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Amb. Baldi: la scomparsa dell’amb. Fulci e i libri scritti su di lui

23-01-2022 10:22 - Ambasciate
GD - Vienna, 23 gen. 22 - L'amb. Stefano Baldi, rappresentante italiano all'OSCE a Vienna, che si dedica con passione e professionalità a raccontare gli intensi impegni e fatiche editoriali del mondo diplomatico italiano, ha voluto ricordare l'amb. Francesco Paolo Fulci attraverso i libri che le sue capacità hanno ispirato nei suoi collaboratori. Questo il commento dell'amb. Baldi.
«Il 21 gennaio ci ha purtroppo lasciato l'amb. Francesco Paolo Fulci. Sicuramente uno dei diplomatici italiani recenti più conosciuti e noti a livello internazionale, che ha impresso un profondo segno nella nostra diplomazia.
In questa lista vorrei contribuire al ricordo dell'amb. Fulci attraverso la segnalazione di due volumi pubblicati da diplomatici italiani che sono incentrati sulla sua figura. Sono sicuro che la loro lettura contribuirà a conoscere in modo più approfondito non solo le sue intuizioni diplomatiche ed risultati da lui ottenuti, ma anche la sua straordinaria personalità e professionalità.
Si tratta di “L' Italia all'ONU 1993-1999. Gli anni con Paolo Fulci: quando la diplomazia fa gioco di squadra” a cura di Ranieri Tallarigo, Rubbettino Editore, 2007, “La sfida di New York. L'Italia e la riforma del Consiglio di Sicurezza dell'ONU”, di Elio Menzione, Rubbettino Editore, 2017.
Vi riporto qui sotto le descrizioni dei libri che a suo tempo avevo fatto circolare in questa lista.
“L' Italia all'ONU 1993-1999. Gli anni con Paolo Fulci: quando la diplomazia fa gioco di squadra”, a cura di Ranieri Tallarigo, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2007, pp. 210 - Probabilmente c'è solo un libro a livello mondiale che contiene i contributi di 13 diplomatici che hanno vissuto la stessa esperienza professionale in una importante sede e la raccontano. È il libro “L'Italia all'ONU. 1993-1999. Gli anni con Paolo Fulci. La diplomazia come lavoro di squadra” (Rubbettino Editore, 2007), a cura di Ranieri Tallarigo (altro diplomatico italiano). Tutti gli autori hanno collaborato con l'Ambasciatore Francesco Paolo Fulci mentre era Rappresentante Permanente presso la Nazioni Unite a New York. I cinque anni descritti nel libro sono stati molto importanti per la diplomazia italiana. I contributi nel libro, ricco di aneddoti ed eventi, costituiscono una visione privilegiata del lavoro multilaterale. La diplomazia multilaterale, come altre diplomazie, non è un scienza esatta. Tuttavia ci sono modelli e migliori pratiche che possono essere sviluppate sulla base dell'esperienza. Ma un elemento importante per il successo è la leadership: dagli scritti dei suoi collaboratori è evidente che l'Ambasciatore Fulci è stato un leader che ha indicato chiaramente non solo il obiettivi, ma anche le modalità per raggiungerli.
La maggior parte dei collaboratori dell'amb. Fulci sono ora ambasciatori italiani ed è molto probabile che lo siano mettendo ancora in pratica tutti gli insegnamenti che essi ricevuto durante gli anni di Fulci a New York. Il libro potrebbe essere considerato una sorta di manuale di leadership, di lavoro di squadra e di diplomazia basata su una concreta esperienza in una missione diplomatica multilaterale.
“La sfida di New York. L'Italia e la riforma del Consiglio di Sicurezza dell'ONU”, di Elio Menzione, Rubbettino Editore, Soveria Mannelli, 2017, pp. 315 - Nel libro l'autore ripercorre un periodo particolarmente impegnativo e rilevante della nostra azione diplomatica presso le Nazioni Unite a New York. l'Amb. Menzione ha infatti prestato servizio presso la nostra Rappresentanza alla Nazioni Unite a New York tra il 1991 ed il 1996, negli anni cruciali della nostra battaglia per una corretta ed equilibrata riforma del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Questo volume è idealmente collegato a quello pubblicato nel 2007 sempre da Rubbettino, a cura di Ranieri Tallarigo dal titolo "L'Italia all'ONU 1993-1999. Gli anni con Paolo Fulci: quando la diplomazia fa gioco di squadra".
Questa la scheda dell'editore: "Gli anni Novanta del secolo scorso fecero assistere a una svolta epocale nelle relazioni internazionali. Il crollo del muro di Berlino e la fine della guerra fredda crearono un nuovo scenario, e il clima di maggiore collaborazione assicurò un ruolo più importante alle Nazioni Unite e al loro organo esecutivo, il Consiglio di Sicurezza. In quella fase di cambiamenti il Giappone e la nuova Germania unificata cedettero alla tentazione di chiedere l'ingresso nel gruppo ristretto e privilegiato dei membri permanenti del CdS, ottenendo l'appoggio di Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna. L'Italia e la sua Rappresentanza a New York raccolsero la sfida opponendosi con fermezza ad una soluzione che sembrava scontata in nome dei legittimi interessi nazionali e di una diversa visione dell'ONU del futuro. Mobilitando altri Paesi con analoghi interessi e convinzioni, svolgemmo in quel decennio un ruolo decisivo per impedire soluzioni frettolose e per definire regole del gioco che conservano fino ad oggi la loro validità, potendo contare su un appoggio unitario senza precedenti di classe politica, stampa ed opinione pubblica del nostro Paese”.

Amb. Stefano Baldi
Ambasciatore all'OSCE a Vienna

Fonte: Amb. Stefano Baldi
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