Amb. Zazo: "Ci sono vecchi rancori tra Trump e Zelensky"
02-03-2025 12:43 - Opinioni

GD - Roma, 21 mar. 25 - Il diplomatico Pierfrancesco Zazo, dopo una esperienza all'ambasciata a Mosca era stato mandato all'ambasciata di Kyïv, dov'era a capo della missione diplomatica quando la Russia ha invaso l'Ucraina. Lì è rimasto fino al luglio scorso, quando è rientrato in Italia per la pensione. Parla perfettamente il russo e ha una moglie ucraina. Sulla situazione e prospettive createsi nello scacchiere internazionale dopo il duro scontro nella stanza ovale della Casa Bianca è stato intervistato dal quotidiano "Il Giornale".
D.: Ambasciatore, che è successo alla Casa Bianca tra Trump e Zelensky?
Amb. Pier Francesco Zazo: «Quello che è successo è gravissimo, inaudito. Zelensky è stato umiliato e cacciato dalla Casa Bianca. Credo che tutto sia stato preparato, normalmente gli incontri bilaterali sono a porte chiuse e dopo c'è la conferenza stampa, perché trasmettere tutto in diretta tv? Forse, volevano mettere spalle al muro Zelensky, andato per disperazione, malgrado gli insulti, a ricucire un rapporto deteriorato da tempo e convincere Trump a inserire nell'accordo sulle terre rare, che era pronto a firmare, garanzie di sicurezza con nuovi aiuti militari».
D.: Situazione degenerata o trappola?
Amb. Pier Francesco Zazo: «Volevano dirgli o firmi subito o ti molliamo, poi Trump si è arrabbiato e con Vance, figura davvero tossica, ecco la rottura. Il presidente Usa ha un vecchio rancore verso l'ucraino, che non l'ha aiutato a compromettere il figlio di Biden e cerca di addossargli la colpa di ostacolare la pace».
D.: Trump pretende da Zelensky l'accordo sulle terre rare o la firma della tregua con Putin?
Amb. Pier Francesco Zazo: «Chiede il rimborso degli aiuti, con un approccio affaristico, ma pensa anche di convincere Putin ad accontentarsi dei territori occupati, forte dell'interesse economico americano allo sfruttamento delle terre rare. Trump è determinato a proseguire nei negoziati e passare alla storia come il presidente pacificatore».
D.: Che cosa Zelensky non accetta delle condizioni russe?
Amb. Pier Francesco Zazo: «Non si fida di Putin, perché non rispetta gli accordi e punta al controllo pieno dell'Ucraina. Trump ha già concesso a Putin il 'no' all'Ucraina nella NATO e il riconoscimento dei territori occupati. Ma Zelensky sa che Putin vuole anche le 4 regioni annesse nel '23, in parte sotto il controllo ucraino. E teme la smilitarizzazione, che preparerebbe la resa incondizionata».
D.: Che interesse ha Trump a rompere i rapporti con Zelensky?
Amb. Pier Francesco Zazo: «Trump stravolge la realtà, dice di fidarsi di Putin e minaccia di abbandonare l'Ucraina. Non ha un piano articolato, solo un approccio brutale e aggressivo. Vuole un'Europa debole, ma le chiede di inviare forze di pace in Ucraina, senza consultarsi con il Cremlino che non accetterebbe. E vuole normalizzare i rapporti con la Russia, staccandola dalla Cina, suo vero avversario».
D.: Dall'Europa è arrivato un sostegno a Zelensky, ma se gli USA si sfilano che succederà?
Amb. Pier Francesco Zazo: «Gli europei stanno dando prova di compattezza, dovranno proseguire loro con gli aiuti finanziari e militari se ci sarà il disimpegno americano, non c'è scelta. Hanno potenti leve a disposizione per ostacolare un eventuale accordo Trump-Putin senza il loro coinvolgimento, a cominciare dalle sanzioni e dai 230 miliardi di euro dei fondi russi congelati. E l'interscambio Russia-Ue è ben più intenso di quello USA-Russia. È una sfida epocale ma l'UE potrebbe rafforzarsi».
D.: Giorgia Meloni ha chiesto un vertice USA-UE e alleati. È questa la strada?
Amb. Pier Francesco Zazo: «La premier cerca di mantenere un rapporto privilegiato con Trump e rimanere un Paese importante nella Ue, proponendo un modo per riavvicinare le parti. Anche gli altri europei sperano di salvare le relazioni transatlantiche».
D.: Il ministro degli Esteri Tajani ha sempre chiesto una pace giusta. Che speranze rimangono?
