi baltici, ulteriore segno dell'attenzione e dell'impegno con cui il nostro Paese guarda a questa regione».
D.: Un'area che dal punto di vista geopolitico come potremmo definire?
* Amb. Catani: «L'Area Baltica geopoliticamente è stata e rimane un'area di frontiera. Al fiume Narva termina il mondo occidentale, legato ai valori della NATO e della UE. Con la recente adesione di Finlandia e Svezia alla NATO, il Baltico ha acquisito un rilievo fondamentale nello scacchiere geopolitico internazionale e l'area potrebbe acquisire una rilevanza ancora maggiore nei futuri assetti geopolitici tra Russia ed Occidente».
D.: Parliamo di diplomazia economica. Il porto di Tallinn è uno dei porti più importanti dell'area. Imprese italiane operano in Estonia o lo dovrebbero fare a breve? Che tipo di import ed export c'è già o potrebbe essere creato?
* Amb. Catani: «Secondo l'ultimo rilevamento sulla nostra presenza effettuato quest'anno, si registra una partecipazione italiana in 86 imprese di diritto locale. Nei servizi di informazione e comunicazione si concentra il 28,9% della presenza italiana, cui seguono le attività in ambito scientifico e tecnico (27,8%), il commercio all'ingrosso e al dettaglio (23%), le attività immobiliari (20,9%) e le attività finanziarie e assicurative (18,4%).
Riguardo all'interscambio commerciale nel 2023 ha per la prima volta sfiorato il miliardo di euro, in netto aumento rispetto agli anni precedenti.
Dal nostro Paese, l'Estonia importa prevalentemente macchinari, metalli, prodotti chimici, abbigliamento, pelli, prodotti alimentari e apparecchiature elettriche.
Dall'Estonia importiamo principalmente prodotti di legno, carta e apparecchiature informatiche».
D.: Ci sono ancora difficoltà da superare?
* Amb. Catani: «Non direi. L'Estonia ha un alto grado di apertura al commercio internazionale e sta cercando di rafforzare il sistema dell'istruzione, già ottimo, come testimoniato dalle classifiche OCSE, per allinearlo alle esigenze del mercato del lavoro.
I programmi per favorire la capacità innovativa delle imprese, l'incremento di valore aggiunto e per sostenere la creazione di cluster economici attorno a tecnologie chiave, in particolare quella dell'informazione e comunicazione, stanno venendo ampliati e incentivati.
Inoltre, anche in questo ambito, tra i suoi punti di forza c'è indubbiamente il digitale. L'Estonia si colloca al 1° posto nella classifica DESI (Digital Economy and Society Index) per il grado di digitalizzazione dei servizi pubblici, che ha raggiunto oramai il 99%.
La capillare diffusione di un'identità digitale, la possibilità di votare elettronicamente e l'uso di piattaforme digitali per la democrazia partecipativa ha permesso a Tallinn, non solo di semplificare e facilitare l'accesso ai servizi pubblici, ma anche di creare una governance digitale in grado di coinvolgere attivamente ipropri cittadini, i quali hanno una elevata fiducia verso il mondo digitale – basti pensare che alle elezioni politiche del 2023 il 51.1% dei voti è stato espresso online.
Questo sistema burocratico leggero ed agile trova la sua “punta di diamante” nei confronti degli investitori stranieri nella cosiddetta e-Residency, uno strumento che permette a imprenditori e professionisti di tutto il mondo di stabilire e gestire facilmente una base aziendale in Estonia, beneficiando dell'accesso ai servizi digitali e al mercato unico digitale dell'UE senza dovervisi recare fisicamente».
D.: Come Sistema Italia quali tipo di programmi si potrebbero utilizzare per un rafforzamento politico-economico dell'Estonia e dell'Area baltica?
* Amb. Catani: «Il sistema Italia può sicuramente fornire all'Estonia un ampio novero di eccellenze che spaziano dall'alimentare, all'abbigliamento, all'ingegneria fino al settore difesa.
In questo ultimo ambito il forte aumento delle spese, nel 2024 parliamo del 3,43% del PIL, con l'Estonia seconda solo alla Polonia all'interno della NATO, costituisce una finestra di opportunità per le aziende attive nel settore».
