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Alitalia, ora ITA, studiare chase history di Tap

12-10-2021 19:05 - Opinioni
GD - Washington DC, 12 ott. 21 - In Italia sono pochi quelli che vogliono ricordare una delle tante cavolate del cavalier Berlusconi oggi autoproclamatosi supercandidato alla presidenza della Repubblica. Romano Prodi, presidente del consiglio dei ministri, era riuscito ad agglutinare, grazie alle sue importanti relazioni maturate durante il quinquennio di presidenza del governo europeo, un accordo con AirFrance che avrebbe pagato un sacco di soldi per entrare nella proprietà di quella Alitalia, buco senza fondo per il contribuente italiano.
Ma il signor Berlusconi, cavalcando il solito vetusto para patriottismo alla vaccinara, buttò tutto all'aria e convinse i "patrioti" all'italiana (imprenditori che speravano in grandi favori) a impegnare i soldi di chi paga le tasse in Italia per salvare un'azienda super cotta non solo per colpa della lunga fila di dirigenti para politici che l'hanno devastata, ma anche per la responsabilità delle numerose sigle sindacali che operavano al ribasso negli anfratti della compagnia.
Dalle ceneri di Alitalia (ma non è detto che questa sigla venga completamente cancellata) nascerà ITA, Italia Trasporto Aereo: che Dio ve la mandi buona!
I sostenitori della nazionalità di una azienda aerea dovrebbero fare riferimento alla TAP, la linea aerea portoghese passata anch'essa attraverso molteplici trasformazioni della sua proprietà con l'alternarsi dei governi di destra o di sinistra.
Attualmente la maggioranza della TAP pari al 72% è detenuta dallo Stato portoghese, ma la gestione è nelle mani dell'Atlantic Gateway Consortium, presieduto da David Neeleman,che ha fondato JetBlue e Azul Brazilian Airlines ed è cofondatore di WestJet, insieme all'imprenditore portoghese Humberto Pedrosa.
Il fatto che la compagnia portoghese sia affidata alle mani di chi da decenni crea e gestisce aziende aeronautiche di successo la dice lunga su come un'azienda nazionalizzata dovrebbe essere condotta per ottenere risultati positivi.
TAP sta oggi diventando il riferimento delle migliaia di italiani che da Washington DC hanno ricominciato a volare verso l'Italia.
Tariffe estremamente competitive, ma soprattutto, aerei di ottima qualità (TAP vola solo con AIRBUS) e un trattamento a bordo nei voli transatlantici che ai passeggeri di supereconomica dà ancora la sensazione di non volare in carro bestiame, ma di essere trattato con riguardo.
Se poi si aggiunge il fatto che l'hub è Lisbona in posizione medio centrale rispetto alle altre capitali europee, si capisce anche il perché del grande successo di questa compagnia aerea.

Oscar Bartoli
Avvocato, giornalista pubblicista, è stato tra l'altro capo ufficio stampa dell'IRI
Risiede negli Stati Uniti dal 1994 e vive a Washington DC


Fonte: Oscar Bartoli
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