Brasile inaugura monumento in omaggio a 150 anni immigrazione italiana
11-11-2025 14:21 - Ambasciate
GD - Antônio Prado, 11 nov. 25 - In Brasile è stato inaugurato un monumento in omaggio ai 150 anni dell'immigrazione italiana. Il Brasile ha guadagnato un nuovo punto di riferimento storico. È stato appena inaugurato, accanto al portale d'ingresso di Antônio Prado, città dello Stato del Rio Grande do Sul, un monumento in omaggio ai 150 anni dell'immigrazione italiana nello Stato. La scultura celebra il coraggio e l'eredità degli immigrati che lasciarono l'Italia in cerca di nuove opportunità, contribuendo a modellare lo sviluppo sociale, economico e culturale della regione.
Ideato dal Circolo Culturale Italo-Brasiliano CIBRAP, dall'Agenzia per lo Sviluppo del Patrimonio Culturale e Naturale ADESP e dal Comune di Antônio Prado, il progetto è stato realizzato in cemento armato dall'artista brasiliano Vinicius Ribeiro, ispirato al Monumento all'Emigrante di Asiago (Italia). L'opera misura 2,20 metri di altezza, 2,5 metri di larghezza e 70 centimetri di profondità, ed è stata installata su una base di 1,5 metri.La scultura simboleggia l'arrivo di una famiglia in Brasile: il padre, con una valigia in mano, guarda avanti in un gesto di coraggio; la madre, con un bambino in braccio, esprime speranza; il figlio piccolo rappresenta il futuro e la continuità della storia in una nuova terra.
Alla base dell'opera è inciso il poema "Il treno degli emigranti" dello scrittore Gianni Rodari, riportato in due lingue — italiano e portoghese.
I versi esprimono l'emozione dell'addio e il peso della nostalgia che ha accompagnato la traversata degli immigrati:
Il nuovo monumento si aggiunge a un insieme di iniziative che consolidano Antônio Prado come riferimento nella tutela del patrimonio culturale e nel turismo sostenibile. Riconosciuta dalle Nazioni Unite ONU come uno dei Migliori Villaggi Turistici del Mondo, la città riafferma, con questa inaugurazione, il suo impegno nel valorizzare la storia e promuovere esperienze autentiche legate all'immigrazione italiana.
Secondo il sindaco Roberto Dalle Molle, il monumento rappresenta una tappa significativa delle celebrazioni per i 150 anni dell'immigrazione italiana e riafferma i legami storici tra il Rio Grande do Sul e l'Italia. "È uno spazio di memoria collettiva che valorizza l'eredità dei nostri antenati e rafforza l'identità di Antônio Prado, riconosciuta come la città più italiana del Brasile", ha dichiarato il sindaco.
Per il Console Generale d'Italia a Porto Alegre, Valerio Caruso, Antônio Prado è un esempio di come il turismo possa diventare motore di sviluppo, unendo cultura, storia e ospitalità: "L'italianità è sempre stata e continuerà a essere un'espressione di appartenenza, identità e orgoglio. La Fenamassa è il simbolo vivente di questa eredità storica. Che i prossimi 150 anni siano costruiti con la stessa unione che lega il Comune, la Serra Gaúcha, il Brasile e l'Italia".
La Segretaria al Turismo di Antônio Prado, Patrícia Schenkel, ha sottolineato che il monumento simboleggia il coraggio delle famiglie che attraversarono l'oceano portando con sé valori che ancora oggi definiscono lo spirito pradense. "Preservare la memoria è una costruzione collettiva, e ognuno di noi ha un ruolo importante nel mantenere viva la storia che ci ha condotti fin qui. Con quest'opera inauguriamo anche un nuovo spazio di incontro per i visitatori e una nuova cartolina di Antônio Prado. Conservando il passato e investendo in infrastrutture, apriamo le porte al futuro, per continuare a camminare con unità, coraggio e speranza".
«Non è grossa, non è pesante
la valigia dell'emigrante...
C'è un po' di terra del mio villaggio,
per non restar solo in viaggio...
Un vestito, un pane, un frutto
e questo è tutto.
Ma il cuore no, non l'ho portato:
nella valigia non c'è entrato.
Troppa pena aveva a partire,
oltre il mare non vuole venire.
Lui resta, fedele come un cane,
nella terra che non mi dà pane:
un piccolo campo, proprio lassù...
Ma il treno corre: non si vede più».
la valigia dell'emigrante...
C'è un po' di terra del mio villaggio,
per non restar solo in viaggio...
Un vestito, un pane, un frutto
e questo è tutto.
Ma il cuore no, non l'ho portato:
nella valigia non c'è entrato.
Troppa pena aveva a partire,
oltre il mare non vuole venire.
Lui resta, fedele come un cane,
nella terra che non mi dà pane:
un piccolo campo, proprio lassù...
Ma il treno corre: non si vede più».
Il nuovo monumento si aggiunge a un insieme di iniziative che consolidano Antônio Prado come riferimento nella tutela del patrimonio culturale e nel turismo sostenibile. Riconosciuta dalle Nazioni Unite ONU come uno dei Migliori Villaggi Turistici del Mondo, la città riafferma, con questa inaugurazione, il suo impegno nel valorizzare la storia e promuovere esperienze autentiche legate all'immigrazione italiana.
Secondo il sindaco Roberto Dalle Molle, il monumento rappresenta una tappa significativa delle celebrazioni per i 150 anni dell'immigrazione italiana e riafferma i legami storici tra il Rio Grande do Sul e l'Italia. "È uno spazio di memoria collettiva che valorizza l'eredità dei nostri antenati e rafforza l'identità di Antônio Prado, riconosciuta come la città più italiana del Brasile", ha dichiarato il sindaco.
Per il Console Generale d'Italia a Porto Alegre, Valerio Caruso, Antônio Prado è un esempio di come il turismo possa diventare motore di sviluppo, unendo cultura, storia e ospitalità: "L'italianità è sempre stata e continuerà a essere un'espressione di appartenenza, identità e orgoglio. La Fenamassa è il simbolo vivente di questa eredità storica. Che i prossimi 150 anni siano costruiti con la stessa unione che lega il Comune, la Serra Gaúcha, il Brasile e l'Italia".
La Segretaria al Turismo di Antônio Prado, Patrícia Schenkel, ha sottolineato che il monumento simboleggia il coraggio delle famiglie che attraversarono l'oceano portando con sé valori che ancora oggi definiscono lo spirito pradense. "Preservare la memoria è una costruzione collettiva, e ognuno di noi ha un ruolo importante nel mantenere viva la storia che ci ha condotti fin qui. Con quest'opera inauguriamo anche un nuovo spazio di incontro per i visitatori e una nuova cartolina di Antônio Prado. Conservando il passato e investendo in infrastrutture, apriamo le porte al futuro, per continuare a camminare con unità, coraggio e speranza".
Fonte: Gustavo Rech