D.: Il Programma Esecutivo di cooperazione nei settori della cultura e dell'istruzione tra il nostro Governo e quello di Tallinn, per il periodo 2022-2026, cosa rappresenta nelle relazioni culturali e scientifiche tra i due Paesi?
* Amb. Catani: «Il programma rappresenta uno strumento attraverso il quale rafforzare i nostri già saldi legami culturali. Nel suo solco è stato da poco firmato un Memorandum of Understanding tra i Dipartimenti di Ingegneria spaziale della Sapienza Università di Roma e il Politecnico di Tallinn, entrambi impegnati nello sviluppo dei cosiddetti “nano-satelliti”.
Solo per citare alcune delle nostre iniziative in campo culturale, quest'anno come Ambasciata abbiamo promosso il cinema italiano, il design, con una mostra nell'ambito della prestigiosa Tallinn Design Week, la lingua italiana – alle celebrazioni per il 2 giugno ho insignito tre Professori del Dipartimento di italianistica dell'Università di Tallinn con le onorificenze loro conferite dal presidente della Repubblica – la musica – tra le altre cose, con le celebrazioni per il centenario di Giacomo Puccini – e a novembre celebreremo anche in Estonia, con una serie di attività organizzate di concerto con l'ICE, la cucina Italiana, durante la settimana che le è dedicata ogni anno. E stiamo già lavorando alla programmazione 2025.
Possiamo affermare in conclusione che l'Italia e ciò che è italiano piace e interessa molto anche a queste latitudini».
Luca Tatarelli
Direttore Responsabile di Report Difesa
Fonte: Report Difesa
D.: Ci sono due date importanti per le relazioni tra l'Italia e l'Estonia: 1921 e 1991. In entrambe fummo protagonisti delle vicende storiche e politiche del Paese baltico. Oggi come l'Italia collabora con l'Estonia?
* Amb. Catani: «Il 26 gennaio 1921, l'Italia fu tra i primi Paesi a riconoscere la Repubblica d'Estonia che solo l'anno prima, con il Trattato di Tartu, aveva concluso una sanguinosa guerra per l'indipendenza, riuscendo ad affermarsi sulle soverchianti forze della Russia Sovietica.
Il rapporto tra i nostri due Paesi è rimasto saldo per tutta la durata del periodo interbellico, con l'apertura a Tallinn già nel febbraio 1921 di una nostra sede diplomatica e poi anche di un Istituto di Cultura, diretto per un periodo da Indro Montanelli.
Successivamente allo scoppio della Seconda Guerra mondiale, l'Italia non ha mai riconosciuto l'annessione dell'Estonia da parte dell'URSS, intervenuta nell'agosto del 1940, e per questa ragione ai diplomatici italiani accreditati nell'URSS era vietato recarsi nelle Repubbliche Baltiche.
Nel 1991 abbiamo ripreso il filo dei rapporti diplomatici, interrotto dall'annessione sovietica, riaprendo a Tallinn la nostra ambasciata e continuando da allora a rafforzare le nostre relazioni bilaterali, che hanno visto con l'entrata dell'Estonia nell'UE e nella NATO, di cui si è celebrato quest'anno il ventennale, il pieno allineamento tra i nostri due Paesi e il coronamento del sogno estone di tornare a fare parte della famiglia europea, libera e democratica.
Oggi i nostri due Paesi sono in prima linea nel sostenere l'Ucraina nella sua lotta contro l'aggressione russa e nel contrasto alle minacce che interessano la sicurezza dell'Area Euro-Atlantica».
D.: Sul sito della nostra Ambasciata a Tallinn c'è scritto: “L'Estonia è un partner UE e alleato NATO sempre più importante, crocevia tra le aree baltica e nordica, focalizzato sull'innovazione e pioniere nel digitale”. La presenza molto forte dell'Alleanza Atlantica e chiaramente anche dell'Unione Europea funge da prevenzione del primo “fianco Est”?
