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XII Forum Eurasiatico: Profumo (Acri e Compagnia San Paolo), "Europa sconta deficit competenze su Intelligenza Artificiale"

25-10-2019 16:56 - Europa
GD - Verona, 25 ott. 19 - “Oggi negli Stati Uniti si registra un gran brulicare di open innovation sull’intelligenza artificiale che cresce intorno alle grandi aziende e che ha generato grandi opportunità di crescita in termini qualitativi e quantitativi. Il business comincia a diventare interessante e ci sono applicazioni anche nella vita quotidiana che non erano immaginabili fino a qualche anno fa. Ma l’Europa sconta un problema importante dal punto di vista della formazione”. Ad affermarlo è stato Francesco Profumo, presidente di ACRI della Compagnia di San Paolo, nel suo intervento nel corso della seconda giornata del Forum Eurasiatico di Verona.
“Non c’è un numero sufficiente di docenti in questo campo", ha spiegato Profumo, "ciò significa che bisognerebbe partire da dottorati per potere poi creare le competenze che verrebbero trasferite all’interno dell’università, così che questa filiera cominci a crescere. L’Europa ha lanciato un grande piano di sviluppo attraverso la DigiConnect, che ha avuto fase di avvio negli ultimi 2 anni e diventerà attiva dal 2021-2027, mentre i Paesi si stanno attrezzando. Attraverso questo investimento importante si sta avviando il processo di sviluppo".
Profumo ha ricordato poi che "un altro problema è legato alla vetustità degli algoritmi: quelli che si usano oggi sono stati scritti negli anni ’80. Ci sarà una nuova fase in cui saranno riscritti e questo significa un mercato ancora più grande”.
A fronte dei ritardi sull’artificial intelligence, Profumo ha posto però in evidenza un primato italiano: “Quando il nostro Paese, soprattutto nelle università tecnologiche, ha cominciato a parlare di ciclo di vita del prodotto ha iniziato un grande percorso. Nella circular economy la leadership europea oggi è italiana perché, al contrario di quanto accade per l’intelligenza artificiale, il percorso all’interno delle nostre scuole ha creato delle professionalità importanti. Oggi la circular economy, il recupero del materiale utilizzato, è elemento di qualità del prodotto e rappresenta un risparmio di materie prime ed energia”, ha concluso Profumo.


Fonte: Redazione
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