20 Aprile 2024
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Da USA ritornano in Italia 60 reperti trafugati, con pensiero a Ucraina

23-01-2023 18:36 - Arte, cultura, turismo
GD - Roma, 23 gen. 23 - Tornano in Italia circa 60 reperti archeologici trafugati illecitamente, da trafficanti internazionali e recuperati negli USA grazie al lavoro di squadra dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale TPC e il New York County District Attorney's Office. Non è mancato un pensiero ai danni che sta subendo il patrimonio culturale dell'Ucraina.
Tra le opere rimpatriate spiccano l'affresco pompeiano “Ercole fanciullo con serpente” (I secolo), una testa marmorea di Atena e una kylix a sfondo bianco. Soddisfatto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, intervenuto oggi alla presentazione dei reperti nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura, a Roma: “quello che avviene oggi è merito del Nucleo Tutela e Patrimonio dei Carabinieri, della magistratura italiana e della collaborazione efficace con gli Stati Uniti”, ha detto il ministro.
“L'articolo 9 della nostra Costituzione ci richiama all'importanza della tutela dei beni artistici e museali del patrimonio della nazione”, ha spiegato Sangiuliano, “perché tutelare non significa soltanto conservare e preservare ma anche evitare che il patrimonio possa essere depredato e finire in luoghi dove non dovrebbe essere”.
Il titolare del dicastero del Collegio Romano ha evidenziato che “abbiamo il dovere di garantire la certezza del diritto anche nell'ambito del traffico del patrimonio culturale. Bisogna far sì che le cose ritornino laddove sono state depredate. La certezza delle leggi internazionali è garanzia di coesistenza e civiltà”.
Ad intervenire durante l'evento anche Vincenzo Molinese, comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale TPC, il quale ha sottolineato come tale risultato sia dovuto al modello dell'Arma e alla collaborazione con magistratura e Stati Uniti: “Abbiamo messo a sistema tutta una serie di elementi raccolti in attività investigative complesse internazionali che via via ci consentono di individuare in maniera classica il possibile trafugamento all'estero di opere d'arte”.
Il comandante del TPC ha ricordato che “una razzia in Italia, purtroppo, è avvenuta e continua ad avvenire costantemente, da parte di trafficanti senza scrupoli, i quali si pongono poi nelle mani di broker internazionali del mercato dell'arte, che è un mercato ricchissimo. Si avvalgono anche di restauratori clandestini”.
Da parte sua Angelantonio Racanelli, procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Roma, ha voluto invece sottolineare l'importanza oggi della banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal Comando carabinieri TPC, che contiene oltre 6 milioni di beni culturali censiti. “Il nostro patrimonio artistico-culturale rappresenta il petrolio del nostro Paese una risorsa importante che rende in un certo senso unico il nostro Paese”, ha aggiunto Racanelli.
A rappresentare la controparte statunitense, Matthew Bogdanos, viceprocuratore del District Attorney's Office di Manhattan (DAO), il quale ha affermato che, insieme all'Italia, gli Stati Uniti condividono “la stessa visione della restituzione dei beni culturali rubati a tutta l'umanità”. Inoltre, Bogdanos si è impegnato a fare “tutto il possibile per fermare gli scavi clandestini, così che i nostri figli e le generazioni che verranno potranno godere del patrimonio dell'Italia, e provare gioia nel vedere questi tesori”. Nel suo intervento, Bogdanos ha voluto ricordare anche “il sacrificio dei carabinieri nel novembre 2003 in Iraq”.
A festeggiare il rientro in Italia dei 60 reperti anche Christina Tomlinson, ministro consigliere per gli Affari Pubblici dell'Ambasciata USA a Roma, la quale ha dichiarato che tale ritorno “testimonia non solo la preziosa collaborazione tra l'Italia e gli USA, ma anche il lavoro di squadra e perseveranza di italiani e americani che hanno lavorato insieme”. Non è mancata, infine, una presa di posizione da parte di Tomlinson sulla situazione del patrimonio culturale ucraino: “Gli USA sono fortemente impegnati a proteggere e preservare il patrimonio culturale in tutto il mondo ultimamente in modo particolare quello dell'Ucraina”, ha detto.
Durante la conferenza stampa, il gen. Molinese ha illustrato i dati statistici del 2022 sulle attività di contrasto ai traffici illeciti dei beni culturali condotte dai Carabinieri TPC. L’attività operativa dell’anno, i cui dati non sono ancora completi, ha fatto registrare 217 verifiche sulla sicurezza in musei, biblioteche e archivi, 381 perquisizioni, 971 persone denunciate, 74.748 beni archeologici e paleontologici recuperati e 1.227 opere false sequestrate (con un valore, qualora immesse sul mercato come autentiche, di oltre 85 milioni di euro).
I furti di beni culturali sono stati complessivamente 288, così ripartiti: musei 10, luoghi espositivi 51, luoghi di culto 123, archivi 14, biblioteche 13, luoghi privati e pertinenze 77. Sono stati 31.672 i beni d’arte controllati nella “Banca Dati Leonardo” e 1.419 i controlli alle aree archeologiche terrestri e marine, alcuni eseguiti in collaborazione con i Carabinieri del Raggruppamento Aeromobili o dei Nuclei Subacquei, 64 le persone denunciate per scavo clandestino. Ammontano a 2.088 i controlli effettuati a esercizi antiquariali, in parte svolti online anche su cataloghi d’asta, a 678 le verifiche a mercati e fiere.
Dall’inizio dell’anno i Carabinieri TPC hanno effettuato 1.584 controlli a siti monumentali o paesaggistici (questi ultimi svolti d’intesa con il comparto Forestale dell’Arma), rilevando attività illecite e procedendo al deferimento di 124 persone e al sequestro di 8 immobili e 2 tra aree paesaggistiche o strutture (edificate senza le previste autorizzazioni) ricadenti in aree soggette a vincolo.


Fonte: Redazione
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