* Amb. Catani: «Da parte estone non è raro sentire che, se nel 2004 non avessero colto la “finestra di opportunità” che si era aperta per loro, oggi sarebbero in una situazione simile a quella dell'Ucraina.
La partecipazione all'Alleanza Atlantica è per Tallinn una indubbia garanzia di stabilità e sicurezza e d'altro canto la presenza dell'Estonia nella NATO garantisce una attenta vigilanza del Golfo di Finlandia, del Mar Baltico e dello spazio aereo tra San Pietroburgo e l'enclave di Kaliningrad.
Come Italia siamo stati presenti in questi ultimi mesi sia con asset navali, le nostre unità militari “Antonio Marceglia” e “Luigi Rizzo” hanno fatto sosta a Tallinn rispettivamente nel 2023 e 2024, che aerei gli F35 italiani sono stati stanziati nella base area di Ämari nel 2021, i primi ad essere schierati in Estonia per attività di Air Policing (circostanza rimasta impressa nella memoria degli Estoni) e altri assetti nazionali della Difesa Aerea vi torneranno il prossimo anno.
Inoltre, sull'e-Stato estone, il più digitalizzato d'Europa, vigila uno dei sistemi di cybersecurity tra i più avanzati, caratterizzato persino da un meccanismo di “disaster recovery” nazionale, nella forma di una “Data Embassy” collocata fisicamente in Lussemburgo.
A ciò si affianca la presenza a Tallinn del Cooperative Cyber Defence Centre of Excellence della NATO che, con le sue esercitazioni “Locked Shields” e “Crossed Sword”, tra le più avanzate e sofisticate al mondo, mira a incrementare la resilienza dell'Alleanza Atlantica e dei Paesi like-minded in tale dominio».
D.: Con i suoi colleghi presenti in Lituania e in Lettonia ci sono frequenti contatti per un monitoraggio sempre più stretto sull'area?
* Amb. Catani: «Sono certamente in contatto con i miei colleghi a Riga e Vilnius. L'Area Baltica sul piano securitario è fortemente interconnessa, come ha da ultimo dimostrato, lo scorso gennaio, il lancio dell'iniziativa della Baltic Defence Line, per la costruzione di una linea di fortificazioni al confine delle Repubbliche Baltiche con Russia e Bielorussia.
In questo stesso senso va letta l'apertura nel settembre 2023 dell'Ufficio dell'Addetto per la Difesa qui a Tallinn, competente per i tre Paesi baltici, ulteriore segno dell'attenzione e dell'impegno con cui il nostro Paese guarda a questa regione».
D.: Un'area che dal punto di vista geopolitico come potremmo definire?
* Amb. Catani: «L'Area Baltica geopoliticamente è stata e rimane un'area di frontiera. Al fiume Narva termina il mondo occidentale, legato ai valori della NATO e della UE. Con la recente adesione di Finlandia e Svezia alla NATO, il Baltico ha acquisito un rilievo fondamentale nello scacchiere geopolitico internazionale e l'area potrebbe acquisire una rilevanza ancora maggiore nei futuri assetti geopolitici tra Russia ed Occidente».
D.: Parliamo di diplomazia economica. Il porto di Tallinn è uno dei porti più importanti dell'area. Imprese italiane operano in Estonia o lo dovrebbero fare a breve? Che tipo di import ed export c'è già o potrebbe essere creato?
* Amb. Catani: «Secondo l'ultimo rilevamento sulla nostra presenza effettuato quest'anno, si registra una partecipazione italiana in 86 imprese di diritto locale. Nei servizi di informazione e comunicazione si concentra il 28,9% della presenza italiana, cui seguono le attività in ambito scientifico e tecnico (27,8%), il commercio all'ingrosso e al dettaglio (23%), le attività immobiliari (20,9%) e le attività finanziarie e assicurative (18,4%).
Riguardo all'interscambio commerciale nel 2023 ha per la prima volta sfiorato il miliardo di euro, in netto aumento rispetto agli anni precedenti.
Dal nostro Paese, l'Estonia importa prevalentemente macchinari, metalli, prodotti chimici, abbigliamento, pelli, prodotti alimentari e apparecchiature elettriche.
