Ambasciate: Tribunale Berlino incompetente reintegro dipendente italiano
13-03-2025 18:16 - Ambasciate

GD - Berlino, 13 mar. 25 - Il Tribunale di Berlino oggi ha preso una posizione, ritenuta "incomprensibile e discriminatoria", dichiarando l’incompetenza territoriale sulla causa di reintegro di Bernardo Clemente, licenziato senza giusta causa nel 2019 dall'ambasciata di Germania in Italia dove lavorava.
Fonte: CEUQ FP
Lo riferisce Sergio Giangregorio, segretario generale della organizzazione sindacale Ceuq FP, che lo assiste, affermando che "questa decisione segna un momento cruciale nella lotta per i diritti dei lavoratori e contro le ingiustizie perpetrate da istituzioni di alto profilo. Siamo di fronte ad un atteggiamento arrogante ed ingiusto della giustizia tedesca che ha deciso di non decidere", ha proseguito il sindacalista italiano, che sta seguendo questa ed altre vertenze sollevate da dipendenti italiani di ambasciate estere presenti nel Bel Paese.
Il Tribunale di Roma aveva già dichiarato la propria incompetenza rimandando ogni decisione alla giurisdizione tedesca. E ora la questione sollevata dal dipendente italiano ricorrente non la si è voluta neppure trattare nel merito dei diritti dei lavoratori.
"La vicenda è il simbolo di una battaglia più ampia contro le pratiche vessatorie e le ingiustizie che molti lavoratori si trovano ad affrontare nel silenzio delle istituzioni", ha aggiunto Sergio Giangregorio, segretario generale della organizzazione sindacale Ceuq FP.
Poi ha sottolineato che "il Tribunale di Berlino e di Roma hanno dimostrato che ancora oggi le rappresentanze diplomatiche possono impunemente violare i diritti del lavoro dei propri dipendenti.
Siamo tutti chiamati a una riflessione profonda sui valori di giustizia e equità che la nostra Europa non esprime più".
Giangregorio ha annunciato che "la Ceuq porterà all’evidenza del Consiglio d’Europa la scelta discriminatoria del Tribunale sia tedesco che italiano per dare speranza a coloro che si sentono impotenti di fronte ai poteri forti e alle pratiche ingiuste".
"La vicenda è il simbolo di una battaglia più ampia contro le pratiche vessatorie e le ingiustizie che molti lavoratori si trovano ad affrontare nel silenzio delle istituzioni", ha aggiunto Sergio Giangregorio, segretario generale della organizzazione sindacale Ceuq FP.
Poi ha sottolineato che "il Tribunale di Berlino e di Roma hanno dimostrato che ancora oggi le rappresentanze diplomatiche possono impunemente violare i diritti del lavoro dei propri dipendenti.
Siamo tutti chiamati a una riflessione profonda sui valori di giustizia e equità che la nostra Europa non esprime più".
Giangregorio ha annunciato che "la Ceuq porterà all’evidenza del Consiglio d’Europa la scelta discriminatoria del Tribunale sia tedesco che italiano per dare speranza a coloro che si sentono impotenti di fronte ai poteri forti e alle pratiche ingiuste".
Fonte: CEUQ FP