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ISIA: elettrodotto sottomarino Australia-Asia per decarbonizzazione

31-08-2024 12:45 - Opinioni
GD - Roma, 31 ago. 24 - La notizia che il Governo laburista australiano ha approvato il progetto per la realizzazione dell'Australia-Asia power link AAPowerLink - un elettrodotto sottomarino della lunghezza di 4.300 km, che dovrebbe trasportare elettricità “pulita” verso Singapore - rappresenta un successo notevole degli sforzi compiuti a livello regionale per intraprendere una seria transizione energetica con abbattimento delle emissioni inquinanti e una progressiva decarbonizzazione del mix energetico.
Si tratta di un'opera decisamente ambiziosa che, secondo le parole della ministra australiana dell'ambiente Tanya Plibersek, legittimerà l'Australia come leader mondiale nella produzione di energia verde attraverso la creazione del più vasto parco solare al mondo.
Secondo la compagnia SubCable, impegnata nello sviluppo del progetto, entro il 2030 verrà creato un gigantesco “distretto solare” nella regione di Barkly - nei Territori del Nord - destinato ad occupare una superficie di 12.000 ettari, dove migliaia di pannelli fotovoltaici produrranno 17-20 Gigawatt (GW) di elettricità, mentre un impianto di stoccaggio consentirà di immagazzinare 36-42 GW ore di energia.
Entro il 2030, AAPowerLink fornirà fino a 4 GW di elettricità verde ai cittadini e ai clienti industriali della città di Darwin (trasportata attraverso un collegamento terrestre di 800 km dalla zona di Powell Creek), mentre 1,75 GW verranno esportati attraverso un elettrodotto sottomarino di 4300 km verso Singapore.
Il costo stimato per la realizzazione dell'intero progetto è pari a 13,5 miliardi di dollari, ma la decisione finale di investimento è attesa per il 2027.
La realizzazione di questo progetto ha una duplice finalità: in primis, consentirà di “de-carbonizzare” le esportazioni energetiche dell'Australia, fondate sul carbone (principale esportatore mondiale) e sul gas naturale liquefatto, gnl. Grazie a massicci investimenti ed una crescente domanda mondiale, attualmente l'Australia è terzo esportatore al mondo di gnl dopo Stati Uniti e Qatar, con 107 miliardi di metri cubi.
Inoltre, questa produzione di energia verde verrà destinata anche per il mix energetico nazionale, riducendo sensibilmente l'apporto di combustibili fossili.
Allo stesso tempo, le esportazioni di elettricità prodotta da rinnovabili contribuiranno alla diversificazione del mix energetico di Singapore, supportando il processo di transizione nazionale green e, teoricamente, di parte della regione ASEAN. Secondo la SunCable, l'elettricità pulita australiana consentirà di coprire il 15% della domanda di energia elettrica di Singapore.
Questo progetto si inserisce in un contesto energetico regionale – quello del quadrante Asia-Pacifico – dove la domanda di elettricità è destinata ad aumentare del 70% nel 2040 e raddoppiare nel 2050.
L'interdipendenza energetica tra l'Australia e i mercati di consumo asiatici, fondata sulla produzione e sull'esportazione di energia elettrica pulita, prodotta da fonti rinnovabili, appare come un'opzione strategica da promuovere per raggiungere gli obiettivi ambiziosi della neutralità climatica e della transizione energetica.

Fabio Indeo
Analista dell'ISIA Istituto Italiano per l'Asia


Fonte: ISIA
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