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Cina: conferenza “L’innovazione nello sviluppo del verde”, prof. franco C. Grossi

06-11-2020 17:24 - Opinioni
GD – Anji, 6 nov. 20 - Ad Anji, nella prefettura di Zhejiang, in Cina, si è svolta oggi la conferenza su “L’innovazione nello sviluppo del verde”, sponsorizzata dal Ministero cinese dell’Ecologia e dell’Ambiente. Per parte italiana, il prof. Franco C. Grossi, professore emerito all’Università dell’Innovazione, Kazan, Federazione Russa, è stato chiamato ad illustrare la visione italiana in tale ambito. Di seguito una sintesi del suo intervento.
«Come tutti certamente sappiamo, le piante producono ossigeno, che viene poi introdotto nell'ambiente, eliminando dall'atmosfera grandi quantità di CO2, una delle principali cause del riscaldamento globale e, nel contempo, assorbono parte della radiazione solare, diminuendone così l'effetto sul clima. Le piante sono, poi, alla base della catena alimentare del nostro pianeta e la nostra sopravvivenza e quella di tutti gli altri animali, dipende ancora oggi dal mondo vegetale. Però le nostre città diventano sempre più grigie e devastate dall'inquinamento e tale fenomeno dell’impoverimento del patrimonio arboreo e di altre essenze vegetali è frutto di una progressiva perdita della “cultura del verde”. Si rende, quindi, necessario promuovere corsi di formazione per i cittadini, soprattutto per far comprendere il ruolo fondamentale delle infrastrutture verdi nel collegare le aree naturali e semi-naturali con le aree urbani e rurali.
In un recente convegno in Italia è emerso che c’è l’esigenza di diffondere una visione per la protezione, la conservazione, il ripristino e la promozione degli ecosistemi nelle città e negli insediamenti umani. Bisogna assicurare alla comunità la percezione dei cicli della natura e di garantire un’ampia gamma di servizi e benefici; la promozione di città più verdi, sane, vivibili, naturali, pulite, sicure e salubri. Nelle città contemporanee, il verde è di assoluta necessità, perché attua una riduzione delle concentrazioni di anidride carbonica lungo le arterie stradali, attenua il rumore del traffico e mitiga la cappa di calore che, nei mesi più caldi, caratterizza gli spazi urbani. Occorre, allora, incentivare l’edificazione di isole verdi nelle città, al fine di coniugare sviluppo urbano e rispetto per l’ambiente nell’ottica della sostenibilità ambientale.
È anche importante promuovere l’edificazione di edifici verdi, di verdi privati e condominiali, anche in modalità “verticale”. Numerosi sono, ad esempio, i tipi in Italia di barriere vegetali, inserite nei tessuti urbani per abbattere l’inquinamento, che risultano particolarmente efficaci poiché, oltre alla riduzione diretta dell’anidride carbonica. Gli schermi verdi possono anche attuare un’efficace riduzione dei rumori, costituendo delle vere e proprie barriere antirumore.
L’uso di “cappotti verdi”, costituiti da piante ed essenze vegetali coltivate su tetti, terrazzi e sulle pareti esterne, crea un vero e proprio cuscinetto isolante intorno a case e condomini. In questo modo la vegetazione riesce a far mitigare i picchi di temperatura durante l’estate, ‘catturando’ gran parte dell’energia solare e producendo altresì un ottimo isolamento acustico.
Dal punto di vista tecnologico, dopo la prima rivoluzione digitale, che ha consentito il collegamento della popolazione ad Internet, mediante PC, tablet, smartphone, orologi intelligenti, ora è in arrivo una nuova tecnologia innovativa, che collegherà in rete tutte le “cose” (IoT – Internet delle Cose) sulla terra.
Inoltre, mediante l'intelligenza artificiale, saremo in grado di recepire, da parte di sensori, appositamente installati, quando e quanto le piante hanno bisogno d’acqua, come mutarne il pH, quali sostanze nutrienti utilizzare e in quale quantità, ottenere un controllo costante della temperatura e della quantità di luce e con quali componenti dello spettro elettromagnetico, al fine di favorire la funzione clorofilliana. Insomma, oggi è possibile gestire un parco o un giardino in maniera completamente automatica.
Infine, con le innovazioni digitali applicate alla filiera agro-alimentare (Agricoltura 4.0), sarà possibile ovviare ai danni causati da pratiche di agricoltura intensiva che, negli ultimi cinquant’anni, hanno sfruttato e deteriorato le risorse naturali, generando costi ambientali, economici e sociali non più sostenibili».

di Prof. Franco C. Grossi
professore emerito all’Università dell’Innovazione, Kazan, Federazione Russa


Fonte: Franco C. Grossi
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