Dall'Estonia importiamo principalmente prodotti di legno, carta e apparecchiature informatiche».
D.: Ci sono ancora difficoltà da superare?
* Amb. Catani: «Non direi. L'Estonia ha un alto grado di apertura al commercio internazionale e sta cercando di rafforzare il sistema dell'istruzione, già ottimo, come testimoniato dalle classifiche OCSE, per allinearlo alle esigenze del mercato del lavoro.
I programmi per favorire la capacità innovativa delle imprese, l'incremento di valore aggiunto e per sostenere la creazione di cluster economici attorno a tecnologie chiave, in particolare quella dell'informazione e comunicazione, stanno venendo ampliati e incentivati.
Inoltre, anche in questo ambito, tra i suoi punti di forza c'è indubbiamente il digitale. L'Estonia si colloca al 1° posto nella classifica DESI (Digital Economy and Society Index) per il grado di digitalizzazione dei servizi pubblici, che ha raggiunto oramai il 99%.
La capillare diffusione di un'identità digitale, la possibilità di votare elettronicamente e l'uso di piattaforme digitali per la democrazia partecipativa ha permesso a Tallinn, non solo di semplificare e facilitare l'accesso ai servizi pubblici, ma anche di creare una governance digitale in grado di coinvolgere attivamente ipropri cittadini, i quali hanno una elevata fiducia verso il mondo digitale – basti pensare che alle elezioni politiche del 2023 il 51.1% dei voti è stato espresso online.
Questo sistema burocratico leggero ed agile trova la sua “punta di diamante” nei confronti degli investitori stranieri nella cosiddetta e-Residency, uno strumento che permette a imprenditori e professionisti di tutto il mondo di stabilire e gestire facilmente una base aziendale in Estonia, beneficiando dell'accesso ai servizi digitali e al mercato unico digitale dell'UE senza dovervisi recare fisicamente».
D.: Come Sistema Italia quali tipo di programmi si potrebbero utilizzare per un rafforzamento politico-economico dell'Estonia e dell'Area baltica?
* Amb. Catani: «Il sistema Italia può sicuramente fornire all'Estonia un ampio novero di eccellenze che spaziano dall'alimentare, all'abbigliamento, all'ingegneria fino al settore difesa.
In questo ultimo ambito il forte aumento delle spese, nel 2024 parliamo del 3,43% del PIL, con l'Estonia seconda solo alla Polonia all'interno della NATO, costituisce una finestra di opportunità per le aziende attive nel settore».
D.: Il Programma Esecutivo di cooperazione nei settori della cultura e dell'istruzione tra il nostro Governo e quello di Tallinn, per il periodo 2022-2026, cosa rappresenta nelle relazioni culturali e scientifiche tra i due Paesi?
* Amb. Catani: «Il programma rappresenta uno strumento attraverso il quale rafforzare i nostri già saldi legami culturali. Nel suo solco è stato da poco firmato un Memorandum of Understanding tra i Dipartimenti di Ingegneria spaziale della Sapienza Università di Roma e il Politecnico di Tallinn, entrambi impegnati nello sviluppo dei cosiddetti “nano-satelliti”.
Solo per citare alcune delle nostre iniziative in campo culturale, quest'anno come Ambasciata abbiamo promosso il cinema italiano, il design, con una mostra nell'ambito della prestigiosa Tallinn Design Week, la lingua italiana – alle celebrazioni per il 2 giugno ho insignito tre Professori del Dipartimento di italianistica dell'Università di Tallinn con le onorificenze loro conferite dal presidente della Repubblica – la musica – tra le altre cose, con le celebrazioni per il centenario di Giacomo Puccini – e a novembre celebreremo anche in Estonia, con una serie di attività organizzate di concerto con l'ICE, la cucina Italiana, durante la settimana che le è dedicata ogni anno. E stiamo già lavorando alla programmazione 2025.
Possiamo affermare in conclusione che l'Italia e ciò che è italiano piace e interessa molto anche a queste latitudini».
Luca Tatarelli
Direttore Responsabile di Report Difesa
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Le foto sono di Luca Tatarelli
Fonte: Report Difesa