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Via della seta Marittima del XXI secolo: porto georgiano di Anaklia hub commerciale tra Europa ed Asia

01-11-2019 14:57 - Economia
Nino TELIA Nino TELIA
GD – Roma, 1 nov. 19 - Nel 1961, John F. Kennedy dichiarava che l’America è forte per pagare qualsiasi prezzo e assumersi qualsiasi onore per assicurare il trionfo della libertà. A più di mezzo secolo di distanza gli Stati Uniti e l’Unione Europea sono ancora in grado di difendere questi principi? Bisogna considerare che oggi i rapporti internazionali hanno assunto dimensioni globali e la situazione internazionale è assai difficile: vi sono conflitti in Medio Oriente, crisi economiche e migranti in Europa. Di recente la Cina è emersa con il progetto “One Belt One Road OBOR” per costruire una nuova Via della Seta che possa potenziare i flussi commerciali, arrivando a cambiare sia la mappa marittima sia quella terreste, coinvolgendo tutto il mondo. La proposta di costruzione della Via della Seta fu fatta dal presidente cinese Xi Jinping nel settembre del 2013 in Kazakistan. Successivamente il progetto fu esposto anche al Parlamento Indonesiano. Ciò ha stimolato una serie di domande sull'impresa del Dragone.
Il progetto OBOR mira a creare una tratta commerciale che possa permettere di stringere profondi legami economici e di rinsaldare la cooperazione fra i vari Paesi, al fine di facilitare lo sviluppo del sistema economico fra Europa e Asia. Si tratta di un progetto significativo e vantaggioso, data la sua dimensione economica e geografica.
Tale vantaggio vale anche per l’Unione Europea, considerando che il 70% degli scambi commerciali in valore avviene per mare. Col il progetto OBOR l’UE cerca di portare benefici a tutti i Paesi dell’Unione. Il primo memorandum d’intesa tra il Governo italiano e quello cinese, denominato “Iniziativa per una Via della Seta Marittima del 21° secolo”, è stato fatto a Roma nel marzo del 2019, ed è volto a garantire la collaborazione nell’ambito della “Via della seta economica”.
Un ruolo chiave nello sviluppo della nuova Via della Seta lo ha assunto il Caucaso e in particolare la Georgia, che è punto di passaggio tra Europa ed Asia lungo la storica “Via della Seta”. Infatti, affacciandosi sul Mar Nero la Georgia gode di una posizione strategica, poiché sulla rotta più breve dalla Cina all’Europa, permettendo ai Paesi coinvolti di conseguire vantaggi legati alla riduzione delle distanze e dei costi.
Il porto di Anaklia è un grande progetto infrastrutturale sulle coste georgiane del Mar Nero orientale, e mira a diventare uno snodo logistico e commerciale fondamentale lungo la rotta Ovest-Est della Via della Seta. Il progetto del porto di Anaklia in acque profonde apre nuove rotte e prospettive per la logistica ed il commercio, e rappresenta un investimento importante della Via della Seta che è fondamentale per l’economia del Caucaso e dell’Asia centrale. Inoltre, tale progetto consente l’apertura di rotte commerciali oceaniche sul Mar Nero provenienti dalle Americhe o dall'Europa e dirette verso Est, e viceversa. Il porto di Anaklia diventerà operativo anche per i Paesi vicini e senza sbocco sul mare, come l’Armenia, l’Azerbaijan, il Kazakhstan, l’Uzbekistan, il Turkmenistan, il Kirghizistan e il Tajikistan. Dunque, il porto di Anaklia permetterebbe un collegamento più rapido.
Il 13 maggio 2017 la Cina ha firmato un accordo di libero scambio, ed è diventata il terzo partner commerciale della Georgia. La banca Cinese Asian Infrastructure Investment Bank (“AIIB”) coprirà circa il 25% del costo totale del porto di Anaklia.
Nel 2017, la società statunitense SSA Marine, uno dei maggiori gestori logistici al mondo, è diventata ufficialmente l'operatore del terminal container per questo scalo marittimo, che durerà 25 anni. Non solo l’Unione Europea finanzierà il progetto del porto di Anaklia, ma anche altre società come quella svizzera ABB, quella francese Effigie, e quella olandese Van Oord. In particolare quest’ultima ha già acquistato il 4% delle azioni del consorzio per lo sviluppo della città georgiana di Anaklia per 5 milioni di dollari. L'intero progetto è gestito dalla joint-venture Anaklia Development Consortium, a guida Georgia-USA, sin dalla sua presentazione.
Per poter far parte dell’ “Iniziativa per una via della seta Marittima del 21° secolo”, il Governo georgiano dovrà aiutare e lavorare al fianco di Anaklia Development Consortium nel progetto, in modo da non essere considerato come un ‘traditore’ del suo Paese e degli interessi dei suoi cittadini che gli hanno dato la fiducia. Oltre ad essere un progetto di rilievo internazionale, il porto di Anaklia assume per la Georgia una grande importanza anche a livello nazionale, infatti diventare un hub commerciale tra Europa ed Asia sarebbe fondamentale per l’economia georgiana.

Dott.a Nino Telia
Esperta di diritto marittimo internazionale


Fonte: Nino Telia
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