Accademia Ungheria: Cerchio Spazio Quadrato, mostra annuale borsisti
18-06-2024 18:54 - Arte, cultura, turismo
GD - Roma, 18 giu. 24 - In occasione del vernissage di "Cerchio Spazio Quadrato", giovedì 27 giugno, alle ore 19.30, la mostra annuale dei borsisti dell'Accademia d'Ungheria in Roma, a cura di Pál Németh, a Palazzo Falconieri in Via Giulia, 1, sarà affiancata dalle installazioni di luci, da un concerto di pianoforte e violino a lume di candela e un brindisi finale. L'esposizione è organizzata con il sostegno del Fondo Nazionale Ungherese e presenterà le opere degli artisti Zsuzsa Csuprik, Anna Fabricius, János Géczi, Borbála Kigyós, György Király, Rita Süveges, Zsuzsanna Sztanó.
La borsa di studio per artisti figurativi dell’Accademia d’Ungheria di Roma è l’eredità di una tradizione presente nella vita della stessa istituzione sin dal 1927, il cui periodo di massimo splendore è stato il movimento d’arte figurativa divenuto noto con il nome “Scuola Romana degli artisti ungheresi” (1928-1948).
I borsisti dell’Accademia trascorrono un mese nella città eterna, durante il quale realizzano i progetti di lavoro creativo delineati nella domanda di partecipazione, raccolgono ispirazione e preparano le opere che successivamente verranno presentate al pubblico annualmente in una mostra dedicata, allestita presso la stessa Accademia. Quest’anno la mostra dei borsisti verrà inaugurata in data 27 giugno 2024, con il titolo Cerchio Spazio Quadrato. Il cerchio ed il quadrato sono elementi architettonici dominanti a Roma. Gli stessi elementi geometrici si intrecciano invisibilmente attraverso le facciate e gli spazi della città, dando forma ad un’unità.
Borbála Kígyós nelle sue ricerche e nelle sue opere cerca il simbolismo di questo connubio. Allo stesso concetto si ricollega anche il progetto creativo di Zsuzsa Csuprik, la quale si propone di enfatizzare la ritmicità di questa architettura.
Lo spazio, l’illusione dello spazio e lo spazio interno appaiono nelle opere di Zsuzsanna Sztanó come spazi di pensieri ed emozioni. Non esiste nessuno spazio rilevante né pensiero rilevante senza alcuna forma di stratificazione. I décollages di János Géczi smontano tali strati, rivelandoli sotto un’unica forma. Anche i montage di Anna Fabricius parlano di strati, offrendo allo spettatore la possibilità di libere associazioni. Rita Süveges, invece, pone al punto d’intersezione tra fragilità e sublimità le figure delle sante cristiane, Santa Cecilia e Santa Vittoria. Il quadrato e il cerchio delimitano lo spazio, lo spazio di Roma, dove ogni secondo accade qualcosa. A fare da contraltare a questo continuo viavai e vibrazione è l’arte di György Király, ispirata a Giorgio Morandi, il quale contrappone al caos il silenzio, un silenzio dedicato a persone e luoghi, il silenzio di Roma", dr. Pál Németh, curatore.
Al vernissage, alle ore 21.00 seguirà il concerto del celebre pianista virtuoso ungherese di origini marocchine, Marouan Benabdallah e del violinista italiano Alessandro Giuliante. L'acclamato pianista Marouan Benabdallah è indiscutibilmente il principale rappresentante del suo paese natale, il Marocco, sulla scena concertistica internazionale. Con un patrimonio musicale profondamente radicato nella tradizione ungherese, Marouan ha ricevuto la sua formazione formale al Conservatorio di musica Béla Bartók e all'Accademia di musica "Liszt Ferenc" di Budapest.
Al vernissage, alle ore 21.00 seguirà il concerto del celebre pianista virtuoso ungherese di origini marocchine, Marouan Benabdallah e del violinista italiano Alessandro Giuliante. L'acclamato pianista Marouan Benabdallah è indiscutibilmente il principale rappresentante del suo paese natale, il Marocco, sulla scena concertistica internazionale. Con un patrimonio musicale profondamente radicato nella tradizione ungherese, Marouan ha ricevuto la sua formazione formale al Conservatorio di musica Béla Bartók e all'Accademia di musica "Liszt Ferenc" di Budapest.
Il suo "sorprendente virtuosismo naturale" l’ha portato come solista in tutto il mondo, dal debutto americano alla Carnegie Hall al Kennedy Center di Washington DC, alla Salle Cortot di Parigi, alla Laeiszhalle di Amburgo, alla Forbidden City Concert Hall di Pechino, all'Oriental Art Centre di Shanghai, al Teatro Comunale di Bologna, al Teatro Colon di Buenos Aires, all'Opera House del Cairo e alla Place des Arts di Montreal.
La mostra sarà aperta dal 27 giugno al 9 agosto 2024, dal lunedì al venerdì (ore 9.30-19.30) ad ingresso libero.
La mostra sarà aperta dal 27 giugno al 9 agosto 2024, dal lunedì al venerdì (ore 9.30-19.30) ad ingresso libero.
Fonte: Redazione