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Amb. Gaetano Cortese ricorda carisma dell'amb. Francesco Paolo Fulci

22-01-2022 21:12 - Ambasciate
Ambasciatore Livio Muzi Falconi, presidente Oscar Luigi Scalfaro e ambasciatore Francesco Paolo Fulci L’ambasciatore Livio Muzi Falconi, il presidente Oscar Luigi Scalfaro e l’ambasciatore Francesco Paolo Fulci
Amb. Paolo Fulci, amb. Sebastiano Cardi, Capo di Gabinetto del ministro Di Maio e Claris Fulci. Amb. Paolo Fulci, amb. Sebastiano Cardi, Capo di Gabinetto del ministro Di Maio e Claris Fulci.
GD - Roma, 22 gen. 22 - L'amb. Gaetano Cortese, con un intenso percorso professionale diplomatico alle spalle, ha voluto ricordare l'amb. Francesco Paolo Fulci.
«Nel 1989 sono stato trasferito dall'ambasciata d'Italia a Washington DC alla Rappresentanza Permanente d'Italia all'Unione Europea a Bruxelles in qualità di Primo Consigliere ed in seguito ministro consigliere. Nella stessa capitale alla Rappresentanza Permanente d'Italia nella NATO esercitava le sue funzioni di capo missione l'amb. Francesco Paolo Fulci. Per me era la prima volta che incontravo l'amb. Fulci, del quale mi colpì sin dall'inizio il suo interesse ad intrattenere relazioni personali anche con i vari diplomatici italiani presenti a Bruxelles.
In tutte le molteplici occasioni di incontro e di scambio di idee mi stupirono il suo forte attaccamento al lavoro di squadra con i suoi collaboratori, rivolto soprattutto alla valorizzazione delle loro specifiche capacità e potenzialità ai fini del raggiungimento di determinati obiettivi.
Nelle varie occasioni conviviali nella sua Residenza a Uccle, l'atmosfera che la deliziosa ambasciatrice Claris e l'ambasciatore Fulci sapevano creare tra gli ospiti era particolarmente gradevole ed invitante alle conversazioni, instaurando tra gli interessati momenti di amicizia e rafforzamento delle reciproche relazioni personali.
Dall'amicizia che era nata tra di noi nel corso della nostra missione diplomatica a Bruxelles, avevo perfettamente intuito la grande autorevolezza ed il profondo senso dello Stato del mio interlocutore, al quale, tra l'altro, mi legavano ormai anche sentimenti di profonda stima per tutta una serie di preziosi consigli, suggerimenti ed indicazioni forniti in specifiche vicende diplomatiche.
Ho avuto in seguito l'opportunità di riprendere contatto con l'ambasciatore Fulci, in occasione della visita di Stato del presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro negli Stati Uniti nel 1996, allorquando ricoprivo l'incarico di consigliere aggiunto per la stampa e l'informazione del Capo dello Stato. Nella preparazione e finalizzazione delle varie fasi di intervento del presidente Scalfaro alle Nazioni Unite, l'amb. Fulci riconfermò quei punti fermi che avevo appreso a Bruxelles: il lavoro di squadra ed i rapporti personali.
Durante i numerosi anni trascorsi alle Nazioni Unite la sua diplomazia era diventata una leggenda, valorizzando il coinvolgimento di tutti i collaboratori in un gioco di squadra diretto alla comunicazione. Questa affascinante avventura è stata ricordata anche in un saggio redatto dai cosiddetti “Fulci boys”, curato dall'amb. Ranieri Tallarigo, dal titolo “L'Italia all'ONU 1993-1999. Gli anni con Paolo Fulci: quando la diplomazia fa gioco di squadra”, pubblicato da Rubettino Editore nel 2007.
Grazie a tale strategia, l'Italia vinse in quel periodo ben 27 su 28 competizioni elettorali a cui partecipò: un record mai prima raggiunto.
I miei contatti con l'amb. Francesco Paolo Fulci sono poi proseguiti anche durante le mie successive missioni diplomatiche nel Regno del Belgio e nel Regno dei Paesi Bassi e in tutti gli anni a seguire. Ho sempre trovato il suo prezioso ausilio ed incoraggiamento nelle iniziative editoriali della Collana libraria Colombo dedicata alla valorizzazione del patrimonio architettonico ed artistico delle rappresentanze diplomatiche italiane all'estero, a testimonianza di una amicizia rafforzata nel corso degli anni.
Scompare ora un prestigioso ambasciatore, un grande Commis d'Etat , un maestro dell'arte diplomatica che ha formato nel corso degli ultimi decenni alcuni dei diplomatici che in seguito hanno ricoperto i più alti e prestigiosi incarichi nelle sedi estere e all'interno della Farnesina".
Amb. Gaetano Cortese


Fonte: Amb. Gaetano Cortese
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