Amb. Pier Francesco Zazo: «Dipenderà dal sostegno dell'Europa all'Ucraina che si sente tradita dagli Usa e che mai accetterà una resa incondizionata. Putin non ha fretta di firmare un accordo a differenza di Trump, punta ad ulteriori concessioni. C'è il concreto rischio che il presidente USA si trovi impantanato in un disastro diplomatico».
Fonte: Il Giornale
D.: Ambasciatore, che è successo alla Casa Bianca tra Trump e Zelensky?
Amb. Pier Francesco Zazo: «Quello che è successo è gravissimo, inaudito. Zelensky è stato umiliato e cacciato dalla Casa Bianca. Credo che tutto sia stato preparato, normalmente gli incontri bilaterali sono a porte chiuse e dopo c'è la conferenza stampa, perché trasmettere tutto in diretta tv? Forse, volevano mettere spalle al muro Zelensky, andato per disperazione, malgrado gli insulti, a ricucire un rapporto deteriorato da tempo e convincere Trump a inserire nell'accordo sulle terre rare, che era pronto a firmare, garanzie di sicurezza con nuovi aiuti militari».
D.: Situazione degenerata o trappola?
Amb. Pier Francesco Zazo: «Volevano dirgli o firmi subito o ti molliamo, poi Trump si è arrabbiato e con Vance, figura davvero tossica, ecco la rottura. Il presidente Usa ha un vecchio rancore verso l'ucraino, che non l'ha aiutato a compromettere il figlio di Biden e cerca di addossargli la colpa di ostacolare la pace».
D.: Trump pretende da Zelensky l'accordo sulle terre rare o la firma della tregua con Putin?
Amb. Pier Francesco Zazo: «Chiede il rimborso degli aiuti, con un approccio affaristico, ma pensa anche di convincere Putin ad accontentarsi dei territori occupati, forte dell'interesse economico americano allo sfruttamento delle terre rare. Trump è determinato a proseguire nei negoziati e passare alla storia come il presidente pacificatore».
D.: Che cosa Zelensky non accetta delle condizioni russe?
Amb. Pier Francesco Zazo: «Non si fida di Putin, perché non rispetta gli accordi e punta al controllo pieno dell'Ucraina. Trump ha già concesso a Putin il 'no' all'Ucraina nella NATO e il riconoscimento dei territori occupati. Ma Zelensky sa che Putin vuole anche le 4 regioni annesse nel '23, in parte sotto il controllo ucraino. E teme la smilitarizzazione, che preparerebbe la resa incondizionata».
D.: Che interesse ha Trump a rompere i rapporti con Zelensky?
Amb. Pier Francesco Zazo: «Trump stravolge la realtà, dice di fidarsi di Putin e minaccia di abbandonare l'Ucraina. Non ha un piano articolato, solo un approccio brutale e aggressivo. Vuole un'Europa debole, ma le chiede di inviare forze di pace in Ucraina, senza consultarsi con il Cremlino che non accetterebbe. E vuole normalizzare i rapporti con la Russia, staccandola dalla Cina, suo vero avversario».
D.: Dall'Europa è arrivato un sostegno a Zelensky, ma se gli USA si sfilano che succederà?
Amb. Pier Francesco Zazo: «Gli europei stanno dando prova di compattezza, dovranno proseguire loro con gli aiuti finanziari e militari se ci sarà il disimpegno americano, non c'è scelta. Hanno potenti leve a disposizione per ostacolare un eventuale accordo Trump-Putin senza il loro coinvolgimento, a cominciare dalle sanzioni e dai 230 miliardi di euro dei fondi russi congelati. E l'interscambio Russia-Ue è ben più intenso di quello USA-Russia. È una sfida epocale ma l'UE potrebbe rafforzarsi».
D.: Giorgia Meloni ha chiesto un vertice USA-UE e alleati. È questa la strada?
Amb. Pier Francesco Zazo: «La premier cerca di mantenere un rapporto privilegiato con Trump e rimanere un Paese importante nella Ue, proponendo un modo per riavvicinare le parti. Anche gli altri europei sperano di salvare le relazioni transatlantiche».
D.: Il ministro degli Esteri Tajani ha sempre chiesto una pace giusta. Che speranze rimangono?
Amb. Pier Francesco Zazo: «Dipenderà dal sostegno dell'Europa all'Ucraina che si sente tradita dagli Usa e che mai accetterà una resa incondizionata. Putin non ha fretta di firmare un accordo a differenza di Trump, punta ad ulteriori concessioni. C'è il concreto rischio che il presidente USA si trovi impantanato in un disastro diplomatico».
Fonte: Il Giornale